Le finali di Serie A2 sono alle porte, stasera ore 20:30 al PalaShark di Trapani andrà in scena gara-1 della finale del Tabellone Argento tra Trapani Shark e Fortitudo Bologna, due squadre che hanno avuto quasi un percorso netto in questi playoff, una sola sconfitta per i siciliani mentre i bolognesi hanno chiuso tutte le serie in 3 partite, con un 6-0 fino ad ora nelle sfide. Abbiamo intervistato Carlo, detto Charlie, Recalcati che ha giocato per noi l’anteprima di questa finale che si prospetta molto emozionante “sfide in campo e fuori, coppe di americani molto forti, ma anche gli allenatori sono di alto livello, ogni squadra ha punti di forza e la pressione di Trapani può giocare brutti scherzi!”

Che valutazione si può dare alla stagione delle due squadre?
“Direi che Trapani, considerando i programmi, le premesse e gli investimenti è in linea con quello che ci si aspettava durante l’estate, ha avuto un passo falso in Coppa Italia e questo è l’aspetto negativo della loro stagione, però per quanto riguarda il cammino verso la Serie A sono più che in linea e partono sicuramente come favoriti. Devo essere sincero invece la Fortitudo è andata al di sopra quelle che erano quantomeno le mie aspettative, inoltre era inserita nel girone più difficile dove c’erano squadre molto competitive e con le stesse ambizioni di promozione, quindi senz’altro il campionato della Fortitudo è al di sopra di quelli che potevano essere i pronostici.

Quali sono i punti di forza di Trapani e Fortitudo Bologna, invece dove possono mettersi in crisi a vicenda?
“Sono due squadre che hanno un’ottima coppia di giocatori americani e questo è un fatto estremamente importante, chiaro che i ruoli sono diversi ma credo che sono delle garanzie. Hanno giocatori esperti e non solamente in fatto di età ma anche di esperienza a livello superiore, però devo dire che forse guardando soprattutto le ultime aggiunte di Trapani è favorita, in una serie molto lunga, la squadra siciliana, mi viene in mente che nelle serie giocate da loro in precedenza molte volte hanno svoltato le partite con giocatori non titolari, la Fortitudo invece è più legata al rendimento del quintetto iniziale, Aradori, Fantinelli, Bolpin e i due americani. Quindi Trapani può trovare protagonisti diversi e quindi sopperire alle giornate negative o a soluzioni difensive che possono essere mirate verso alcuni giocatori, mentre la Fortitudo ha l’obbligo di avere un rendimento sempre alto del proprio potenziale tra i suoi giocatori più importanti.

Quale giocatore sarà imprescindibile per ciascuna squadra e quale il duello più stimolante in campo?
“Nell’analisi che ho fatto prima è chiaro che Trapani abbia la possibilità di non essere legata al rendimento di un giocatore perchè possono esserci tanti protagonisti decisivi nelle varie partite o momenti delle gare. Per la Fortitudo invece Aradori e Fantinelli saranno quei giocatori che in ogni partita dovranno giocare al massimo del proprio potenziale.

Dalla vittoria Fortitudo di 32 lunghezze su Trapani in Coppa Italia sono arrivati Gentile e Alibegovic, hanno spostato gli equilibri?
“La vittoria in Coppa Italia è una partita che comunque ha aumentato la fiducia della Fortitudo e ha lasciato qualche perplessità nella testa dei giocatori di Trapani, è evidente che Alibegovic e Gentile sono due giocatori che in A2 spostano quindi è una squadra un pò diversa rispetto a quella affrontata in semifinale di Coppa Italia, potenzialmente più forte.

La Fortitudo ha tenuto nei playoff Rieti e Treviglio sotto i 60 punti mentre Trapani ha segnato tanto soprattutto nelle ultime due partite con Verona, quale tipo di gioco prevarrà, difesa o attacco?
“Chi vorrà vincere dovrà riuscire a rimanere fedele alle proprie caratteristiche quindi credo che per la Fortitudo la possibilità di sovvertire un pronostico che è a favore di Trapani passa senz’altro dal continuare a essere se stessa dal punto di vista difensivo come ha fatto nelle serie precedenti.

