di Elio De Falco
La sofferta vittoria sull’Obradoiro regala agli uomini di Dusko Ivanovic l’ingresso nel pantheon dei club con più successi nella storia della lega; a valanga Barcellona e Málaga, Tenerife sbanca Manresa.
Si fa presto a dire “mille”, ma raggiungere quella cifra di vittorie non è cosa da tutti, soprattutto in una lega così competitiva come l’ACB ed in un match in cui l’avversario non era dei più facili. La nota di malinconia la porta questa maledetta pandemia che impedisce a Polonara (11) e soci di festeggiare il traguardo davanti al proprio, caldissimo, pubblico. Nella città di Vitoria il Baskonia è una religione, professata con calore ed allegria sugli spalti, con un sostegno che rende il Buesa Arena un fortino inespugnabile. Dovrà passare, diceva De Filippo, la nottata.
Il match non è, come detto, dei più facili, nonostante le assenze dell’Obradoiro nel pitturato. Gli ospiti, spinti da un ottimo Jake Cohen (17+10r), restano aggrappati al match per tutto il primo tempo, concludendo avanti nel punteggio il secondo quarto grazie agli accorgimenti tattici di coach Moncho Fernández, bravo a sopperire alle assenze schierando quintetti molto mobili che hanno messo in difficoltà la difesa basca. Ma in un Baskonia dalle mille risorse, con un Polonara in tono minore del solito e cieco dalla linea della carità (1/6), c’è l’italoargentino Vildoza (19) a suonare la carica; nel terzo quarto Vitoria mette la freccia ed ottiene, con un gioco da 4 punti dello stesso Vildoza, un vantaggio di 7 punti che manterrà fino alla fine, nonostante la tenacia di un Obradoiro che ha pagato le assenze caricandosi di falli ed arrivando con poca benzina in fondo alla contesa. Finisce 80-74.
Senza storia il match andato in scena al Palau Blaugrana nella serata del sabato. Barcellona fa un sol boccone di un Betis apparso inerme di fronte allo strapotere dei padroni di casa che, nello stesso scenario, solo due giorni prima avevano asfaltato il Fenerbache in Eurolega.
Partita già abbondantemente decisa nel primo tempo, con Mirotic (18) che fa pentole e coperchi e con Bolmaro (16 val) che sente odore di draft NBA, il Betis, invece, è riassumibile in qualche isolato lampo di Feldeine (14) e Ndoye (11). Risultato finale 82-53.
Altro incontro finito quasi prima di cominciare è quello che si è disputato alle 12.30 di domenica al Martín Carpena di Málaga. Per riassumere la portata dei 35 punti di distacco finali tra le due squadre, basti tener presente il 50% (16/32) dall’arco e 7 uomini oltre la doppia cifra di valutazione. Come detto, basta il primo quarto a condannare definitivamente la malcapitata Guipúzkoa, che soccombe sotto le bombe di Waczynski (14, 4/6 da 3) e lo strapotere di Abromaitis nel pitturato (11+11r). A nulla servono i 15 punti di Radoncic ed i 14 (conditi da 9 rimbalzi di cui 5 offensivi) di Echenique. Alla sirena il tabellone segna un irrimediabile 104-69.
Manresa non sa vincere in casa: ancora una volta il Nou Congost è parquet amaro per i catalani che soccombono ad una solida Tenerife, brava a controbattere colpo su colpo l’ottimo inizio dei padroni di casa e poi letale nell’ultimo quarto, quando fiacca l’attacco biancorosso e chiude il match. Sugli scudi Bruno Fitipaldo, autore di una prova di spessore che condisce con 16 punti e 6 assist, colpendo chiururgicamente dall’arco (6/4) e dando il cambio in regia ad un Marcelinho (15) più finalizzatore. Sotto le plance domina il solito Shermadini (18), mentre Manresa oppone le ottime, ma insufficienti ai fini del risultato, prestazioni di Perez (16), Hinrichs (15) ed Eatherton (14). Vittoria per 88-80 per gli aurinegros.
Crolla nel finale l’Estudiantes al cospetto di un San Pablo Burgos che dà seguito al blitz di Valencia e si proietta sempre di più nelle zone alte della classifica, godendosi un immarcabile Jasiel Rivero (22 e 9 falli subiti) ed un Benite chirurgico (16, 4/5 da 3). L’Estu combatte, tiene benissimo il campo contro il più quotato avversario, ma dipende troppo da Gentile (16), presente in praticamente tutte le azioni dei suoi. La vena dell’azzurro si ripercuote sulla prestazione collettiva, e così, venuto meno lui nel vivo del match, si spengono anche i compagni. Il risultato finale di 91-71, però, è troppo severo per quanto visto sul parquet.
