Le prime giornate delle varie competizioni sono spesso foriere di risultati inattesi e partite in equilibrio a dispetto del divario tecnico. In questo caso, è il fattore campo ad essere smentito ben 6 volte su 9.

Ciò che pare non cambiare è l’abitudine del Baskonia a rendere la Fonteta terreno di conquista: i baschi colgono il terzo successo consecutivo tra playoff ed Eurolega sul campo del Valencia, stavolta con Peñarroya sulla panchina vincente.

Corsaro anche l’Olympiacos che espugna il Palau ai danni di un Barcellona che resta un gigante dai piedi d’argilla. La formazione di Jasikevicius mostra ancora problemi nell’assimilazione dei nuovi arrivati come Satoransky e Vesely; gli uomini del Pireo, invece, sono un’orchestra che Sloukas (9 assist) dirige con autorità.

Affermazione esterna col brivido per il Real Madrid. I merengues escono con il bottino da Oaka in una gara in cui a mancare è la fluidità. 81 possessi giocati, 71 punti segnati, 19 palle perse, minutaggio del Chacho Rodríguez appena sopra i 10’, appunto per Chus Mateo, anche perchè il Real non è la sola a cercare Campazzo.
Il Pana è solido, questo si. Si appoggia su Williams, ma serve maggiore efficienza offensiva per far fruttare il buon lavoro nella propria metà campo.

Milano è la stessa vista sia contro la Virtus in Supercoppa che contro Brescia in campionato: va a rimorchio, poi ribalta nel secondo tempo. Ci è riuscita due volte, sfiorando la terza. La notizia è che l’Olimpia ha finalmente un tiratore: Baron è efficiente, al netto del 4/4 dal perimetro, al contrario di un Troy Daniels che non ha mai trovato la sua vera collocazione. A Lione, però, la difesa di Messina ha messo in crisi anche De Colo; il francese ha contato 6 assist, ma altrettante palle perse.

Anche Andrea Trinchieri deve fare i conti con un Bayern che fatica a ritrovare la propria identità; contro il Fener, alla prima con coach Itoudis, appena 62 punti, 19 le palle perse e la sensazione di essere in balía degli avversari. Il Fenerbahçe comincia bene, ma è anche vero che il successo è stato tutto sommato agevole.

 

IL “BALLO DELLE DEBUTTANTI”

Altro colpo esterno è quello del Monaco sulla Virtus, con un Mike James che offre la versione di sè che tutti gli allenatori vorrebbero, ma anche con un impatto durissimo per le Vu nere, troppo impacciate e poco produttive sugli esterni che producono appena 27 punti in tutto, 14 dei quali di Iffe Lundberg, per un pessimo dato da 66 punti in 72 possessi gestiti che fa a cazzotti con gli 83 punti subiti in 74 possessi gestiti dai monegaschi.

Cade anche il Partizan di Obradovic contro l’Alba Berlino. Il tema della gara è la prima assoluta in Eurolega di Gabriele Procida che si presenta alla massima competizione Europea con 12’ di ottimo livello in cui mette in mostra le proprie caratteristiche. Dalle parti di Bologna, sponda F, a qualcuno fischieranno le orecchie (diciamo anche sponda V per esserselo lasciato scappare). Anche Obradovic paga, quindi, lo scotto del noviziato dopo anni in tono minore del Partizan e non basta un Exum che sembra quasi essersi liberato delle briglie blaugrana.

CORONARIE SALTATE

I reparti di cardiologia di Tel Aviv saranno stati presi d’assalto. 84-83 all’Elyahu su uno Zalgiris che non ha mollato un centimetro. Quando Dimsa trova il canestro dell’avvenuta rimonta, si è vicini allo psicodramma, ci pensa Poythress a ristabilire il vantaggio Maccabi dalla lunetta, eppure c’è ancora l’ex Treviso che avrebbe una chance di rigettare nel baratro i padroni di casa, ma sbaglia. Occhio ai baltici, però. Con prestazioni del genere possono essere fastidiosi per tutti.