Due allenatori abbastanza diversi: Diana ha già vinto in Serie A2 mentre Caja nonostante l’esperienza, soprattutto in Serie A, è alla prima finale di A2.
“E’ difficile pensare di trovare due allenatori simili, sono caratterialmente diversi e anche dal punto di vista dell’impostazione da dare alla squadra seguono principi diversi, per cui credo sarà una bella sfida. Sicuramente il fatto che Caja non abbia raggiunto il successo come è stato invece per Diana credo sia semplicemente casuale, Caja ha allenato e lottato per obiettivi anche superiori facendo molto bene con squadre di Serie A. Pensando alla carriera dei due allenatori, anche l’età anagrafica mi porta a dire questo, sarebbe bene che Caja vincesse togliendosi la soddisfazione di vincere per la prima volta, però è solo un fatto emotivo non basato su fondamenti tecnici.

Quando si hanno tante stelle e giocatori molto forti come ad esempio Trapani, qual’è il segreto per un coach affinché si mantengano gli equilibri in uno spogliatoio?
“Il segreto è quello di riuscire a tenerli coinvolti tutti, quando si hanno delle serie così lunghe direi che è un compito abbastanza facile ed è normale che tra una partita e l’altra si abbia la necessità di avere protagonisti diversi, così anche le stelle che in una gara possono sentirsi sacrificati in quella dopo hanno la possibilità di esprimersi, in questo modo tutti si sentono coinvolti.

Tra i quattro americani in campo quale preferisci?
“Deshawn Freeman.

Renzi ha fatto una scelta di vita restando a Trapani, anche se poteva essere un giocatore da big e da Nazionale.
“L’ho avuto in Nazionale con me e innanzitutto è una persona splendida, credo che a Trapani abbia trovato la sua dimensione e so anche quanto ci si possa innamorare del Sud, quindi credo abbia fatto una scelta di vita,

Fantinelli invece due o tre anni fa sembrava da Eurolega e nel giro della Nazionale: può ancora fare in tempo per tornare a quei livelli?
“Sono sempre stato un estimatore di Fantinelli dai tempi in cui giocava a Treviso, quindi è un giocatore ancora mediamente giovane e credo abbia le carte in regola per poter fare questo salto, perchè vuole battagliare e per il ruolo che gioca ha la taglia del giocatore che dal punto di vista fisico può reggere anche a livelli superiori.

Dopo mesi di dubbi e discussioni anche la panchina della Fortitudo ha iniziato a dare contributi, soprattutto Morgillo che è molto cresciuto, non era quindi così scarsa forse, mentre quella di Trapani invece vale quasi un quintetto titolare in altre squadre.
“In effetti le remore che io stesso avevo erano sulla panchina della Fortitudo, durante i playoff invece Morgillo è stata una bella sorpresa e sicuramente è una garanzia per il suo allenatore che ora può far riposare anche di più i titolari, cosa che, come detto in precedenza, Trapani già ha fatto durante i playoff trovando protagonisti diversi di gara in gara anche non titolari e questo è un bel punto di forza in una serie lunga con partite ravvicinate.

La pressione del dover vincere per forza imposta da patron Antonini può essere un incentivo ma anche trasformarsi in un boomerang.
“Sarà sicuramente una cosa da saper gestire, senz’altro in partenza tra le due squadre quella più leggera dal punto di vista mentale sarà la Fortitudo, una cosa su cui Bologna potrà contare, mentre Trapani partirà con la pressione dell’obbligo di vincere che tante volte può anche giocare brutti scherzi.

