Una ottima Varese stoppata da un iconico Kyle Hines. Termina 70-74 il derby lombardo tra Varese e Milano, con i padroni di casa che si mangiano le mani per l’ennesima occasione sprecata contro una big, dopo aver giocato 4 periodi nettamente alla pari. Coach Fioretti esulta e avvicina sempre più la certezza delle Final Eight.

Trento, Napoli, Tortona e Milano: non sono in ordine ma sono 4 partite perse per dettagli, per forzature, per situazioni di gioco spesso incomprensibili. Non erano 4 partite alla portata ma erano almeno 4 punti che avrebbero fatto comodo a questa Varese, che ora si ritrova a pari punti con Treviso e attende Brindisi. Un match giocato anche bene dalla squadra di coach Bialaszewski, che ha inserito da subito benissimo Spencer, lungo con mani un po’ grezze ma sicuramente ottimo a rimbalzi (5 oggi) e comunque 10 punti, impensierendo e non poco Hines e Poythress. Certo: Kyle Hines è Kyle Hines e lo si è visto a 25 secondi dalla fine, sulla forzatura ingiustificata di uno strepitoso Hanlan fino a quel momento (19 in 30 minuti). Il canadese penetra, cerca il pareggio a quota 70, ma viene oscurato dal centro dell’Olimpia.

E’ stata la partita di Shavon Shields, uno che fa uno sport diverso da tutti quanti. I suoi 25 punti sono il simbolo di una squadra, quella milanese, in piena emergenza di uomini e tenuta a galla da un uomo che ha giocato per 5. Una prestazione memorabile, con Varese, che seppur abbia prodotto la miglior prestazione difensiva sino ad oggi, si è dovuta arrendere ai colpi di questo marziano.

Non si butta via niente, Varese deve ripartire da qui, per le prossime sfide, che saranno sicuramente più alla portata e che vanno vinte a tutti i costi. Spencer può essere un ottimo inserimento, Hanlan deve imparare a non forzare conclusioni che non hanno senso, e imparare anche da quanto visto oggi dagli uomini di coach Fioretti, che fanno della ratio e delle spaziature la loro forza.

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