Zion Williamson firma il suo massimo stagionale da 36 punti e distrugge la miglior difesa della NBA, interrompendo la striscia di 6 successi in fila di Minnesota. Denver ritrova la vittoria ad Atlanta nonostante i 40 punti di Bogdanovic, Milwaukee ha bisogno di un supplementare per superare Chicago (41 di DeRozan). Dallas passa a Memphis con super Doncic nonostante i 41 punti di Jackson Jr., il miglior Fontecchio dell’anno (19 punti e 4 stoppate) non basta a Utah sul campo di OKC.

Ecco il recap di tutte le gare della notte NBA, e come queste vanno a modificare la classifica.

PhiladelPhia 76ers – Washington Wizards 146-101

Phila inizia la partita con un parziale di 14-0 firmato da tre triple di Tyrese Maxey (24 punti) che di fatto decide una gara mai davvero cominciata, toccando il +29 già all’intervallo. Joel Embiid comunque firma la sua ottava partita sopra quota 30 mettendone 34 con 11 rimbalzi e 6 assist in meno di 30 minuti, in una serata in cui i padroni di casa tirano 20/46 dall’arco (43.5%).

Finisce con zero tiri tentati e solo due punti ottenuti dalla lunetta la partita di Danilo Gallinari, tenuto in campo solamente per 11 minuti in una partita scappata di mano prima ancora di cominciare per i derelitti Wizards (14 sconfitte nelle ultime 15 partite). I 21 punti di Kyle Kuzma servono a malapena per farsi notare in vista di una deadline del mercato in cui la squadra potrebbe essere ulteriormente smembrata.

Orlando Magic – Cleveland Cavaliers 104-94

Orlando “vendica” la sconfitta rimediata a Cleveland la scorsa settimana tenendo i Cavs al minimo stagionale per assist (15) e soprattutto ad appena 15 punti in un terzo quarto (2/17 al tiro per gli ospiti) in cui costruiscono un vantaggio incolmabile. Paolo Banchero esce nel terzo quarto per una distorsione alla caviglia, ma torna e finisce con 20 punti e 10 rimbalzi, accompagnato dai 19 di Franz Wagner e dai 15 con 4 stoppate di un ottimo Goga Bitadze.

Con Evan Mobley infortunato e Jarrett Allen coi problemi di falli, le responsabilità offensive dei Cavs ricadono tutte sulle guardie Darius Garland e Donovan Mitchell, che provano a organizzare un tentativo di rimonta da -18 nel quarto periodo ma rientrano al massimo fino al -5. Il playmaker chiude con 36 punti, mentre Mitchell tira 6/18 contro la difesa di Jalen Suggs e finisce con 22; il problema è che l’unico compagno in doppia cifra è Tristan Thompson con 10 dalla panchina, in una serata da 35% al tiro di squadra.

Detroit Pistons – Indiana Pacers 123-131

I Pacers si rialzano subito dopo la sconfitta in finale dell’In-Season Tournament, infliggendo ai Pistons la 20esima sconfitta consecutiva. Tyrese Haliburton guida l’attacco con 14 punti e 16 assist, lasciando che siano Myles Turner (23 punti) e soprattutto Bennedict Mathurin (30) a prendersi la scena. A Detroit non servono i 23 di Cade Cunningham e i 20 di Ausar Thompson per evitare l’ennesimo ko, avvicinandosi pericolosamente al record di franchigia (21 ko in fila) e quello all-time (26 dei Sixers nel 2013-14).

Charlotte Hornets – Miami Heat 114-116

Dopo 5 sconfitte nelle ultime sette partite, Miami ha bisogno di un attacco bilanciato per avere la meglio degli Hornets di un indemoniato Terry Rozier (34 punti con 13 assist e 8 triple a segno). Il migliore per gli ospiti è Duncan Robinson con 24 punti, ma anche Jimmy Butler (23), Caleb Martin (20 da ex della sfida) e Kevin Love (massimo stagionale da 19 punti) aiutano gli Heat a portare a casa un successo sudato fino all’ultimo secondo, con la preghiera da metà campo di Rozier che prende a malapena il tabellone.

