I due Mondiali vinti dalla Spagna hanno un cognome in comune.

Gasol.

Pau con la numero 4, Marc con la 13.

Tra i ritiri dei due fratelli è passato molto meno tempo che tra i due titoli iridati.

Se il primo era anche prevedibile, dopo i tanti guai fisici, quello di Marc ha un che di nostalgico perchè è vero che da tempo si stava dedicando a fare il presidente di Girona, ma questo non gli aveva impedito di mettere gli scarpini e condurla fino in ACB, riuscendo anche a giocare la scorsa stagione.

Dopo tante trattative che avevano convinto gli altri 17 club a permettergli di scendere in campo, qualcuno ci ha sperato di rivederlo anche quest’anno per sollevare una Girona che flirta da troppe giornate con la zona retrocessione.

E invece no. Stavolta è finita davvero.

Marc Gasol non giocherà più e il basket giocato perde un uomo, prima ancora che un giocatore, di valore inestimabile. Un uomo che ha usato le proprie vacanze per andare a salvare vite in mare senza pensare ai rischi, anche per il suo contratto, che ciò avrebbe comportato.

Nel video di addio c’è una domanda: “E adesso?”

Un quesito che ha inseguito Marc in ogni sua scelta durante la carriera, nel fare a modo suo per non essere più solo il fratello minore di Pau.

Con il suo ritiro finisce un’era per la palla a spicchi iberica, l’era dei due fratelli con l’anello al dito. Finisce una dinastia.

“Prima ero io a festeggiare, ora ho la responsabilità di far festeggiare gli altri”, dice riferendosi a Girona, una Girona che ha visto sparire nel nulla e che ha rifondato e portato, anche da giocatore/presidente, di nuovo nella massima serie.

Una Girona che è anche una scuola basket a cui lui resta vicino.

Non vedremo più un Gasol, salvo Adrià che si diletta nelle minors, in canotta e pantaloncini.

Permetteteci, sommessamente, di essere un po’ tristi, anche malinconici.

Ma, dall’altra parte, permetteteci anche di sorridere genuinamente quando vediamo Marc, nel video, circondato da bambini del suo Girona.

E permettete a chi scrive di farsi una domanda: “E adesso?”

 

Elio De Falco