L’Eurocup 2023/2024 si è conclusa ieri sera con i francesi del Paris Basketball che per la prima volta nella storia della società hanno alzato il trofeo di quella che è la seconda competizione continentale più ambita dopo l’Eurolega. In un derby di finale tutto transalpino che li ha visto contrapposti a Bourg, i parigini si sono imposti sia in gara-1 che in gara-2 e hanno così messo la ciliegina sulla torta su un cammino europeo semplicemente impressionante, destinato a entrare nella storia dell’Eurocup: un solo ko, ai gironi contro il Besiktas, a fronte di 22 successi. Un record pericolosamente vicino alla perfezione.

È molto probabile che, contrariamente a quanto fece Gran Canaria dopo il trionfo della scorsa edizione, Paris decida ora in virtù di questo successo di inserirsi fra le partecipanti alla prossima Eurolega. D’altronde la società, fondata nel 2018 dall’ex dirigente NBA David Kahn (che in realtà oltreoceano è diventato famoso principalmente per aver ignorato Steph Curry al Draft 2009), non ha mai nascosto l’ambizione importante di affermarsi al più alto livello continentale. La promozione nella massima serie francese è arrivata nel 2021, la prima partecipazione all’Eurocup nel 2022, quest’anno i parigini sono attualmente secondi solo a Monaco in campionato e hanno già messo in bacheca, oltre all’Eurocup, anche la Leaders Cup, il trofeo di metà stagione paragonabile alla nostra Coppa Italia.

Riassumendo: Paris ha risorse economiche importanti, si è guadagnata la promozione sul campo, e in più il CEO di Euroleague Paulius Motiejunas non ha mai nascosto l’interesse a inserire un mercato grande come quello parigino nella massima competizione continentale. Difficile quindi immaginarsi l’Eurolega 2024/2025 senza questa squadra fra le partecipanti: la questione da risolvere sarà quella relativa a chi dovrà cederle il posto, con la Francia che potrebbe quindi presentarsi ai nastri di partenza della prossima stagione con ben tre squadre del proprio campionato.

Nelle fila dei parigini militano due giocatori visti l’anno scorso nel campionato italiano, ovvero il lungo Mikael Jantunen (Treviso) e l’ala Justin Simon (Verona), ma sono due i volti simbolo di questa trionfale cavalcata. Il primo è quello del coach finnico Tuomas Iisalo, forse il coach più emergente a livello europeo: a 41 anni, ha vinto l’Eurocup alla sua prima partecipazione in carriera dopo aver incantano, nella stagione precedente, anche a Bonn, che ha portato alla vittoria della Champions League e alla finale di Bundesliga. Un allenatore giovane, quindi, che ha dimostrato di sapersi adattare fin da subito ai livelli più alti e anche senza necessariamente partire con i favori del pronostico. L’altro volto è quello di un giocatore che Iisalo aveva già allenato in Germania e si era voluto a tutti i costi portare anche nell’avventura a Parigi. Parliamo di T.J. Shorts, playmaker americano naturalizzato macedone di 23 anni premiato MVP dell’Eurocup grazie a dei numeri impressionanti: 17.3 punti, 3.1 rimbalzi, 7.6 assist, 1.8 rubate per un 22.6 di valutazione media nei gironi, cifre diventate ancora più alta nella fase finale della competizione. Ma è solo l’impresa più recente di un giocatore che nelle ultime stagione sta vivendo un’ascesa incredibile, considerata la giovane età: la stagione scorsa, Shorts è stato nominato mvp anche della Bundesliga e della Champions League.

Come Iisalo, insomma, anche lui ha le carte in regola per fare la differenza anche in Eurolega, ed è probabile che più di una squadra provi a “strapparlo” a una Paris che, guidata da questo duo e avendo le risorse economiche per costruire attorno a questo un roster di assoluto livello, potrebbe già affermarsi come rivelazione della prossima stagione europea.

Nell’immagine T.J. Shorts, foto Eurocup

Di Massimo Furlani