di Eugenio Petrillo
A Basket City non ci si stanca mai. Sembra incredibile, ma è così: nelle ultime 24 ore sia Virtus che Fortitudo hanno esonerato i propri allenatori. Nella giornata di ieri la Lavoropiù ha interrotto il proprio rapporto con Meo Sacchetti, prendendo al suo posto Luca Dalmonte.
Se quella di Sacchetti era una notizia nell’aria, quella della Segafredo, invece, è arrivata come un fulmine a ciel sereno nel tardo pomeriggio di oggi. La dirigenza bianconera non ha gradito né la sconfitta nell’ultimo turno di campionato contro la Dinamo Sassari né tantomeno l’atteggiamento che Sale ha avuto nel corso del match in cui è stato espulso (per doppio tecnico) solamente alla fine del primo quarto.
Oltre a questo ci potrebbe essere sotto anche la gestione di Marco Belinelli, in quello che era da giorni definito il Beli-Day. Il campione NBA – probabilmente con un affaticamento muscolare – ha visto il campo solamente dalla panchina. E questo ha fatto storcere il naso parecchio a chi sta ai piani alti del mondo bianconero.
Una situazione sicuramente pesante che ha portato la dirigenza bianconera alla drastica decisione. Le prime reazioni sono state forti, in particolare quelle di Stefan Markovic. Ma anche il popolo del web ed i tifosi della Virtus hanno espresso il proprio dissenso circa la scelta.
Allora i vertici della Segafredo dovranno mettere a tacere le forti critiche con l’ingaggio di un super top. Già si vocifera – oltre a Luca Banchi – anche del migliore sulla piazza, quello che incendierebbe favorevolmente tutto l’ambiente: Zelijko Obradovic.
Nelle prossime ore sapremo sicuramente di più, su cosa riserverà il futuro. Per ora ci sono solo delle ipotesi.
Per quanto riguarda la Fortitudo, oggi è arrivata l’ufficialità della firma di Luca Dalmonte. Il tecnico imolese – già biancoblu in qualità di vice di Scariolo e Bianchini dal 1993 al 1997 – avrà per le mani una patata bollente. Prenderà la Lavoropiù da ultima in classifica con una sola vittoria e otto sconfitte (nove comprese quella in Basketball Champions League).
Il compito sarà certamente difficile e la strada in salita. La squadra non è squadra, sia per la costruzione sbagliata del roster, e poi le sconfitte ovviamente non fanno bene all’ambiente. C’è un’amalgama ancora da trovare e un’impostazione difensiva da creare ex novo.
Le facce viste a Brescia di alcuni giocatori – in particolare quelle dei leader Pietro Aradori e Adrian Banks – erano brutte e fuori dalla partita, sinonimo di seri problemi interni nello spogliatoio.
Insomma in meno di 24 ore è successo tutto ed il contrario di tutto. Sia Fortitudo che Virtus seppur con obiettivi, budget ed ambizioni molto differenti sono accomunante da questa singolare vicenda.
Se nella quotidianità sotto i portici bolognesi si discute, figuriamo da domani mattina cosa succederà…