Non capitava dal lontano 1998, l’Italia del basket ritorna tra le migliori 8 al mondo.

La risolutezza e la concretezza ritrovata a fine terzo quarto e per l’intero quarto quarto di gioco, regalano ai ragazzi di coach Pozzecco l’accesso ai quarti di finale della FIba World Cup 2023.

 

Una vittoria che è stata il frutto di applicazione, concentrazione e caparbietà.

Dopo un inizio stratosferico, ci siamo poi cullati del vantaggio preso per poi sciuparlo del tutto alla fine del primo tempo del match chiudendo solo con un +3 dopo essere stati anche sulla doppia cifra di vantaggio.

Inizio del terzo quarto di gioco in apnea per poi risalire la china e sprintare negli ultimi due quarti.

La partita si conlcude con il punteggio di 73-57 tirando con il 72% da due, il 28% da tre e il 49% dal campo.

 

Il piano partita degli azzurri era quello di limitare la potenzialità offensiva dei portoricani che stavano viaggiando con una media di 88,8 punti segnati di media dall’inizio del torneo e soprattutto cercando di ingabbiare Waters ed il folletto ex Napoli Jordan Howard. I due terminali offensivi più importanti.

 

Dal punto di vista offensivo dovevamo sfruttare maggiormente quella tanto verticalità cercata e non trovata fino ad oggi nel torneo internazionale. Provando a sfruttare i vari Melli, Ricci e Severini anche vicino al ferro costringendo i nostri avversari a caricarsi di falli e fare una partita più rognosa.

Nella nostra metà campo difensiva invece, difendere forte sui pick&roll dei due palleggiatori Water e Howard e chiudendo l’area limitando i vari Conditt, Romero e Pineiro.

 

Immergiamoci ora nel nostro playbook.

 

ATTACCO: purtroppo la bassa percentuale al tiro dalla lunga distanza ritorna prepotente fra le maglie azzurre. Chiudiamo con un misero 28% da tre ma riusciamo ad ogni modo a mettere delle bombe importanti nei momenti clou del match.

L’inizio roboante di Stefano Tonut ci porta ad approcciare la partita con il piglio giusto.

Siamo pronti in difesa e concreti in attacco.

I tiri aperti ci sono stati, così come i ribaltamenti di gioco.

Con il passare del tempo però la numerosità di pick&roll creata non ha portato il risultato sperato.

Troppo tiri fuori equilibrio e troppa poca volontà di attaccare il ferro.

Ci siamo accontentati e ciò ha comportato il ritorno dei portoricani.

Seconda metà della partita, alziamo il quintetto giocando con Fontecchio da due e Datome da tre con Ricci e Melli sotto le plances e Pajola in cabina di regia.

C’è la svolta.

Affrontiamo meglio i big matches sotto canestro, sfruttiamo la potenza fisica e costringiamo i nostri avversari a rotazioni ed aiuti macchinosi.

Ultimo quarto, giochiamo con blocchi lontanato dalla palla e tagli che ci permettono poi di prendere il vantaggio e chiudere la partita.

DIFESA: si batte ancora sulla responsabilità difensiva e la difesa a uomo.

Siamo finalmente cattivi sotto canestro.

Strappiamo 46 rimbalzi totali contro i 24 dei nostri avversari.

28 in difesa e ben 18 in attacco.

Cosa che gioverà non poco nel nostro attacco. Alternando i due mastini (Pajola e Tonut) sui loro giocatori chiave, riusciamo a limitarli in attacco costringendoli al black out totalenei minuti centrali del match.

Alzando i cm in campo con il quintetto più “forte fisicamente” schermiamo le linee di passaggio ed occupiamo meglio il nostro pitturato.

Ancora oggi la difesa a zona, come giustamente sia stato fatto, non è stata una scelta da seguire dallo staff azzurro proprio per le caratteristiche dei giocatori portoricani.

 

Il nostro cammino mondiale prosegue.

 

L’Italbasket è fra le 8 squadre più forti al mondo.

Ci siamo e vogliamo dimostrarlo!

 

Al prossimo playbook!

 

Forza Italbasket!

 

Edoardo Cafasso