Più forti gli orogranata. La Reyer Venezia fa valere il proprio atletismo per superare la GeVi Napoli 90-97.
Sugli scudi un ritrovato Aamir Simms da 22 punti e un Mfiondu Kabengele gladiatorio con la sua doppia doppia da 14 punti e 10 rimbalzi.
Peccato per tutti che la terna arbitrale decida di distruggere letteralmente la gara nel secondo tempo, dispensando falli tecnici e innervosendo entrambe le squadre.
Non è la prima volta che accade, non incide sul risultato, ma toglie una partita di pallacanestro a chi, alla tv o a palazzo, ha pagato proprio per quello.
Questa frequenza fa pensare ad indicazioni provenienti dall’alto sul metro da applicare, forse Lamonica dovrebbe spiegare.
LA CRONACA
Spahija recupera in extremis Jeff Brooks per la propria rotazione dei lunghi, Milicic ritrova Markel Brown, assente nell’impresa sfiorata al Forum.
Gli orogranata partono con un quintetto molto italiano con Spissu, Tessitori e Casarin ad accompagnare Rayjon Tucker e Aamir Simms; Napoli risponde con il suo quintetto classico.
La curva partenopea inaugura la gara invocando verità per Mario Paciolla, scomparso senza lasciare traccia in Colombia e mai dimenticato.
I partenopei cominciano decisamente meglio trovando il canestro con Zubcic ed i liberi di Brown, la Reyer si carica subito di falli e subisce anche il 6-0 firmato Sokolowski al termine di un’azione ragionata.
Il primo canestro ospite è frutto della caparbietà di Tessitori ma è solo illusorio, Napoli recupera un altro pallone e Sokolowski ubriaca Spissu, per Spahija è necessario spezzare l’inerzia con il time out.
La GeVi, pur con qualche ingenuità, vola e trova anche l’inchiodata di Owens su assist di Zubcic, Spahija manda in campo Heidegger e l’austriaco trova il primo canestro pesante della gara reyerina (10-7).
Gli orogranata stringono le maglie difensive e mettono il naso avanti con la tripla di Simms, parziale di 8-0 e sorpasso, Giovanni De Nicolao pareggia ma Tucker viene colpevolmente dimenticato sul perimetro, 12-15.
Il vantaggio lagunare lievita con i tre liberi di Heidegger (14-20) e grazie alla mira sbilenca dei padroni di casa che, dall’arco, non segnano mai (0/9); il canestro in sottomano di Kabengele obbliga, stavolta, Milicic a richiamare in panchina i suoi.
Al 10’ è 14-24.
La prima notizia della seconda frazione è che Napoli trova finalmente il canestro pesante ma viene ricacciata indietro con la stessa moneta.
I partenopei fanno le formichine ma rientrano fino al -4, Sokolowski affonda il 25-29, ci pensa Tessitori a chiudere il break sul 6-0 ma Pullen gli replica con la tripla frontale che gli vale la doppia cifra (28-31).
L’inerzia passa nelle mani azzurre, anche Zubcic si porta a casa il ferro, poi Owens cancella il tentativo di Simms con la stoppata da tergo prima di chiudere l’arcobaleno aperto da Ennis, è sorpasso (32-31).
L’ex Varese segna anche il libero aggiuntivo ma la Reyer ritrova subito la testa con Casarin e Kabengele (33-37).
Proprio il lungo imparentato con Dikembe Mutombo trova anche i liberi del +6 ma Lever gli risponde ubriacandolo con la finta.
Alla partita s’iscrive anche Spissu, sua la tripla del +9, Kabengele fa altrettanto e ritocca il massimo vantaggio (35-47), ancora il play della Nazionale sigla i liberi del +14.
All’intervallo lungo la Reyer conduce di 12 (42-54).
Simms apre la ripresa con un canestro ad alto coefficiente di difficoltà, tuttavia la Reyer riesce a sbagliare ben 4 liberi di fila, Owens non sbaglia la tripla (45-56).
Anche Markel Brown s’iscrive alla contesa, poi Owens affonda la schiacciata a una mano ma esagera, a dire della terna, nel beccarsi con Kabengele e viene espulso.
Napoli s’innervosisce e Spissu ne approfitta per rimettere 12 lunghezze tra le due squadre, Simms inchioda in contropiede.
I partenopei sono ormai fuori dalla partita, Wiltjer trova il bersaglio grosso senza opposizione ed è +17 (53-70).
Ormai la gara non esiste più, gli animi, per l’ennesima volta, sono stati surriscaldati da una terna incapace di tenere in mano le redini della partita, dispensando falli tecnici da una parte e dall’altra senza che ve ne siano realmente gli estremi.
Il 62-79 che chiude il terzo quarto è quasi marginale rispetto ad un PalaBarbuto infuriato e quasi disattento al gioco.
Le due squadre si scambiano canestri, Napoli ha però un sussulto con il punto numero 20 di Ennis, dal perimetro, che riporta sotto la doppia cifra di svantaggio i partenopei (74-83).
Venezia pare aver mollato il manubrio, Pullen trova ancora un canestro pesante (79-85) e Napoli è a due possessi di distanza, Casarin ferma l’emorragia, ma, incredibilmente, a 4’16” dalla fine, c’è una partita.
Zubcic riporta a 6 le lunghezze di distacco a cronometro fermo, Venezia perde una palla sanguinosa finita nel parterre, ancora il croato firma il -4 da sotto (83-87).
La Reyer si risveglia con Tucker che segna 4 punti in fila, schiacciata inclusa, e mette la prima pietra sul successo, Napoli resta aggrappata con Sokolowski ma Tucker inventa una magia che apre l’ultimo minuto.
Pullen non si arrende e segna dall’arco, Venezia gioca col cronometro, le speranze di Napoli si spengono sulla tripla sbagliata da Zubcic.
Finisce ancora tra le polemiche, Pullen segna il libero del fallo tecnico fischiato a Heidegger che rovina un epilogo che pareva scorrere finalmente con una certa calma.
QUI le statistiche del match
Nell’immagine Aamir Simms, foto Ciamillo-Castoria
Elio De Falco