Sasha Djordjevic e Marco Belinelli: foto Ciamillo-Castoria

di Alessandro Stagni 

Doveva essere una settimana tranquilla, quella scorsa, mancando l’abituale appuntamento col campionato e l’impegno della Eurocup per la Segafredo, in virtù dell’impegno della Nazionale, ma ci ha pensato la Dirigenza al completo a renderla una delle più frizzanti degli ultimi anni.

Giovedì scorso, mentre le prime luci della sera si stavano accendendo sotto i portici un pò annoiati, ecco arrivare la notizia che nessuno aveva anche solo immaginato nel proprio sogno più bello, la Segafredo aveva firmato l’ingaggio di Marco Belinelli per tre anni a circa 5 mln complessivi, per tornare dove, appena sedicenne, aveva mosso i primi passi sui parquet di serie A.

Tutti sappiamo di quanto successe all’epoca, in una settimana se n’è parlato sin troppo, compreso  alcune esternazioni non propriamente in linea con la goliardia, che ha sempre caratterizzato la città di Bologna.

Ma più che scrivere di quanto successo è molto meglio provare a capire cosa succederà, perché è questo che in fondo tutti aspettano domani sulle tavole della Segafredo Arena, quando presumibilmente, l’unico giocatore italiano ad aver vinto un anello in NBA ed una gara dei tre punti all’All Star Game, scenderà in campo, segnando un ritorno in Italia dopo ben tredici anni passati a misurarsi coi professionisti americani.

Belinelli non era fermo, si stava allenando da tempo ad Ozzano, insieme all’amico di sempre Marco Sanguettoli, ma è ovvio che gli manca il ritmo partita, il contatto fisico con l’avversario e soprattutto la conoscenza degli schemi e delle abitudini dei compagni. Domani, contro quella Sassari guidata da Gianmarco Pozzecco che, non ha mancato di evidenziare ancora una volta, il suo passato da Fortitudino, il nuovo numero 3 della Virtus, proverà ad inserirsi nel meccanismo ben oliato di Aleksandar Djordjevic, senza aver bisogno di ergersi subito a salvatore della patria, senza sentire la pressione addosso di dover trascinare una squadra in difficoltà, bensì dovrà semplicemente fare quello che era abituato in NBA, recapitare dentro quel canestro avversario, i palloni che si presume gli arriveranno dagli scarichi dei compagni.

Non si prevede nemmeno un largo impiego del nuovo arrivato, non essendo ancora in ritmo gara, meglio non rischiare, fargli assaggiare il campo, ma con intelligenza, senza strafare. Coach Djordjevic sa benissimo che Marco può regalargli qualche gioia, specie in zone del campo dove la squadra non le cercava con insistenza, prediligendo il gioco interno ed il coinvolgimento dei lunghi. Adesso, si è aggiunta una soluzione in più alla Segafredo, specialmente pensando in un prossimo futuro ad un impiego dell’ex San Antonio da ala piccola, vicino ai due serbi a creare cioccolatini per tutti.

Sassari si presenta al gran completo ed il gruppo di coach Pozzecco è sempre una squadra molto temibile, non sarà un impegno facile, specialmente dopo aver perso il ritmo gara per così tanti giorni. A rendere l’impegno ancora più insidioso per la Virtus, ma soprattutto per il suo condottiero, sono state le parole del Patron Massimo Zanetti, che fra le righe della presentazione, ha fatto intendere che ora i bianconeri non possono più titubare, il nuovo innesto rende questo gruppo più competitivo anche in campionato e l’obiettivo è ormai dichiaratamente chiaro, si deve puntare in alto, senza ulteriori battute d’arresto inaspettate.

Nella conferenza stampa di presentazione di Belinelli e della nuova maglia Segafredo, molto bella fra l’altro, il Dott. Zanetti ha lanciato un messaggio molto forte e chiaro a tutto il popolo della Virtus, nonostante il momento non sia certamente dei migliori, lui è ottimista e spera di poter presto riprendere il progetto per la costruzione del nuovo palazzo dello sport di proprietà della società, ribadendo di fatto la sua assoluta volontà di continuare l’avventura per gli anni a venire. In un periodo, dove da più parti giungono notizie di penalizzazioni e dichiarazioni di difficoltà economiche di gestione ordinaria, ascoltare un proprietario che vuole investire in una struttura di svariate decine di milioni di euro, ad una presentazione di un giocatore che chiama un contratto milionario, è una sinfonia dolcissima per chi palpita per i colori bianconeri.