EURO EMOTICON

Kevin Punter, decisivo per Milano/Foto Ciamillo-Castoria

di Andrea Ranieri

Con questo doppio turno di Eurolega torna sul palcoscenico europeo l’Olimpia Milano, che non sfrutta appieno il doppio impegno casalingo, perdendo prima con la Stella Rossa, per poi riscattarsi contro lo Zalgiris Kaunas. Tra le big, ancora segnali di ripresa per Efes e Real Madrid, mentre è crisi nera per il Maccabi. In vetta prosegue la fuga di un imperioso Barcellona.          

CHI SALE

Baskonia. Doppio turno casalingo sfruttato pienamente per la squadra di Dusko Ivanovic, vincente sul Fenerbahce e sul Panathinaikos. Entrambe le partite sono contrassegnate da una difesa sempre più crescita e da un attacco capace di portare al proscenio protagonisti sempre diversi, rendendo così imprevedibile la squadra basca. Come ogni anno sono la classica mina vagante.        

Bayern Monaco. Un positivo bilancio di 1-1 in una settimana che proponeva la trasferta contro l’Efes e il match casalingo contro il CSKA. La partita contro i russi è combattuta fino ai minuti finali, quando Mike James l’ha risolta col proprio talento. Contro l’Efes prevale la solita difesa fisica e aggressiva, autentico marchio di fabbrica. Con 7 vittorie in 10 turni la sorpresa è finita. Questo Bayern può essere da corsa.             

Mike James. La risposta all’esclusione disciplinare della settimana scorsa sono stati 52 punti segnati in due partite. Non solo, sia la partita a Kaunas sia quella a Monaco sono state risolte dalle sue prodezze individuali nei minuti finali, quelli decisivi. E’ indubbiamente un giocatore da tutto o niente, ma quando questi sono i risultati  c’è solo da inchinarsi, come hanno dovuto fare Zalgiris e Bayern.          

Kevin Punter. Dopo uno stop di cinquanta giorni fa il suo esordio europeo contro la Stella Rossa, andando in doppia cifra senza brillare troppo. Il vero capolavoro lo firma contro lo Zalgiris, mettendo a referto 22 punti con 7/9 dal campo e qualche giocata decisiva. Quel che impressiona è la varietà di soluzioni in attacco, oltre all’incredibile capacità di lavorare sulle linee di passaggio in difesa. Se trasformasse la voglia difensiva in efficienza anche sulla palla, Milano, sotto traccia, si sarà portata in casa un vero fuoriclasse, senza se e senza ma.               

Real Madrid. Dopo le tante difficoltà di inizio stagione la squadra di Laso opera due massacri casalinghi sul Maccabi e sul Fener, mostrando una difesa in netta crescita rispetto alle stagioni precedenti e un attacco che finalmente sta tornando ad ingranare. Proprio vero che non muoiono mai. Ora la domanda che ci si deve porre inevitabilmente è: come si rimedierà al pesantissimo addio di Facundo Campazzo?      

CHI SCENDE

Fenerbahce. Ora le sconfitte iniziano a diventare tante, dopo le ultime due, entrambe in terra spagnola. Quel che più preoccupa sono indubbiamente le proporzioni, frutto di un gioco che va a e viene nel corso della stessa partita. Il processo di assorbimento del playbook di coach Igor Kokoskov è forse più complicato del previsto e l’assenza di Nando De Colo pesa, tuttavia non si intravede nemmeno voglia di reagire nei momenti di difficoltà. C’è da lavorare, molto.

Panathinaikos. Si sono sempre battuti nei primi turni giocati, ora sta venendo fuori l’insipienza di un roster che non può stare tra le migliori otto di questa competizione, come ben chiariscono le sconfitte di Valencia e Vitoria. Si sta rivedendo un buon Nemanja Nedovic, ma il suo pare un vero e proprio predicare nel deserto.      

Khimki. Sembrava un segnale di risveglio la bella vittoria, segnando 88 punti, in casa dello Zenit, poi è stata la volta di un pesantissimo tonfo casalingo contro l’Efes. Dopo un primo tempo pirotecnico (51-58) una delle due squadre si è preoccupata di registrare la difesa, ma, per l’ennesima volta, non si trattava del Khimki. Ogni anno pare ripetersi lo stesso copione, quest’anno aggravato da una partenza a handicap.           

Maccabi Tel Aviv. Altre due sconfitte. Quella di Madrid brutta per arrendevolezza, quella di Valencia un vero e proprio suicidio, con il possesso per vincere sull’80 pari a 7 secondi dal termine messo nelle mani dei Taronja. Detto di una difesa che non assomiglia manco lontanamente a quella della scorsa annata, c’è da prendere atto di un attacco che non trova la dimensione interna richiesta dalla presenza di Ante Zizic. 7 sconfitte in 10 gare; giovedì, contro l’Olimpia Milano, è già decisiva. 

Sergio Rodriguez. Non due buone prove del Chacho, già protagonista in negativo della serata di Valencia. Quando è in campo ogni avversaria mette in luce le sue difficoltà difensive, mentre in attacco è un momento di confusione, nonostante una tripla importante nel finale del match di ieri. Ha bisogno di ritrovare le proprie idee con minutaggi inferiori, ciò di cui in realtà lui e l’Olimpia hanno bisogno. Una condicio sine qua non per il successo della campagna europea milanese.    

LA CLASSIFICA

Barcellona 8-1; Bayern Monaco 7-3; CSKA Mosca 7-3;Valencia 6-3; Real Madrid 6-4; Olympiacos 5-3; Efes Istanbul 5-4;  Zalgiris 5-5; Zenit San Pietroburgo 4-2; Olimpia Milano 4-3; Baskonia 4-4; Stella Rossa 4-6; Fenerbahce 4-6; Maccabi Tel-Aviv 3-7; Panathinaikos 2-7; Alba Berlino 2-6; Khimki Mosca 2- 7; ASVEL 1-6;