Eurolega playoff: il Panathinakos reagisce alla sconfitta col Maccabi
Tre sconfitte e zero vittorie è il bilancio del Panathinakos contro il Maccabi Tel Aviv quest’anno in Eurolega. La compagine greca, infatti, ha commesso un passo falso casalingo nella prima partita dei quarti di finale (87:91) che, oltre al fattore campo a favore, in una serie nella quale Atene è favorita, all’ombra del Partenone è costata un bel po’ di pazienza.
Che il Panathinakos sia sotto pressione, del resto, lo si è ben visto nel corso dell’incontro, nel quale i ragazzi agli ordini di coach Ergin Ataman sono riusciti ad imporre il proprio gioco solamente per un quarto, segnatamente nella seconda frazione di gioco.
È stato solo allora, infatti, che i greci hanno iniziato a difendere, riuscendo a mantenere il Maccabi ad un 16% dalla lunga distanza e, con un parziale di 12:4, andare alla pausa lunga con una doppia cifra di vantaggio (50:42).
Nel resto dell’incontro, il Panathinakos ha quasi solamente subito l’iniziativa degli avversari. Tel Aviv ha potuto correre, dominare a rimbalzo offensivo e, soprattutto nell’ultimo quarto, punire i padroni di casa dalla lunga distanza, con un 42,9% da tre a favorire un parziale di 17:28.
“Siamo solo 0-1 nella serie. Non è nulla, ma ci tengo a dichiarare, sin da ora, che se non dovessimo qualificarci alle Final Four non sarò più l’allenatore del Panathinakos” è stata la dichiarazione, forte, di coach Ataman al termine dell’incontro.
Il coach turco, altresì, ha criticato un metro arbitrale che, a suo avviso, avrebbe elargito tiri liberi al Maccabi su situazioni di tiro da tre punti dalla dubbia natura.
“Esigiamo rispetto”
In linea col messaggio di Ataman, ad amplificarne l’effetto comunicativo con una tempistica perfetta, il club di Atene è uscito, a poche ore dalla sconfitta, per mezzo di una nota che allarga l’orizzonte della polemica, con il metro arbitrale, e non solo, al centro di una critica molto aspra e diretta.
“Dopo aver fatto una gran fatica per tornare ai vertici in Eurolega – riporta la nota – ieri abbiamo assistito ad una ‘cruda operazione’. Non vogliamo credere che i fatti tragici che stanno accadendo in tutto il mondo, che ci rattristano profondamente (in Russia, Ucraina, Palestina ed Israele), possano influenzare il basket professionistico. Purtroppo, però, gli errori lampanti di ieri non ci permettono di pensarla diversamente”.
“Lo sport – continua il comunicato – non dovrebbe essere usato per arginare ferite che la gente sta attraversando in questo periodo. Il basket, è un dato di fatto, deve stare fuori da tutto questo”.
“Grazie al sudore dei nostri atleti, alle emozioni dei milioni di tifosi, ed all’enorme impegno, anche economico, profuso dal club, il Panathinakos combatterà fino alla fine” ha aggiunto la compagine greca.
La quale, infine, ha tuonato: “Forti della nostra storia di 116 anni, persino più lunga di alcuni stati, chiediamo di essere rispettati”.
Obbligati a vincere
Che le prese di posizione del club di Atene e del proprio allenatore siano destinate ad aggiungere sale ad una competizione che, per i greci, si è fatta particolarmente dura, è fuori discussione.
Ciononostante, per riprendere in mano la serie il Panathinakos ha bisogno innanzitutto di vincere la seconda partita, da giocarsi nuovamente alla OAKA arena, per poi provare a battere il Maccabi in almeno una delle due occasioni in programma sul neutro di Belgrado.
Nello specifico, la compagine di coach Ataman deve proporre una difesa su pick’n’roll e transizioni avversarie ben più solida e continua di quanto messo in mostra in gara 1, con lo scopo di tenere Tel Aviv almeno sotto i 72 punti realizzati, possibilmente con una percentuale da tre inferiore al 33%.
L’aspetto psicologico
Altresì, il Panathinakos ha bisogno di contrastare la solidità a rimbalzo degli israeliani e, soprattutto, di imporre il proprio stile di gioco ragionato e difensivo: pochi possessi e molta aggressività, soprattutto sul portatore di palla. Oltre a tanta, tantissima, tranquillità mentale.
Con un roster di giocatori altamente talentuosi quali Kostas Sloukas, Matthias Lessort, Kendrick Nunn, ma anche Grigonis, Grant, Mitoglou e Vildoza, il Panathinakos può contare su una buona dose di intelligenza cestitica per provare a ribaltare la serie, e strappare un biglietto per Berlino che il club greco ha posto come chiaro obiettivo stagionale.
D’altro canto, le prestazioni di Lorenzo Brown, Wade Baldwin e Josh Nebo, assieme a Colson, Cohen e Rivero, hanno dimostrato come, finora, coach Oded Cattash stia dominando, tatticamente e mentalmente, ogni scontro diretto col Panathinakos.
La seconda gara della serie è in programma domani, giovedì 25 Aprile, alle 20:15 ora italiana.
Matteo Cazzulani
Nella foto Matthias Lessort
Credits immagine: Profilo Instagram del Panathinaikos