Sono ben 170 i derby disputati tra due compagini di grande tradizione cestistica come Pallacanestro Cantù e Olimpia Milano, che alle ore 18:00 di domani, al PalaBancoDesio, si incontreranno per l’ennesimo duello intriso di passione e orgoglio, aspetti portanti di due formazioni lombarde che hanno scritto per decenni e decenni la storia di questo sport, in Italia, in Europa, nel mondo. Mai come oggi, però, un confronto storicamente così importante ha avuto una vigilia così travagliata, figlia di una situazione generale che va ben al di fuori dei confini sportivi, con tutte le difficoltà collaterali che solo una pandemia può causare. Ecco, quindi, che la settimana del derby è stata più un rincorrersi di notizie extra campo: si gioca, non si gioca; sì, forse sì; no, probabilmente no; infine, sì, certo che si gioca. Scenari non semplici per un gruppo di atleti e per dei club che, tuttavia, per necessità occorre imparare ad affrontare, convivendoci e facendosi trovare pronti mentalmente e fisicamente.

 

A guidare una truppa di giovani – molti dei quali emergenti – in una vigilia di derby così particolare, un generale sicuro e saggio, con oltre 40 anni di esperienza nella pallacanestro, coach Cesare Pancotto. Il capo allenatore dell’Acqua S.Bernardo si è così espresso a poche ore dal big match: «Tornare a giocare dopo un mese contro un’avversaria d’élite come l’Olimpia, che richiede un’attenzione elevatissima, significa riprendere nel modo migliore se l’obiettivo, per noi, è riconquistare una concentrazione indispensabile per continuare un campionato di Serie A difficile e straordinario come quello attuale. Lo facciamo con pochi allenamenti nelle gambe, chiaramente, ma con infinito orgoglio, entusiasmo e senso di responsabilità».

 

I biancoblù torneranno dunque a disputare un match di campionato dopo tre rinvii consecutivi, saltate le gare con Treviso, Trieste e Cremona, rigorosamente in ordine cronologico. L’ultima partita giocata dai brianzoli è un Cantù-Venezia del 18 ottobre scorso, quarto turno di LBA.

 