New York Knicks – Toronto Raptors 136-130

Senza Mitchell Robinson per i prossimi due mesi, i Knicks riescono comunque a battere i Raptors grazie a un eccellente Julius Randle (34 punti) e il massimo stagionale di Quentin Grimes (19), a cui si aggiungono i 27 di RJ Barrett e i 21 di Jalen Brunson. Agli ospiti non serve il season-high da 29 punti di OG Anunoby e i 20 a testa di Scottie Barnes, Pascal Siakam e Dennis Schröder per evitare il quarto stop consecutivo.

Atlanta Hawks – Denver Nuggets 122-129

Dopo tre sconfitte in fila Denver ritrova la vittoria, pur dovendo faticare fino all’ultimo per avere ragione degli Hawks, quasi sprecando 20 punti di vantaggio nel quarto periodo. Nikola Jokic ritrova il tocco segnando 9 dei 13 tiri tentati per chiudere con 25 punti, 8 rimbalzi e 8 assist, ma sono Jamal Murray con 29 punti (anche superando una distorsione alla caviglia) e Julian Strawther con il massimo in carriera da 22 a fare la differenza.

Con Trae Young espulso a fine terzo quarto per doppio tecnico lamentandosi con gli arbitri, le responsabilità offensive degli Hawks ricadono sulle spalle del miglior Bogdan Bogdanovic della sua carriera NBA, realizzando 10 triple su 17 tentativi per 40 punti finali. Né i suoi sforzi contro il connazionale Jokic né i 21 punti di Dejounte Murray (ma con 8/23 al tiro) riescono però a evitare la quarta sconfitta consecutiva, rimanendo al decimo posto a Est.

Oklahoma City Thunder – Utah Jazz 134-120

Bastano tre quarti a Shai Gilgeous-Alexander per toccare la sua media stagionale da 30 punti (15 nel solo terzo quarto con 6/6 al tiro), lasciando ai compagni come Ousmane Dieng (massimo stagionale da 18 punti), Josh Giddey (12, 10 e 8), Chet Holmgren (16 con 8 rimbalzi) e Jalen Williams (15) l’onere di finire i Jazz, conquistando il quarto successo nelle ultime cinque e fortificando il secondo posto a Ovest.

Sempre senza Lauri Markkanen per l’ottava partita consecutiva, i Jazz trovano 30 punti dal rookie Keyonte George e 20 da Collin Sexton dalla panchina, ma soprattutto il miglior Simone Fontecchio dell’anno. L’azzurro chiude con il suo season-high da 19 punti (15 nel solo primo tempo) tirando 7/11 dal campo e 3/6 da tre punti con 2/2 ai liberi, aggiungendo anche 4 stoppate alla sua prestazione rimanendo in campo appena 23 minuti. Ci sarà bisogno di lui per ritrovare una vittoria che manca da tre partite.

New Orleans Pelicans – Minnesota Timberwolves 121-107

Dopo le critiche sul suo peso degli ultimi giorni, Zion Williamson prende la miglior difesa di questo inizio di stagione e la fa a pezzi, realizzando il suo massimo stagionale per guidare i Pelicans alla vittoria. Insieme a lui ci sono 23 punti per CJ McCollum (9 solamente nel quarto periodo per chiudere i conti) e 20 per Brandon Ingram, approfittando dell’assenza di Anthony Edwards tra i Timberwolves a cui non bastano i 17 di Towns (uscito per falli nel quarto periodo), Mike Conley e Naz Reid.

I Pelicans sono usciti con le ossa rotte dalla semifinale persa a Las Vegas contro i Lakers, in particolare Williamson preso in giro per la sua prestazione disinteressata da 13 punti contro LeBron James. Il ritorno a casa gli ha però fatto bene, firmando il suo massimo stagionale da 36 punti con 13/17 al tiro e 10/12 ai liberi, spazzando via anche il candidato principe al premio di Difensore dell’Anno Rudy Gobert.

Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 133-129 dts

I Bucks hanno bisogno di un tempo supplementare per avere ragione dei combattivi Bulls, che dopo aver messo a sedere Zach LaVine (infortunato) sembrano aver ritrovato la voglia di giocare insieme. Giannis Antetokounmpo chiude con 32 punti e 11 rimbalzi, accompagnato dai 19 a testa di Brook Lopez e Malik Beasley, in una serata in cui Damian Lillard litiga con il canestro (14 punti con 3/17 al tiro e anche un errore chiave ai liberi nel quarto periodo) ma riuscendo comunque a ritrovare la vittoria.

Si interrompe a quattro la striscia di successi dei Bulls, che erano riusciti a forzare il supplementare con un floater di DeRozan a 4 secondi dalla fine dei regolamentari. Sono 41 i suoi punti alla fine a cui aggiunge anche 11 assist per i compagni, tra cui spicca l’ottimo Coby White di questo scorcio di stagione (33 punti con 6/10 dalla lunga distanza) e le doppie cifre di Patrick Williams (15) e Nikola Vucevic (14+10), per una squadra tornata finalmente a mostrare segni di vita.

Memphis Grizzlies – Dallas Mavericks 113-120

Terzo successo in fila per Dallas, che anche senza Kyrie Irving e Tim Hardaway Jr riesce a passare sul campo di Memphis affidandosi come sempre a Luka Doncic (35 punti con la tripla numero 1.000 della carriera, il più giovane di sempre a raggiungere la quadrupla cifra) ma anche a diversi comprimari come il rookie Dereck Lively (16+16), il secondo anno Jaden Hardy (19) e l’australiano Dante Exum (16). Dallas tocca anche il +21 nel corso del match tenendo a bada tutti i tentativi di rimonta dei padroni di casa.

Mentre si contano i giorni per il ritorno in campo di Ja Morant (previsto per il 19 dicembre contro New Orleans), Memphis continua ad accumulare sconfitte nonostante gli sforzi di Jaren Jackson Jr., che chiude con il suo massimo stagionale da 41 punti tirando 15/29 dal campo di cui 6/10 dalla lunga distanza in poco meno di 42 minuti di gioco. Il problema è che solo Desmond Bane (28 punti e 8 assist) gli dà man forte, con l’unico altro Grizzly in doppia cifra che esce dalla panchina (Vince Williams con 10 punti).

Houston Rockets – San Antonio Spurs 93-82

Nella loro storia gli Spurs non avevano mai perso 17 partite in fila, ma neanche un Victor Wembanyama da 15 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate con una schiacciata mostruosa sulla testa di Alperen Sengun riesce a evitare la sconfitta del record negativo nella storia della franchigia, complice un orribile 5/41 da tre punti di squadra. La decima vittoria consecutiva in casa dei Rockets porta la firma di Tari Eason (18 punti e 14 rimbalzi), il migliore dei suoi davanti ai 15 di Sengun, i 16 di VanVleet e i 12 di Jeff Green.

Los Angeles Clippers – Portland Trail Blazers 132-127

I Clippers devono sudarsi la vittoria fino all’ultimo, riuscendo a spuntarla solo per via dell’inesperienza dei Blazers che commettono degli errori cruciali nel finale, tra cui una banale palla persa di Anfernee Simons forzata da una buona difesa di James Harden e recuperata grazie a un challenge della panchina. Kawhi Leonard è il migliore dei suoi con 34 punti tirando 11/19 dal campo e 9/9 ai liberi, seguito dai 20 a testa di Paul George e dello stesso Harden (anche 7 rimbalzi e 7 assist per lui) e i 18 di Ivica Zubac.

I giovani Blazers hanno ben poco da rimproverarsi, rimanendo in partita fino all’ultimo in trasferta grazie alle loro guardie. Anfernee Simons è il migliore con 38 punti e un perfetto 13/13 dalla lunetta (non ha ancora sbagliato un libero in stagione: 25/25) ma Shaedon Sharpe non è da meno con 27 punti, con buone indicazioni dalla panchina da uno Scoot Henderson in ripresa (19 punti, 4 rimbalzi e 6 assist con 8/16 al tiro).

Stefano Sanaldi