C’è stata per Recalcati una situazione di questo tipo?
“Si è successo ma la pressione generalmente è un qualcosa che non devi soffrire e devi cercare di trasformarla in un aspetto positivo, quando allenai la Fortitudo ad esempio l’obbligo era quello di vincere perchè arrivavano da una serie di sconfitte nelle varie finali e semifinali, devi avere la capacità insieme alla squadra di saper gestire la pressione e cercare di usarla nel modo giusto per elevare il proprio rendimento.

Cosa significherebbe avere di nuovo la Sicilia in Serie A per il nostro basket?
“E’ importante perchè l’Italia è geograficamente lunga e quindi se tutto il territorio viene rappresentato da una squadra puoi muovere interessi da un punto di vista non solamente economico ma anche dalla passione che abbraccia tutto il territorio, in questo modo non solo il Nord e il Centro sono rappresentati ma anche il Sud. Io l’ho vissuto sulla mia pelle perchè quando Trapani venne promossa in Serie A per la prima volta io ero l’allenatore di Reggio Calabria e vinsero contro di noi, so quanto fosse importante per Reggio così come lo è stato successivamente per Trapani per tutto il territorio che ci fosse una squadra del profondo Sud a rappresentare il basket d’elitè.

Il ritorno del derby a Bologna invece cosa può dare alla Serie A?
“E’ l’unico derby rimasto quindi credo sia come parlare a Milano di Milan-Inter o Lazio-Roma, sono eventi che poi dopo vanno al di fuori dei confini cittadini perchè appassionano tutti dato che sia Virtus che Fortitudo hanno tifosi appassionati su tutto il territorio italiano.

Le due squadre hanno una base pronta per la Serie A?
“In Serie A per forza di cose le squadre vanno cambiate, dal punto di vista dei giocatori italiani e americani buona parte ha la possibilità di essere competitivi anche nella massima categoria, chiaro che la differenza la farà la scelta del nucleo di giocatori stranieri che verranno inseriti nella squadra, che possa essere una decisione vincente o meno.

In casa Fortitudo con una stagione così bene i tifosi si sono esaltati molto e ora in caso di non promozione l’anno prossimo si aspetterebbero tutti subito un passaggio in Serie A ma non sarà comunque facile perchè la società deve ancora stabilizzarsi bene, che consiglio si può dare all’ambiente per evitare che la stagione attuale possa diventare un boomerang per l’anno prossimo?
“Cercare di vedere realisticamente come sono le cose, è chiaro che nessuno rinuncia a una promozione se ha la possibilità di conquistarla, però come la vivo io da lontano avevo visto questa stagione come interlocutoria per cercare di assestarsi ed essere pronta ad un eventuale salto in Serie A nel tempo per cui credo che in caso di non promozione è chiaro che per i tifosi rimarrebbe la delusione ma passata l’amarezza a mente fredda si penserà ai progetti che c’erano l’estate scorsa e quindi questo è un anno che deve essere visto di preparazione sulla crescita della società e della squadra per gli anni prossimi.

La società ha già detto che si riparte da Alibegovic e Caja, due figure di garanzia e un buon punto di partenza.
“Assolutamente sì, per esperienza e per ciò che hanno dimostrato nella loro carriera.

Ultimamente al PalaDozza si sono rivisti Myers, Fucka, alcuni dei suoi uomini-scudetto. La curva Schull e tutto il Palazzo aspettano anche Recalcati, quando tornerà?
“(ride)sono venuto spesso solo che in questo momento mi sto riprendendo dopo aver subito un’intervento all’anca che mi impediva di muovermi nei palazzetti perciò non sto andando a vedere le partite di Serie A2, la passione e il legame con Bologna rimane per cui se non vengo al PalaDozza è perchè ci sono delle problematiche oggettive, non per mancanza di volontà o perchè mi sia dimenticato della Fortitudo.

QUI il TABELLONE dei PLAYOFF con il CALENDARIO

Foto di Ciamillo Castoria