IL ROSTER MILANESE

Senza dover ricorrere a esiti di tampone “last minute”, ecco nel dettaglio l’infinito organico a disposizione di coach Ettore Messina, un santone della pallacanestro europea, vincente sia in Italia sia in campo internazionale. Enorme il talento in regia con un duo da fare invidia a tutto il continente, ossia quello composto dai veterani Sergio Rodriguez e Malcolm Delaney, i quali, in due, mettono insieme quasi 500 presenze in NBA, più di 2400 punti e più di 1500 assist. Il primo, 34 anni, spagnolo delle Canarie, ha vinto due volte l’EuroLega con due maglie diverse, con il Real Madrird nel 2015 e con il CSKA Mosca nel 2019. L’anno prima di vincerla con i “blancos” ha ricevuto il premio di MVP della competizione. Kermesse che anche Delaney conosce piuttosto bene, protagonista nel 2015-’16 di una straordinaria cavalcata con i russi del Kuban, che l’americano riuscì a portare, contro ogni pronostico, sino alla Final Four. Nel ruolo di playmaker, oltre ai due sopracitati, ampio spazio in campionato lo trova anche capitan Andrea Cinciarini, alla sua sesta stagione in Olimpia. In regia può giostrare anche il giovane Davide Moretti, 22 anni, figlio d’arte e per certi versi al debutto assoluto a certi livelli, dopo aver avuto un ruolo da protagonista in Serie A2 con la maglia di Treviso e in seguito a tre ottime annate negli Stati Uniti, a Texas Tech University. Il figlio di Paolo, che da giocatore vinse tre scudetti con la Bologna bianconera (oggi capo allenatore a Imola in Serie B), è, però, più un tiratore, che predilige quindi lo spot di guardia. Ma nel ruolo del “due” la concorrenza è tanta: Kevin Punter, a proposito di ex Virtus Bologna, pare il titolarissimo anche se reduce da guai fisici in questo avvio di campionato. Il 27enne del Bronx gode della piena fiducia di coach Messina, che, se fisicamente al 100%, lo preferisce ad altre soluzioni. Le principali alternative in quel ruolo sono i connazionali Shavon Shields e Michael Roll, rispettivamente con passaporto danese e tunisino; entrambi sono degli swingman, ovvero delle guardie impiegabili anche nello spot di ala piccola, posizione in campo che forse più si addice ai due, per stazza fisica e centimetri. Un altro swingman è l’azzurro Riccardo Moraschini, che in carriera ha sempre fatto sì la guardia-ala ma che a Brindisi si è riscoperto essere più una combo guard, esperimento peraltro replicato con successo in maglia Armani. Se Shields e Roll oscillano tra lo spot di guardia e quello di ala piccola, un “tre” fatto e finito è senza dubbio Vlado Micov, veterano con stazza e talento smisurato, che coach Messina utilizza anche da “quattro” nelle gare di campionato. L’altra ala di riferimento è Gigi Datome, classe ’87, rientrato in Italia dopo sette anni tra NBA e soprattutto Fenerbahce. Con il prestigioso club turco ha disputato cinque stagioni, vincendo svariati titoli nazionali e una EuroLega, nel 2017. L’ultima esperienza in Serie A di Datome risale all’annata 2012-’13, in cui l’azzurro arrivò a un passo dallo scudetto con la maglia della Virtus Roma, arrendendosi solamente in finale alla Mens Sana Siena ma vincendo il premio di MVP della stagione. Le due ali forti sono gli americani Zach LeDay e Jeff Brooks, quest’ultimo, però, naturalizzato italiano e membro della Nazionale per la spedizione mondiale di Cina 2019. Brooks – che con Cinciarini e Micov è uno dei tanti ex canturini presenti nel roster meneghino – ha vestito la canotta biancoblù nella stagione 2012-’13, vincendo una storica Supercoppa, trofeo poi alzato dall’ala in altre tre occasioni (una con Sassari e due con Milano). Uscito da Virginia Tech nel 2017, LeDay è, invece, alla sua quarta maglia in Europa dopo i trascorsi in Israele con Hapoel Gilboa, in Grecia con l’Olympiacos e in Lituania con i colori dello Zalgiris Kaunas. Tre, infine, i centri dell’A|X Armani Exchange: il “senatore” Kaleb Tarczewski, alla sua quinta stagione consecutiva a Milano; il nazionale italiano Paul Biligha, tra i confermati dello scorso anno; e il veteranissimo Kyle Hines, che con i suoi soli 198 centimetri di altezza ha dato il via a una nuova era in Europa, quelli dei centri “undersized”. Sul curriculum dell’ex bandiera del CSKA Mosca spiccano undici stagioni consecutive in EuroLega, in cui ha totalizzato quasi 300 partite, più di 2500 punti realizzati e più di 1300 rimbalzi catturati.

 

I PRECEDENTI
Come detto, sono 170 i precedenti tra Cantù e Milano, con quest’ultimi avanti nel computo delle vittorie; i meneghini, infatti, conducono con 102 affermazioni contro le 68 dei biancoblù, i quali, però, possono vantare 45 successi tra le mura amiche, “solo” 34 per l’Olimpia lontano da casa. Le due squadre si sono già affrontate due volte in questa stagione, seppur ai gironi di Supercoppa, gare comunque ufficiali e che sono servite a entrambe per mettere chilometri nei rispettivi nuovi motori. Il divario tecnico e di budget tra le due compagini è enorme, come appunto il team di coach Messina è riuscito ampiamente a dimostrare con i fatti in Supercoppa (101 a 71 all’andata, 62-102 al ritorno). Tuttavia, fa piacere ricordarlo, l’ultimo confronto di campionato tra le due squadre è stato vinto da capitan Andrea La Torre e compagni, capaci, contro ogni pronostico, di espugnare il Forum di Assago il 5 gennaio scorso, sette anni dopo l’ultima volta.

 

INFO GENERALI
La partita tra Acqua S.Bernardo Cantù e A|X Armani Exchange Milano, valevole per l’ottavo turno di LBA, sarà arbitrata dai signori Roberto Begnis, Giulio Pepponi e Mauro Belfiore. L’incontro sarà trasmesso sia su Eurosport Player che su Eurosport 2; diretta radiofonica su Radio Cantù 89.6 FM e streaming su radiocantu.com.

Fonte: pallacanestrocantù.com