Squadra che vince non si cambia. Così recita il detto. Ma sappiamo benissimo che le dinamiche nello sport e soprattutto in una pallacanestro con un mercato così imprevedibile e frenetico questo discorso non vale.
È il caso dell’Olimpia Milano che ha a disposizione un grande budget, in linea con i primissimi team europei, ma che si è trovata ad affrontare la forte concorrenza delle diretti rivali in EuroLeague.
D’altronde la dirigenza meneghina in tutti questi anni ci ha abituati ad un innesto importantissimo ad ogni estate. E anche quest’anno la aspettative non sono state tradite: dopo settimane di studio e di trattativa ecco l’ufficialità di Nikola Mirotic. Un botto di mercato vero, di quelli che fanno rumore. L’Armani si assicura uno dei migliori, se non addirittura il miglior giocatore europeo sulla piazza. Mirotic è uno in grado di spostare gli equilibri, ma anche allo stesso tempo creerà tante pressioni per un’Olimpia che ora ce la aspettiamo non solo ai vertici del basket italiano, ma anche di EuroLeague.
Per quanto riguarda il resto, abbiamo un bel blocco di conferme che darà seguito a quello costruito da Messina nell’ultima stagione: Billy Baron, Davon Hall, Stefano Tonut, Shavon Shields, Johannes Voigtmann, Giampaolo Ricci, Nicolò Melli e Kyle Hines. Tutti confermati e rinnovati. Importante soprattutto quella di Shields, uno dei grandi artefici del trentesimo scudetto in bacheca. Ma della cavalcata del 4-3 in finale contro la Virtus, Milano perde due protagonisti importantissimi. Il primo è Shabazz Napier che – nonostante la volontà dell’EA7 di trattenerlo – si accasa alla Stella Rossa di Belgrado assieme a quel Milos Teodosic con cui ha combattuto nelle ultime LBA Finals.
L’altro è Gigi Datome. La bandiera meneghina e – possiamo dirlo – di tutta la pallacanestro italiana ha deciso di appendere le scarpe al chiodo. Per Gigi ci sarà da vivere l’ultimo ballo in un’estate azzurra che porterà alla FIBA World Cup 2023.
L’Olimpia non ha salutato solo Napier e Datome però. Ci sono state altre uscite importanti, anche se decisamente meno dolorose. Parliamo delle delusioni Naz Mitrou-Long, Deshaun Thomas e Brandon Davies: il primo giocherà con lo Zalgiris, il secondo a Badalona ed il terzo a Valencia.
In più Milano saluta dopo due stagioni da gregari importanti e due scudetti sia Tommaso Baldasso (Tortona) che Davide Alviti (Trento).
Di volti nuovi ne vedremo però tanti. Per quanto riguarda la quota italiani, la prima ufficialità è stata quella di Guglielmo Caruso. Dopo una grande stagione a Varese, il centro azzurro si accasa all’Olimpia per provare il salto di qualità e provare a giocare ad altissimo livello. Non sarà certo facile, sappiamo lo scotto che si paga giocando in maglia Olimpia, ma il ragazzo ha le spalle larghissime e farà di tutto per ritagliarsi uno spazio importante nel roster meneghino.
Poi abbiamo il rientro dal prestito e la volontà di trattenerlo questa volta di Giordano Bortolani. L’esterno – dopo la brillante stagione a Verona – è pronto per entrare definitivamente nello scacchiere di Messina. Anche per lui non sarà una passeggiata, ma proverà quantomeno in campionato ad ritagliarsi un ruolo da protagonista.
Fresca fresca l’ufficialità di Ismael Kamagate. Parigino del 2001, un centrone di 211cm che la passata stagione ha giocato a casa sua nel Paris ben figurando sia nel campionato francese che in EuroCup. 9.2 punti a partita con 8.4 rimbalzi (quarto assoluto), 17.2 di valutazione (11°), 1.5 stoppate di media (primo assoluto): queste le cifre di Kamagate nella seconda competizione continentale che hanno convinto l’Olimpia a puntare forte su di lui.
Vista la perdita di Napier, i biancorossi hanno guardato al mercato dei playmaker. E allora ecco due ufficialità molto importanti. La cabina di regia si rinforza con l’esperienza, il talento e classe del tedesco Maodo Lo. Il berlinese arriva dall’ultima buona stagione all’Alba e vorrà entrare con forza nelle grazie di Messina.
Chi invece dovrà lottare il più possibile sarà Diego Flaccadori. L’ormai ex Trento riprova ad immergersi in un’esperienza di altissimo livello europea. La prima volta, al Bayern Monaco, probabilmente ancora non era pronto, ora dovrà farsi trovare al posto giusto nel momento giusto.
Eugenio Petrillo
Nell’immagine Nikola Mirotic, foto Ciamillo-Castoria