BOLOGNA – Dopo la cocente delusione di EuroLeague di venerdì, arriva la riscossa Virtus. La Segafredo davanti al proprio pubblico infatti si impone su Cremona per 93-85. Lo fa però non senza soffrire le sfuriate della Vanoli che ha il merito di aver “spaventato” i felsinei giocando a viso aperto. Per lunghi tratti della gara infatti, la squadra di Cabina ha condotto raggiungendo persino il +9. Solo a fine terzo quarto, ma più in particolare ad inizio ultimo periodo i padroni di casa hanno preso in mano la gara.
Non si è vista una Virtus brillante, però alla fine si è compattata e ha portato a casa una partita importante soprattutto per il rush finale della regular season di LBA dove ancora c’è in ballo il primo posto.
Per la Virtus arrivano 21 da Belinelli, 15 da Lundberg, 11 da Zizic e 10 da Polonara.
Per Cremona invece ci sono 17 di Eboua, 15 di Golden, 15 di Davis e 12 di Denegri. 

Le cronaca 

L’avvio di gara è tutto in favore di Cremona che comincia i primi 4 minuti di gioco con un bel parziale di 11-4.
Poi nel finire del primo quarto la Virtus si sistema e recupera un po’ dello svantaggio. Lundberg sulla sirena sigla il -3 (23-20) al termine dei 10’ inaugurali.
Ad inizio secondo quarto è ancora Cremona con Eboua a prendere il sopravvento, ma la risposta della Virtus non si fa attendere. Lundberg e compagni riportano la partita sui binari dell’equilibrio.
All’intervallo lungo si va sul 53-49 in favore dei lombardi che negli ultimi istanti di primo tempo hanno ritrovato ritmo e fiducia.
Al rientro in campo le squadre si battono colpo su colpo. Da una parte sale in cattedra Davis, dall’altra Belinelli. La partita cresce di intensità e quindi è la Virtus ad emergere. Al 30’ il punteggio dice 73-69 Segafredo.
Ad inizio quarto periodo la Virtus prova a dare la sterzata decisiva e lo fa mettendo sul parquet tutta la sua  forza fisica. Le V Nere in 2.30 trovano additata il +10 sull’82-72.
Cremona prova a sparare le ultime cartucce, ma la Virtus è in controllo e vince 93-85.

QUI le statistiche complete del match 

Eugenio Petrillo 

Nell’immagine Lundberg, foto Ciamillo-Castoria