La difesa del Falco Szombathely, l’attacco dell’Alba Fehervar ed il tandem vincente del Szolnoki Olaj sono state le certezze sulle quali le prime tre della classe in Ungheria hanno superato, più o meno agevolmente, il primo turno dei playoff, eliminando, rispettivamente, l’Honved di Budapest, lo Soproni e l’NKA di Pecs.
La difesa del Falco
Totale dominio è la maniera in cui la vittoria del Szombathely può essere sintetizzata, con la squadra che ha terminato la stagione regolare da capolista indiscussa a tenere gli avversari al di sotto dei 60 punti in tutte e tre le partite della serie, confermandosi, così facendo, la migliore difesa del torneo.
La serie, de facto, è stata fortemente condizionata sia dal 102:60 col quale il Falco ha regolato il Budapest, che dal 52:89 che ha persmesso al Szombathely di bissare una vittoria senza appello, rendendo la terza partita della serie, vinta per 94:60, una mera formalità.
A risaltare, tra le fila del Falco, sono stati, in particolare, l’esterno ex Igokea Stefan Pot e il play ex Zadar Antonio Jordano, autori, rispettivamente, di 12 ed 8,3 punti di media a partita in favore della squadra allenata da coach Miloš Konakov.
L’attacco dell’Alba
Conferme sono arrivate anche da parte dell’Alba che, da primo attacco del torneo, si è dimostrata compagine capace di aggrapparsi alla propria bocca di fuoco offensiva per farsi largo dello Soproni, non andando mai al di sotto di 97 punti segnati nel corso delle tre partite con le quali la compagine di Fehervar ha chiuso la serie.
105:86, in particolare, è stato il punteggio con il quale l’Alba ha aperto la serie davanti al proprio pubblico, per poi andare in casa dello Soproni a farne 97 e, infine, tornare tra le mura amiche per chiudere la serie con un’altra partita a punteggio alto (99:82).
Tra le fila della squadra allenata dallo spagnolo Alejandro Zubillaga, a risaltare sono stati l’esterno Syjami Chambers con una media di 16,6 punti a partita, l’ala Jordan Barnett con un bottino di 18,6 canestri ad incontro, e, soprattutto, un David Vojvoda scatenato con una produttività di 25,33 centri a partita.
Anche Vidin-Jovanović in semifinale
Più complicata è stata la qualificazione del Szolnoki che, malgrado un cappotto rifilato al Pecs, ha dovuto sudarsi una vittoria esterna in gara 2, finendo per prevalere negli ultimi secondi grazie a un gioco da quattro punti completato da James Eads, autore, più in generale, di 10 punti a partita nel corso della serie.
Prima del finale al cardiopalma di Pecs (82:83), la squadra allenata da coach Oliver Vidin ha aperto la serie con un ventello casalingo (99:79), per poi tornare a Olaj e chiudere la contesa con un simile risultato in gara 3 (99:80).
“Il campionato ungherese sta crescendo di anno in anno in termini di budget, qualità cestistica, giocatori ed organizzazione” Strahinja ‘Munja’ Jovanović, play del Szolnoki e braccio destro di coach Vidin, col quale ha già vinto anche una medaglia di bronzo in Polonia con lo Śląsk di Breslavia nel 2021, ha spiegato in esclusiva a ‘Basket Magazine’.
Munja, giocatore scoperto dal grande Vlade Đurović che si ispira apertamente a Miloš Vujanić, è stato un fattore nella serie per i rossoneri di recente laureatisi campioni di coppa, con una media di tutto rispetto di 11,33 punti e 5,3 assist ad incontro.
Le semifinali
In semifinale, lo Szolnoki se la vedrà con l’Alba in una serie dall’esito tutt’altro che scontato, che la compagine di Vidin e Jovanović disputeranno con il fattore campo a sfavore.
Il Falco, da parte sua, affronterà la vincente del quarto di finale tra Zalakeramia e DEAC.
Matteo Cazzulani