Altro weekend, altea giornata di Serie A2 e quindi altra anteprima BM, questa volta è stato Antonello Riva a concederci un pò del suo tempo per l’intervista, il campione della pallacanestro italiana, vincitore di uno scudetto e di due Eurolega con la sua Cantù, in cui è stato 17 anni della sua carriera e bandiera biancoblù. Ritiratosi a 42 anni la sua passione per il basket non è finita diventando prima general manager poi tornando sul parquet all’età di 52 anni con la Leopandrillo Cantù in promozione. Nella nostra intervista si è parlato di A2, ovviamente di Cantù, ma anche di Final Eight e Nazionale Italiana, con cui ha vinto un Europeo nell’83’.
–Quali sono i ricordi più belli che ha con Cantù e in carriera?
“A Cantù sono arrivato poco più che ragazzino e ho trascorso gran parte della carriera qui, quindi sono molto legato a questa società che mi ha permesso di formarmi e diventare un giocatore di alto livello, ho avuto la possibilità di vivere tante esperienze sia in campo nazionale che internazionale, di vincere tanto sin da subito. E’ stata una parte fondamentale della mia carriera per tutto il mio vissuto.”
–Cosa fa oggi e come mai da tempo è fuori dal basket?
“Ho smesso a 43 anni e poi per 10 anni sono rimasto nell’ambiente facendo il dirigente, poi ho deciso di smettere, non mi sentivo a mio agio dietro la scrivania, probabilmente oggi un piccolo rimpianto è non aver provato a fare l’allenatore, però forse anche quello non era nelle mie corde. Attualmente, da 10 anni, mi occupo dell’ambiente dell’alimentazione, non mi piace chiamarli integratori, praticamente distribuisco prodotti per benessere con un sistema innovativo di vendita che è il network.
–Cantù ce la può fare a essere promossa anche se ci sono stati problemi durante la stagione?
“Il campionato di A2 è molto difficile da riuscire a decifrare, anche quest’anno sta rispondendo a queste caratteristiche, ci sono molte società storiche che sono partite per cercare di andare nel massimo campionato, due su tutte sono Cantù e Fortitudo Bologna, senza nulla togliere a Verona, Udine, Trieste. E’ piena di società che hanno un trascorso storico veramente importante, la mia speranza è che Cantù, anche se non vado spesso a vedere le partite al palazzetto, è che riesca a fare il salto di categoria, ma è un percorso ancora molto lungo e pieno di insidie. Probabilmente nessuno prima dell’inizio del campionato dava delle chance così importanti a Trapani e invece è una società che, da quel che vedo, sembra molto ambiziosa.
–Un pensiero su Nikolic, anno scorso MVP, quest’anno si sta ripetendo, e Baldi Rossi che può essere il leader della squadra.
“Due elementi importanti, stanno diventando punti di riferimento fondamentali per questa squadra, l’eventuale promozione passa dal rendimento di questi ragazzi sul campo e il loro apporto nello spogliatoio, diffondendo tranquillità prima delle partite importanti.
–Come mai Cantù, anche se con un super giocatore in squadra come Moraschini, sta continuando ad avere alti e bassi?
“Ha inserito Moraschini a campionato avviato, poi la sostituzione di Sacchetti alla vigilia dell’inizio di stagione, sono tutte componenti che hanno portato a non avere oggi già un organico e una struttura di gioco radicata sul lavoro fatto dall’inizio della stagione, in questa fase di crescita possono esserci dei momenti meno brillanti rispetto ad altri, l’importante sarà arrivare ai playoff con una struttura ben rodata e consolidata in modo da affrontare tutti i momenti di difficoltà anche nella stessa partita.
–Dalla prima giornata della fase a orologio sembra che il girone rosso fosse più forte, anche avvantaggiato dal fattore campo, e anche Trapani ha perso, cosa significa questa sconfitta?
“Devo dire che queste formule non mi piacciono, chi non è addetto ai lavori non capisce nulla, fortunatamente dal prossimo anno cambierà, ma a parte questa mia considerazione personale devo dire che finita la prima parte di campionato le squadre hanno avuto un momento di relax e quindi questi risultati li prenderei con le pinze anche per il vantaggio del campo. Credo che sia frutto di una condizione mentale calata e che deve essere riportata alla giusta concentrazione, perchè sono comunque dieci partite ed è fondamentale per aggiudicarsi posti buoni per i playoff, però la vedo come una fase di studio in cui le squadre stanno recuperando le forze. Sappiamo che tutto si giocherà ai playoff e sarà ancora più importante la forma con cui la squadra arriverà a giocarli e non la posizione, anche il roster completo è un fattore importante
–Il format del prossimo anno sarà a girone unico, è la scelta giusta?
