Un movimento un po’ scomposto, un terzo tempo dubbio, tanto da far invocare un infrazione di passi dagli avversari, e un pallone rilasciato non perfettamente in equilibrio, così è arrivato il canestro decisivo in gara 3 contro Rieti. I due punti del sorpasso, da 58 pari a 58-60, l’autore? Deshawn Freeman. L’americano ha regalato in questo modo il vantaggio alla Fortitudo Bologna che ha chiuso la serie con la Real Sebastiani, volando così in finale, dove ad attenderla ci saranno i Trapani Shark. La partita del centro biancoblù è stata certo di più di quell’ultimo canestro, ma pochi probabilmente si ricorderanno il resto e molti proprio quel gesto atletico.
Gesto che riassume per certi versi questa squadra. Una formazione non sempre composta, da cui non ci si aspettava molto, ma che in un modo o nell’altro, bene o male adesso è arrivata in finale. Questa Fortitudo non è probabilmente indimenticabile, non è una squadra di talenti cristallini che impressionano ogni volta che scendono sul parquet, ma è un gruppo che ha lasciato il segno e continua a lasciarlo.
Senza filosofeggiare troppo il canestro di Freeman è l’emblema della squadra e della stagione: con le unghie e con i denti si arriva al risultato finale, in questo caso letteralmente.
in foto Freeman (Fortitudo Bologna)
Alessandro di Bari