L’uomo dietro il campione. La ricerca della felicità, come elemento indispensabile per la propria crescita. L’esperienza proibitiva in una piazza che era demoralizzata e impaurita. Una nuova vita. Nico Mannion è alla sua (probabile) ultima partita casalinga a Masnago. Nella piazza in cui è rinato, ha fatto rinascere Varese e ha ritrovato quel sorriso indispensabile per riprendere in mano una carriera da campione.

Perché questo di fatto è Mannion: un campione. Lo dicono le sue statistiche, desunte da mezzo campionato disputato: primo per media punti (19.9 di media), primo per valutazione (21), primo per falli subiti (6.3) e secondo per assist a partita (6.4). Battiato diverso tempo fa cercava un centro di gravità permanente. Mannion è il centro di gravità permanente di questa Varese, è il fulcro di una squadra che domenica cercherà il sigillo sulla salvezza, su un cammino tortuoso, fatto di scelte non troppo ponderate e di svarioni in determinati match alternati a prestazioni sontuose che hanno fatto ricredere chiunque.

Nel bene e nel male Mannion è sempre risultato il migliore dei suoi. E questo è un dato, una realtà, una verità incontrovertibile e soprattutto significante del fatto che lui ha bisogno di questo tipo di situazione in campo. La necessità di essere cercato e di cercare, di avere spazio e di poterlo creare per gli altri, di essere voluto e di volere. La necessità di essere Uomo e di essere Campione. Per il pre Olimpico il biglietto da visita è di quelli importanti, di quelli che difficilmente ci si può girare dall’altra parte e far finta di niente. Mannion a Varese ha lasciato un segno profondo, ha regalato un sogno ad una piazza storica che da tempo sta cercando di ritrovare una sua ben definita direzione. Ha regalato il sogno di avere un playmaker di caratura internazionale, che domina in campo in lungo e in largo, che regala sprazzi di talento smisurato, che domenica chiuderà una gran bella esperienza con l’ultimo ballo. L’uomo dietro il campione è stato tutto questo: l’affermazione del talento, la sopraffina superiorità tecnica di un alieno con i capelli rossi. L’ultimo ballo, qualche lacrima scenderà, qualcuno terrà la fiammella della speranza accesa, non siamo vicini al natale ma sarebbe un gran bel regalo per i tifosi biancorossi rivedere con la stessa canotta l’uomo dietro al campione: Nico Mannion.