EURO EMOTICON

E’ già tempo di doppio turno in Eurolega. Un doppio turno ricco di sorprese, al termine del quale la giovanissima classifica della stagione regolare continua a lasciare basiti, almeno rispetto alle previsioni iniziali, con certo impatto anche delle molte assenze di alcune squadre. Le sorprese più inaspettate? Indubbiamente Zalgiris Kaunas e Bayern Monaco. Tra le grandi favorite solo l’Olimpia Milano e il Barcellona mantengono per ora un cammino degno delle aspettative. Ma andiamo a vedere chi sono i promossi e i bocciati di questa intensissima settimana.              

CHI SALE

Zalgiris Kaunas. Imbattuto dopo quattro giornate e in testa solitario. Se la vittoria col decimato Khimki non ha nulla di clamoroso, è stata sensazionale la netta affermazione casalinga (89-73) sull’Efes. Coach Martin Schiller, esordiente assoluto, sembra aver messo in piedi una squadra più efficace in attacco rispetto alle stagioni passate, pur senza perdere la nota durezza difensiva. Vedremo quanto durerà, ma che bella sorpresa questo Zalgiris.       

Barcellona. Senza la stella Nikola Mirotic, positiva al Covid, due vittorie importantissime, soprattutto la prima in casa dell’insidioso Valencia. Indubbia la mano di Sarunas Jasikevicius, che ha mantenuto un solido sistema difensivo, integrando allo stesso un meccanismo offensivo di maggior condivisione rispetto allo scorso anno, in grado di sopperire anche alle assenze di Alex Abrines e Victor Claver. Due successi in partite non giocate benissimo, con tante assenze e facendo fatica. Il miglior segnale possibile per i Blaugrana.             

Andrea Trinchieri. Ok l’Alba Berlino, ma vincere a Tel-Aviv e a Istanbul (sponda Fenerbahce) nello stesso doppio turno non è cosa per tutti. Il suo Bayern si basa su una difesa che sembra disegnata a pennello. Tanti cambi e aggressività per sfruttare la stazza fisica, mettendo continua pressione sulla palla e sulle linee di passaggio. Un attacco corale, che cerca di nascondere le magagne individuali attraverso le tante letture di squadra sul pick and roll. E’ tempo di ammettere che Andrea Trinchieri è uno dei migliori allenatori d’Europa, indipendentemente da quante partite vincerà ancora.     

Olympiacos. La squadra di coach Bartzokas mostra il suo lato migliore quando aggredisce in difesa e gioca insieme in attacco, e così riesce a battere in pochi giorni due squadre fortissime come Olimpia Milano e Maccabi Tel-Aviv. Ora bisogna stare attenti a non cadere nella tentazione dell’hero-ball, la causa del brutto primo tempo contro Milano e del difficile quarto periodo della partita con il Maccabi.           

Sergio Rodriguez. L’unico a credere fino in fondo nel tentativo di rimonta del Pireo. Il primo a guidare l’Olimpia Milano nell’impresa contro il Real Madrid. Uscito per infortunio Malcolm Delaney, il Chacho capisce di doversi caricare la squadra sulle spalle e, in 24 minuti di utilizzo, produce 25 punti e 7 assist con 37 di valutazione. L’intensità messa anche in difesa dimostra che lui stesso crede che Milano, stanti anche le attuali assenze di Delaney, Kevin Punter e Vladimir Micov, quest’anno possa lottare per essere la squadra più forte d’Europa.     

CHI SCENDE

Efes Istanbul. La vittoria a Berlino non salva una settimana e, più in generale, un inizio di Eurolega molto negativi. La netta sconfitta a Kaunas è prova che tutto quel bel basket visto l’anno scorso al momento non esiste più. Vero, manca Shane Larkin, ma non basta a giustificare le tre sconfitte nei primi quattro turni. La sterile polemica di Ergin Ataman sulla presenza di pubblico a Kaunas dimostra che l’Efes, in ricordo di ciò che gli è stato tolto la scorsa stagione, sta piangendo, ma non sta reagendo.

Martin Hermannsson. Sa un po’ di occasione sprecata la sconfitta casalinga del Valencia contro un Barcellona privo di Nikola Mirotic. Indubbiamente non ha aiutato la prova del playmaker arrivato questa estate dall’Alba Berlino, Martin Hermannsson, autore di appena 1 punto con 0/4 dal campo e -3 di valutazione in 14 minuti di gioco. Certo non è facile l’adattamento a una realtà molto più ambiziosa di quella precedente. Siamo certi che si riprenderà.

Maccabi Tel-Aviv. Ancor più della sconfitta sulla sirena al Pireo è da ritenersi grave la caduta interna contro il Bayern Monaco. Due partite che hanno evidenziato l’incapacità di andare oltre le soluzioni individuali nei momenti di difficoltà, dimenticando di cercare coralmente i propri punti di forza. Al momento emergono anche dei dubbi sul sistema difensivo, non all’altezza di quello visto in campo lo scorso anno. Che qualche contraddizione tecnica serpeggi in quel di Tel-Aviv?       

Bobby Dixon. Due prove personali orrende per il folletto del Fenrbahce, sconfitto due volte in casa, prima dal CSKA e poi dal Bayern. In oltre 32 minuti complessivi tra le due gare, Dixon produce la miseria di 3 punti. Viene da interrogarsi sulla sua utilità nella squadra: può stare in campo senza produrre in attacco ed essendo una pesante tassa in difesa? Il campo dice chiaramente di no.   

Real Madrid. La stentata vittoria casalinga contro i resti del Khimki e la rimonta subita a Milano parlano di una squadra affatto in salute. Ci sono miglioramenti in difesa rispetto agli anni scorsi, ma il gruppo storico della squadra arranca, mentre i giovani sono inevitabilmente incostanti. Facundo Campazzo a tratti fa vedere di giocare come chi presto andrà via. Le uniche cose buone le ha prodotte l’impressionante fisicità media, ma nei momenti di difficoltà Pablo Laso sceglie di prendersela sempre con gli arbitri. Che dopo tanto tempo il comandante stia perdendo il controllo della nave?         

LA CLASSIFICA

Zalgiris 4-0; Baskonia 3-1; Valencia 3-1; Bayern Monaco 3-1; Olympiacos 3-1; Olimpia Milano 3-1; Barcellona 3-1; Fenerbahce 2-2; CSKA Mosca 2-2; Zenit San Pietroburgo 2-2; Stella Rossa 1-2; Panathinaikos 1-2; Maccabi Tel-Aviv 1-3; Efes Istanbul 1-3; Real Madrid 1-3; Alba Berlino 1-3; ASVEL 0-2; Khimki Mosca 0-4

Photo Credits to: Ciamillo-Castoria

La Redazione