Ancora una volta al cardiopalma, ancora una volta una delusione per il Casademont Zaragoza che non riesce a regalare il primo successo al nuovo coach “Oveja” Hernández. I biancorossi cadono sul parquet di un’altra squadra che aveva cambiato guida tecnica, Fuenlabrada, che con il nuovo allenatore ha messo in fila 4 vittorie nelle ultime 5 uscite. Eppure le cose parevano mettersi come meglio non potevano per gli ospiti, volati addirittura a +17 a metà terzo periodo, ma la rabberciata “Fuenla”, priva di 4 elementi a cui si sommava all’ultimo secondo anche Marc García, vittima di un edema muscolare, trova forza in uno straordinario Eyenga (22), appoggiato da un eccellente Emegano (19), per una rimonta che potremmo definire come espressione dell’Africa Power, che già l’ACB aveva potuto assaggiare in passato con grandi interpreti quali Boniface Ndong o Sitapha Savané. È proprio Eyenga il match winner, suo l’attacco al ferro che, a due secondi dalla fine, fissa il sorpasso per l’82-81 che manda in visibilio i pochi addetti ai lavori presenti al Fernando Martín.
Nere le maglie, nera la crisi di Bilbao che incassa l’ennesima sconfitta ad opera di una Murcia brava a non farsi intimidire dalla partenza sprint degli uomini di Mumbrú ed a non scoraggiarsi per la pessima mira messa in mostra nel primo quarto del match disputato al Bilbao Arena. L’impianto di Miribilla è teatro dell’ennesima debacle dei padroni di casa contro una Murcia capace di segnare i suoi primi punti dopo quasi 5 minuti e che chiuderà il primo quarto a quota 9 solo per una bomba di Di Leo sulla sirena. Bilbao arriva anche a toccare il massimo vantaggio di 13 punti, ma è solo Rouselle (11), con qualche lampo di Balvin (10r), mentre Jaylon Brown è leader delle delusioni di un inizio di stagione che definire disastroso è mero eufemismo. Dall’altro lato, Frankamp sonnecchia per un tempo, poi si sveglia e decide che è tempo di non far rimpiangere l’assenza di DJ Strawberry e mette insieme 23 punti mentre i padroni di casa, ben 19 palle perse, faticano a trovare il bandolo della matassa, a trovarsi tra sé. Il match finisce 63-73 ma con l’aneddoto che il massimo vantaggio locale si era tramutato in massimo vantaggio ospite (60-73), prima che Benzing mettesse la tripla che ha chiuso le ostilità.
MVP: Christian Eyenga (Fuenlabrada).
Nel basket, si sa, la dimensione dei roster a disposizione è assai ridotta rispetto ad altri sport di squadra. Quando perdi 5 giocatori per infortuni vari, di solito, sei condannato alla sconfitta. Non è stato così, per Fuenlabrada, grazie all’apparizione di un giocatore la cui spettacolarità si era vista già a Badalona, ma anche a Varese, Torino e Sassari. African Power dicevamo, ed il buon Christian, invece che dal Congo, improvvisamente pare venire da Wakanda; si prende il peso di una squadra priva della sua punta di diamante Marc García e la guida in una rimonta ai limiti dell’impossibile. Il suo attacco al ferro che decide il match è il finale più bello per una serata da Black Panther.
RISULTATI 11ª GIORNATA
BAXI MANRESA – IBEROSTAR TENERIFE 80-88
URBAS FUENLABRADA – CASADEMONT ZARAGOZA 82-81
BARCELLONA – COOSUR REAL BETIS 82-53
TD SYSTEMS BASKONIA – MONBUS OBRADOIRO 80-74
UNICAJA MÁLAGA – ACUNSA GUIPÚZKOA 104-69
HEREDA SAN PABLO BURGOS – MOVISTAR ESTUDIANTES 91-71
RETABET BILBAO – UCAM MURCIA 63-73
IN PROGRAMMA
MORABANC ANDORRA – REAL MADRID (4/12, 18.30)
JOVENTUT BADALONA – VALENCIA BASKET (4/12, 21.15)
CLASSIFICA
REAL MADRID 10-0
TENERIFE 9-1
BARCELLONA 8-2
BASKONIA 8-3
BURGOS 7-3
BADALONA 6-3
MÁLAGA 6-4
MANRESA 6-5
OBRADOIRO 5-5
MURCIA 5-5
VALENCIA 4-5
FUENLABRADA 4-6
ESTUDIANTES 4-7
ANDORRA 3-4
ZARAGOZA 2-8
BETIS 2-8
GRAN CANARIA 2-8
BILBAO 1-8
GUIPÚZKOA 1-8