“Vincere la Alpe-Adria Cup [competizione che raccoglie squadre di Croazia, Romania, Polonia, Austria, Cechia e Slovacchia, M.C.] è un’emozione unica. Per me, ha significato il coronamento di un percorso professionale che ricorderò sempre con grande trasporto”.

Così Deshawn Freeman, centro della Fortitudo Bologna, vincitore della competizione nel 2022 con i Patrioti Levice, ci ha descritto cosa si prova a trionfare in un torneo internazionale che, nella stagione appena terminata, ha regalato record, emozioni, ed equilibrio.
Per la prima volta nella storia della Alpe-Adria Cup, una squadra, la MKS Dąbrowa Górnicza, è infatti riuscita a laurearsi campione per due stagioni di fila, per giunta con guida tecnica e rosa totalmente rivoluzionate ad inizio stagione.

UNO STAFF INTERNAZIONALE

Tra i tanti volti che contraddistinguono il successo della squadra polacca vi è sicuramente quello di Boris Balibrea, giovane allenatore catalano che si è presentato in Polonia, e nella Alpe-Adria Cup, con un progetto tecnico chiaro ed ambizioso.
‘Corri e tira’, fisicità e attacco sfrontato, con lo scopo di segnare sempre un punto in più degli avversari, è il marchio di fabbrica di uno stile ‘sacchettiano’ che, finora, ha permesso a Balibrea di dominare in Alpe-Adria.
In Polonia, il tecnico catalano, coadiuvato da uno staff internazionale composto dai vice allenatori Michał Dukowicz (Polonia) e Adam Engström (Svezia), assieme al preparatore atletico Matias Suhurt (Argentina), è riuscito, per ben due volte, a castigare, tra gli altri, sia i campioni in carica dello Stettino, che i vicecampioni della plurititolata Śląsk Breslavia.
Tayler Persons, playmaker americano voluto da Balibrea come proprio Luogotenente sul terreno di gioco, è un altro volto principale del successo dei Minatori polacchi in Alpe-Adria.
Dopo avere sfiorato un triple-double in semifinale, è stato priorio l’atleta dell’Indiana, meritatamente nominato MVP della manifestazione, a decidere la finale con un piazzato messo a segno ad un secondo dalla fine.

‘CON UN FILO DI GAS’

Per Dąbrowa Górnicza, che nel proprio roster annovera altri atleti interessanti, come il centro della nazionale cilena Nico Carvacho, l’ex cecchino di Fuenlabrada Marc García, il già Aris Salonicco Xeyrius Williams a giocare da ‘tre’ e da ‘quattro’, così come la combo guard Lovell Cabbil, la via del successo, nella Final Four di Kapfenberg, è stata quantomai e aspra e forte.
In semifinale, dopo avere dominato in lungo e in largo sull’Olomoucko, la squadra di coach Balibrea è stata raggiunta nel finale, e si è vista così costretta a regolare i cechi solamente dopo un tempo supplementare (101:94).
In finale, la Dąbrowa Górnicza ha seguito il medesimo copione: dominio durante tutto il secondo tempo annullato negli ultimi minuti da una Timişoara mai doma, capace di rimontare con pazienza e di mettere il naso avanti a 40 secondi dalla fine (87:88).
‘Premiata’ con un fallo tecnico per invasione su rimessa, la squadra di coach Balibrea, una volta pareggiato dalla lunetta, ha poi messo in cassaforte partita e titolo con il già citato canestro da due punti di Persons all’ultimo secondo, a fissare il punteggio sul 90:88.

UN DOMINIO SENZA APPELLO

Limitare il successo della Dąbrowa Górnicza a singoli episodi in partite ‘dentro o fuori’ (o ad ‘un filo di gas’, come si direbbe in ambiente Fortitudo), sarebbe, tuttavia, fuorviante ed ingiusto. I polacchi, infatti, hanno dominato il torneo nella sua interezza.
Nella prima fase del torneo, in particolare, i ragazzi di coach Balibrea si sono qualificati alla Final Four come prima classificata nel Girone A, con 6 vittorie e 2 sconfitte, subite una all’overtime contro lo Spisski Ryteri, e l’altra disputando una trasferta a Zagabria con la giovanile.
In tutte le altre partite, la Dąbrowa Górnicza ha lasciato senza risposte gli avversari: i Kapfenberg Bulls, allenati dal ‘mentore’ di Balibrea, Antonio Herrera, qualificatisi alla Final Four come secondi nel girone, ma anche i cechi del Sluneta, la Dinamo Zagabria allenata dal coach della nazionale croata Josip Sesar, e, infine, i già citati Ryteri slovacchi.
Altresì, dal punto di vista statistico, la Dąbrowa Górnicza ha registrato la migliore efficienza offensiva del torneo, con una media punti di 94,25 a partita, assieme alla migliore presenza a rimbalzo e al miglior coefficiente di ball sharing della manifestazione.

Matteo Cazzulani