 

DA COSÌ A COSÌ

Lo scorso anno ci chiedevamo come mai l’Efes fosse partito a scartamento così ridotto. Almeno per l’esordio, stavolta, non sarà così. Manca Larkin? Ci pensano Micic e soprattutto Clyburn a fare la voce grossa, a conferma dell’abbondanza di soluzioni di cui dispone Ataman. La Stella Rossa non demerita, chiariamoci. La difesa biancorossa, tutto sommato, regge anche l’urto della corazzata del Bosforo, ma è l’attacco a latitare, con l’eccezione di Bentil.

 

 

CHI SALE

GABRIELE PROCIDA (Alba Berlino)

Esordio niente male per l’ex Cantù e Fortitudo. Il livello di esigenza fisica dell’Eurolega è molto diverso da quello della Serie A, ma il ragazzo ha lavorato in estate e si è presentato con tanta voglia di conquistarsi minuti ed importanza. 12 punti in 12’, ma soprattutto un impatto importante nei primi 6 giri di lancetta. Tempo al tempo, ma chissà quanto rimpiangeranno il suo mancato impiego dalle parti di Bologna, sponda biancoblu.

 

BONZIE COLSON (Maccabi Tel Aviv)

Uno di quelli che hanno fatto il salto dalla BCL e non sentono la differenza nella competizione. Nella sua partita d’esordio mette a referto 16 punti, cattura 6 rimbalzi e piazza 4 stoppate come se giocasse in Eurolega da sempre.
“Io me l’aspettavo più difficle st’Eurolega”.

 

MAIK KOTSAR (Baskonia)

Si era visto poco ad Eurobasket, si affaccia all’Eurolega con il piglio giusto ed è il migliore dei suoi nella sfida vinta sul parquet di Valencia. Qui c’è stoffa.

 

CHI SCENDE

BARCELLONA

Gigante dai piedi d’argilla o cavallo troppo imbrigliato, volendo dare per buone le indicazioni di Calathes, il Barça osserva banchettare l’Olympiacos sul suo parquet dopo una gara giocata in modo pessimo. Al netto delle attenuanti societarie, la squadra sembra faticare ad esprimersi nella metà campo avversaria.

 

MARCO BELINELLI (Virtus Bologna)

Lui, ma anche gli altri esterni delle Vu Nere (con una o due eccezioni). Tolto Lundberg, il bottino dei giocatori sul perimetro è di appena 13 punti, uno in meno del solo danese. Per l’ex San Antonio, il ritorno dopo 15 anni nella massima competizione europea è stato infelice, appena due punti ed un ruolo palesemente marginale.

 

CHRIS JONES (Valencia)

Protagonista del folgorante avvio di campionato dei Taronja, nella prima di Eurolega sparisce dal campo, prendendosi pochi tiri e segnandone ancora di meno.

 

I DIRIGENTI

Chi (Baraldi) parla di costi che quadruplicano le entrate, chi dice che non si guadagna con il basket…a quando la scoperta dell’acqua calda? Se così non fosse stato, Bertomeu sarebbe ancora il CEO.

 

MVP: MAIK KOTSAR (Baskonia)

21 punti, 9 rimbalzi, 4 assist, 31 di Valutazione. Queste le cifre dell’esordio in Eurolega dell’estone del Baskonia.
Sotto il ferro avversario fa il vuoto e trova in Darius Thompson il complice perfetto per le proprie scorribande. L’asse tra i due è da vedere e rivedere per la fluidità di esecuzione e la capacità di cogliere le falle della difesa avversaria.

 

QUINTETTO DELLA GIORNATA

P: Mike James (Monaco)

G/A: Bonzie Colson (Maccabi T. Aviv)

A: Will Clyburn (Anadolu Efes)

AG: Luke Sikma (Alba Berlino)

C: Maik Kotsar (Cazoo Baskonia)

 

Elio De Falco