Euro emoticon – I capolavori di Sarunas Jasikevicius e Andrea Trinchieri, guai per Mike James?

Euro emoticon – I capolavori di Sarunas Jasikevicius e Andrea Trinchieri, guai per Mike James?

EURO EMOTICON

Sarunas Jasikevicius, coach del Barcellona/Foto Ciamillo-Castoria

di Andrea Ranieri

Torna a essere monco il turno di Eurolega, con l’Olimpia Milano che vede rinviati sia il recupero in casa dello Zenit San Pietroburgo sia il regolare match a Mosca contro il Khimki. Aldilà dell’unica squadra italiana della competizione, sono scese in campo tutte le altre, con diversi segnali di ripresa da parte delle big in difficoltà e un messaggio chiaro lanciato dal Barcellona.            

CHI SALE

Darrun Hilliard. I presupposti della serata contro il Baskonia non erano ottimi (sotto saprete perché) per un CSKA fin qui altalenante, ma l’Armata Rossa ottiene una tirata vittoria (89-86) contro il team spagnolo, sempre sotto nel punteggio ma mai arresosi del tutto. A fare la differenza è stato uno dei due ex della partita, la guardia americana Darrun Hilliard, firmatario di una prova da 31 punti con un mostruoso 7/10 dall’arco, tra cui alcune delle triple decisive.        

Maccabi Tel Aviv. Finalmente una bella prestazione contro lo Zalgiris, una delle sorprese di questo inizio. La vittoria israeliana è netta (85-57) ed è frutto di un attacco più fluido rispetto a quanto visto nelle prime giornata e di una difesa che, finalmente, si è fatta rivedere a buon livello, pur aiutata dalle pessime percentuali lituane. Ora bisogna capire se si tratta di un fuoco di paglia o di un reale segnale di ripresa.                

Barcellona. Basterebbe il 97-55 sul Fenerbahce, senza ulteriori spiegazioni. Continua a crescere la solidità di una difesa che aggredisce sempre l’attacco avversario (l’unica a farlo davvero bene insieme a quella di Milano) e l’attacco è sempre più specchio delle richieste del coach, con una continua ricerca della palla dentro, anche con alto-basso e ribaltamenti di lato. Sarunas Jasikevicius esulta a ogni canestro perché sa che è frutto di ciò che pretende lui. Il Barcellona è la squadra più forte e, ora possiamo dirlo, Sarunas Jasikevicius è già tra i migliori allenatori d’Europa.         

Vasilije Micic. Non è stato necessariamente un inizio di stagione semplice per il fuoriclasse serbo, sempre nel mirino di coach Ataman. Va detto, però, che la vittoria ad Atene contro il Pana è puro merito di Micic, autore di 33 punti tirando finalmente bene dall’arco (5/7). Finché non rientrerà Shane Larkin in pianta stabile, è imprescindibile per l’Efes il rendimento della sua guardia.              

Bayern Monaco. Ormai non è più un caso, perché in Baviera è caduta pure Valencia. Continua a convincere la difesa molto fisica, cresce un attacco che sembra riuscire a mettere tutti nelle condizioni di rendere al meglio. Sono giocatori rigenerati le ali Vladimir Lucic e Paul Zipser. Vincere a Monaco non sarà facile per nessuno. Bravo, anzi, bravissimo Andrea Trinchieri.       

CHI SCENDE

Mike James. Poche ore prima della gara contro il Baskonia arriva la notizia che coach Dimitris Itoudis lo esclude dai dodici. Non ci sono motivazioni fisiche, ma disciplinari. Si racconta che tutto discenda da un pesante alterco tra James e il suo allenatore in allenamento. Se così fosse, urge ricomporre la frattura, pena problemi seri con la star della squadra.

Zalgiris Kaunas. Bruttissima prova in quel di Tel Aviv per la squadra di Martin Schiller, che ancora ha notevoli difficoltà nei meccanismi difensivi e, stavolta, crolla anche in attacco, non trovando letteralmente mai il fondo della retina da lontano (1/14 da tre punti). Una crescita in difesa è necessaria, oppure ogni serata storta in attacco corrisponderà a un massacro subito.     

Fenerbahce. La ripassata subita a Barcellona è davvero pesante, e non può bastare l’assenza di Nando De Colo a spiegarla. In attacco è un continuo subire la pressione difensiva dei Blaugrana, come testimoniano le 25 palle perse. In difesa il gioco dentro-fuori dei padroni di casa rimane un enigma per tutti i 40 minuti. Igor Kokoskov dà pochissimo spazio alle due torri Jan Vesely e Ahmet Duverioglu, un assetto che aveva funzionato nei primi 5 minuti, inspiegabile.           

Langston Hall. La sfida interna contro il Real resterà un rammarico per la Stella Rossa, che si è tradita con le tante difficoltà offensive. Ancora una prova insufficiente per Langston Hall, che in 23 minuti abbondanti produce appena 2 punti con 1/5 dal campo. Corey Walden e Jordan Loyd hanno però bisogno che lui sia pericoloso, in caso contrario mancano alternative. 

ASVEL. Per quanto lo Zenit sia evidentemente una squadra difficile da affrontare, è difficile concepire l’orrenda prova offensiva dei francesi. La squadra di TJ Parker mostra di avere le idee molto confuse in fase offensiva, perdendo molti palloni e forzando molteplici tiri. Per una squadra dal talento limitato non possono mancare idee tecnico-tattiche molto chiare, altrimenti si affonda.   

LA CLASSIFICA

Barcellona 7-1; Bayern Monaco 6-2; Olympiacos 5-3; CSKA Mosca 5-3; Zalgiris 5-3;  Valencia 4-2; Efes Istanbul 4-3; Real Madrid 4-4; Fenerbahce 4-4; Zenit San Pietroburgo 3-1; Olimpia Milano 3-2; Maccabi Tel-Aviv 3-5; Stella Rossa 3-5; Baskonia 2-4; Panathinaikos 2-5;   ASVEL 1-5; Alba Berlino 1-5; Khimki Mosca 1-6

In foto Sergio Rodriguez/Ciamillo Castoria

Articoli recenti