La Damazia e poco altro, come del resto avvenuto nella scorsa stagione, è ciò che caratterizza la massima serie di pallacanestro in Croazia, dove lo Zadar e lo Split, rispettivamente i campioni e vicecampioni in carica, stanno dominando il torneo in lungo e in largo.
Al termine della prima fase della stagione regolare, la squadra di Zara ha chiuso al primo posto con un ruolino di marcia quasi perfetto, 20 vittorie in 22 partite disputate, ed un’inappellabile dominanza sul piano statistico: seconda migliore difesa con 86 punti concessi di media e migliore attacco con 89 punti segnati a partita.
La compagine di Spalato, erede della gloriosa Jugoplastika, è riuscita a tenersi a ruota dello Zadar chiudendo la prima fase del torneo al secondo posto, con 19 vittorie e 3 sconfitte, registrando, altresì, la migliore difesa del torneo (con 71,9 punti subiti a partita) ed il secondo migliore attacco (con una media di 86,6 punti a partita).
Un basket moderno
La dominanza delle principali squadre dalmate in Croazia è legata principalmente alla capacità di elaborare e praticare proposte cestistiche ‘moderne’ ed ambiziose che, non a caso, stanno permettendo a Zadar e Split di superare le aspettative in Lega Adriatica, dove la squadra di Zara è quinta e la compagine di Spalato vicina alla zona playoff.
Zadar, soprattutto, ha trovato in Danijel Jusup una sapiente guida tecnica capace di spingere un gruppo di cestisti esperti e molto alti a giocare un basket veloce, di transizione, estremamente disciplinato in difesa ma, nel contempo, con piena libertà in fase offensiva.
Luka Božić, Dario Drežnjak, Marko Ramljak, Lovro Mazalin sono atleti polivalenti che, assieme al centro perimetrale Karlo Žganec ed alla combo guard Arijan Lakić, compongono quintetti che corrono, dominano a rimbalzo e, privi di ruoli definiti, lasciano gli avversari senza punti di riferimento.
Split, dal canto suo, ha tentato la carta ‘americana’ basando il proprio gioco sulla versatilità perimetrale di Shannon Shorter, sulla capacità di Lewis Sullivan (ex Ravenna) di giocare sia fronte che spalle a canestro, e sulla verticalità del pivot ‘anomalo’ DJ Funderburk.
Coach Slaven Rimac, altresì, ha trovato nelle guardie Mate Kalajdžić e Vito Kučić due pedine in grado di aggiungere intensità difensiva ad una squadra che, parimenti allo Zadar, fa della fisicità la propria arma principale.
Alle spalle delle squadre dalmate, tre compagini della capitale Zagabria sembrano destinate ad accontentarsi della lotta per i playoff, con Cibona, Cedevita Junior e Dinamo classificatesi al terzo, quarto e quinto posto al termine della prima fase della stagione regolare.
Allenata da Dino Repeša, figlio di Jasmin, subentrato a stagione in corso alla guida della compagine guidata da Dalibor Bagarić come Dirretore Sportivo, la Cibona è costretta a giocare con un roster ristretto a causa di problemi burocratici.
Ciononostante, la Cibona ha ottenuto 18 vittorie in 22 partite disputate, registrando la terza migliore difesa del torneo, con 88 punti concessi a partita.
Al quinto posto, con 15 vittorie e 7 sconfitte, la Cedevita Junior, allenata da un altro ex Fortitudo Bologna, Damir Mulaomerović, è stata capace di proporre un basket offensivo, con una media punti di tutto rispetto ed una efficienza offensiva pari a 114,3 punti segnati in 100 possessi.
La Dinamo Zagabria, allenata dal selezionatore della nazionale croata, Josip Sesar, ha chiuso la prima fase della stagione regolare al sesto posto, con 13 vittorie e 9 sconfitte, e, al contrario della Cedevita, una efficienza difensiva interessante di 99,9 punti concessi in 100 difese.
Nei bassifondi della classifica, infine, da segnalare è l‘Alkar, squadra della città di Sinj che, dopo avere affidato la guida tecnica ad un tandem composto da Damir Milačić e Luka Žitko, ha abbandonato la zona retrocessione.
foto da KK Zadar / Zvonko Kucelin
Matteo Cazzulani