“Credo proprio di sì, anche per il pubblico che magari è appassionato ma non segue quotidianamente, come ad esempio me, effettivamente non saprei spiegare la formula di questo campionato e già questo fa perdere interesse a questa categoria che è molto interessante, mi piace perchè ci sono tanti italiani in campo e società storiche, quindi ben venga questo girone unico perchè per me riporterà ad avere maggiore interesse.
–Questa Serie A2 ha ancora senso per far crescere gli italiani oppure si preferiscono i giocatori già affermati?
“Non ti so dire un giocatore in particolare, mi viene in mente Berdini, il playmaker di Cantù, quando l’ho visto sembrava con un’attitudine interessante. La cosa che mi è piaciuta quando sono andato al palazzo è vedere qualche italiano in campo, è una cosa utile per i nostri giocatori italiani che in A1 hanno pochissimo spazio, e quindi questo è diventato il campionato più importante per formarli.
–Chi vince le Final Eight e un giudizio su questi quarti che hanno regalato sorprese.
“E’ stato dimostrato l’equilibrio di questa competizione, probabilmente la Virtus Bologna è arrivata un pò scarica, sappiamo che stanno disputando un’Eurolega incredibile, si è presentata pensando fosse un turno un pochino più semplice, tutte le squadre sono attrezzate e quindi credo non ci sia stata la giusta concentrazione per quella partita. E’ un discorso che vale anche per Milano ma vista la posizione in classifica di Eurolega sta puntando molto di più su questa coppa che comunque è sempre una vittoria e dà morale. Napoli è un bell’organico, complimenti all’allenatore che sta facendo un ottimo lavoro, quindi attenzione perchè nelle partite secche può succedere di tutto. Si dice che il potere logora, definizione che possiamo usare per Brescia che da prima in classifica sta bruciando tante energie nervose e in queste competizioni così brevi la condizione mentale è importante e Brescia sarà arrivata un pochino scarica. La favorita alla vittoria finale è Milano ma attenzione perchè Venezia ci ha abituata a giocare negli ultimi anni queste partite, ha un organico buono e quindi bisognerà vedere cosa succede.
–Un pensiero sulla Nazionale del Pozz: Belinelli, Della Valle e Gallinari sono da convocare? Riusciremo ad andare alle Olimpiadi?
“Il PreOlimpico sarà molto difficile, una competizione piena di insidie. Quando si deve creare una squadra nascono sempre delle discussioni su quale giocatore sia meglio dell’altro, il Pozz ha le idee ben chiare quindi dovremo condividere le scelte che lui fa, che magari non sono basate sui singoli giocatori ma sull’organico che lui vuole avere a disposizione e sul basket che lui vuole mettere in pratica. Questi tre sono sicuramente giocatori importanti e che ci starebbero bene in ogni nazionale, però è più importante il progetto di squadra che il Pozz ha in mente.
–Melli saprà ricoprire il ruolo di Datome?
“Abbiamo visto che negli ultimi Mondiali Melli è stato un uomo leader, sicuramente la mancanza di Datome si sentirà perchè quando si è in due è meglio sopportare le responsibilità però Melli oggi ha una maturità tale che questo ruolo non ci può portare preoccupazioni.
–Analisi di due big match di questa giornata, Trapani-Verona il primo, una sfida molto interessante, con i siciliani che avranno il fattore campo dalla loro, come andrà a finire?
“Vedo Trapani vogliosa di recuperare dopo la sconfitta della prima giornata quindi credo che il risultato sarà a favore dei siciliani.
–Altro big match, forse quello più importante di giornata, Cantù-Trieste, i primi devono riprendersi dopo la sconfitta con Orzinuovi e Trieste deve continuare a trovare le certezze che gli mancano.
“E’ una partita importante perchè ci dirà cosa è effettivamente oggi cantù perchè magari nella prima partita poteva esserci quel discorso che ho fatto prima ma giocando in casa contro un avversario così importante dimostrerà se Cantù oggi è già pronta per affrontare i playoff e cercare di raggiungere la promozione.
Alessio Apicella
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Foto di Ciamillo Castoria