Oggi su Stadio i tifosi del movimento (LIBERI)AMOlaFortitudo hanno preso una pagina e l’hanno dedicata alla memoria di Dylan Rinco, ragazzo veronese scomparso a 25 anni e innamorato della Fortitudo.

DYLAN UNO DI NOI

Il movimento (LIBERI)AMOlaFortitudo
ha lanciato una raccolta fondi in memoria di Dylan Rinco, il ragazzo di Verona scomparso a soli 25 anni che supera innamorato della Effe, che saranno devoluti all’Associazione Bimbo Tu di San Lazzaro di Savena.
La cifra raccolta è di 1.036 euro. Si tratta dell’ Associazione con cui Dylan ha condiviso fino all’ ultimo la sua voglia di fare qualcosa per gli altri, specie per i più piccoli che soffrono
colpiti da malattie gravi come accaduto a lui.
“Vogliamo restituire – scrive l’ Associazione Bimbo Tu – un po’ di quella contagiosa ventata di voglia di vivere nonostante tutto,positività e generosità che Dylan ci ha saputo dimostrare,
rimanendo fino all’ ultimo al fianco dei piccoli pazienti ricoverati e alle loro famiglie, chei si trovano ad affrontare ke sfide più intense della vita.
Per mantenere vivo il ricordo di Dylan abbiamo scelto infatti di destinare ogni donazione che riceveremo in sua memoria alla ristrutturazione della seconda ala di Pass (Polo Accoglienza e Servizi Solidali). Qui verranno realizzati ulteriori alloggi gratuiti per le famiglie, oltre a spazi polifunzionali destinati(uno sarà intitolato proprio a Dylan) a progetti a sostegno di una delle
fasce più fragili della società, gli adolescenti” .
(LIBERI)AMOlaFortitudointende ringraziare tutti i tifosi biancoblu che hanno aderito alla raccolta e si propone di continuare a portare avanti,
insieme ai suoi familiari e ai ragazzi del Terzo Tempo, altre iniziative a sostegno dei progetti e dei sogni che Dylan, uno di noi, aveva nel suo
immenso cuore.
Grazie a tutti e soprattutto a Dylan per il suo esempio.

LETTERA A DYLAN

Caro Dylan
ti scrivo perché non intendo distrarmi, neanche un pò.
Quanti giorni sono passati? Diciamo che stanno nelle dita delle nostre mani.
Ma se ci rivolgiamo a te, il tempo non conta. È una convenzione.
Siamo abituati a ragionare cosi, ma ho visto adulti con l’animo da bambino e, purtroppo, ragazzi già vecchi.
Ci hai lasciato in dote la tua sfida a questa convenzione.
Hai vinto? Hai perso? Tutto è relativo.
Se tu, Dylan, eri una realtà declinata al singolare, allora non ci resta che il dolore.
Ma la tua eredità è una lezione enorme. Ci hai insegnato a pensarti che uno può essere anche plurale.
Ci hai insegnato che c’è una parte di Dylan che è dentro di noi.
E noi siamo partiti in pochi e ci estendiamo, in barba al tempo, alla geografia, alle bandiere.
Abbiamo cenato che eravamo una ventina, abbiamo viaggiato che eravamo un pullman pieno.
Dylan è veneto, è emiliano, è friulano. Dylan è qui ed è là. Dylan è uno, dieci e cento.
Siamo venuti a Verona come tifosi, ma in nome di qualcosa di più grande.
Come tifosi avremmo voluto vincere una partita.
Ma mi chiedo – a mente fredda – possiamo dire di aver perso?
E avrebbero potuto dire questo i tuoi amici, i butei della Scaligera,
se non avesse acciuffato la Fortitudo in dirittura d’arrivo? Io dico di no.
Ci sono classifiche a punti e altre non scritte che rendono nobile lo sport che amavi.
Chissà che risate vi siete fatti, tu e Lambo, nel vedere le nostre debolezze,
nello scrivere una sceneggiatura cosi sconcertante del match.
Se l’avete fatto apposta per provare la nostra sincerità…
Ci siete riusciti. Siamo fieri di aver esposto il bello striscione ideato da Robbi e a nome di tutti.
Di aver distribuito adesivi, di aver gettato i peluches…
A Verona due clan distinti e definiti sono diventati una cosa sola.
Abbiamo viaggiato, abbracciato, sorriso, cantato, ci siamo commossi, divertiti, arrabbiati
(un pochino con chi non l’ha capito) e poi applaudito, lanciato e devoluto.
Ecco, Dylan. Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.
Specie se ha il tuo sorriso
Grazie Dylan