L’UNI Gyor incontrava la Famila Schio in Eurolega nel novembre 2016. Quando la Virtus Femminile era ancora un domani lontano… Eh sì, a quel tempo, con la squadra bianconera maschile in serie A2 e impegnata in una missione di risalita che coinvolgeva emotivamente tutta la parte virtussina di Bologna, a nessuno fra i nuovi vertici della V nera passava per la testa l’idea di creare la sezione basket femminile. Però, nel luglio 2019, capitò una opportunità che patron Massimo Zanetti non si lasciò sfuggire. E così, ciò che non c’era mai stato in Virtus, vide la luce.

Adesso, la V nera delle ragazze è una bella realtà. E’ cresciuta anno dopo anno. In qualità e immagine. Lo testimoniano le due finali-scudetto consecutive. Perse, è vero, ma contro un Club dominante in Italia come Schio (terza forza dell’Euroleague 2022-23).

Quattro anni di vita, e due secondi posti nel massimo campionato italiano. Un risultato del quale andar fieri. E poi, è arrivato anche il primissimo titolo: il recentissimo trionfo nella Supercoppa Italiana.

Oggi, nel tardo pomeriggio (ore 18), nell’impianto sportivo universitario della città ungherese di Gyor, la Virtus Segafredo Femminile affronta le insidie della prima trasferta di questa Euroleague. Al l debutto casalingo, una settimana fa, le virtussine si sono presentate alla grande: firmando una prestazione da 90 punti e 109 di Efficiency. E infliggendo al Polkowice una sconfitta che ha toccato le 21 lunghezze di scarto.

Coach Pierre Vincent e le sue ragazze hanno sempre vinto fino ad ora: le due partite di Supercoppa, le prime due di campionato, e la gara di Euroleague contro il club polacco.

Piace come la Virtus del timoniere francese muove la palla. C’è fluidità, c’è ritmo, c’è compattezza. E c’è talento.

Accompagnata da queste certezze scenderà in campo la V nera in Ungheria. Fuori casa, in Coppa, diventa tutto più complicato. La tranquilla e divertente galoppata del 4 ottobre, nel Madison di Piazza Azzarita, è alle spalle. Oggi è un altro giorno. Un’altra sfida. Che non si annuncia per niente semplice. Anzi, forse ci sarà da soffrire. L’ambiente si sente. Ricordo la partita di un anno fa, sul campo ungherese d’una squadra che a pronunciarne il nome sembra uno scioglilingua: Atomeromu KSC Szekszard. Il tifo era “caldino” (per usare un eufemismo) e condizionò anche gli arbitri, che permisero al team magiaro un eccesso di agonismo. La Virtus si fece sorprendere e lasciò quella gara nelle mani di una squadra tecnicamente inferiore.

Quell’esperienza poco simpatica deve mettere in guardia Zandalasini e le sue compagne. Il Serco  Uni Gyor ha nei “centri” il punto di forza. Ciesha Goree, Debòra Dubei e, soprattutto, Kristina Anigwe una stella della WNBA, 16 rimbalzi artigliati nella sfida che l’Uni Gyor ha perso di 1 solo punto nell’overtime, la settimana scorsa in Francia, sul campo del del Villeneuve d’Ascq.

Atleta di grande temperamento, dinamica combattente, la Anigwe (nata a Londra, britannica con cittadinanza nigeriana) nel tipo di gioco ricorda – sotto un certo aspetto – una guerriera come l’ex-virtussina Cheyenne Parker. Però l’Anigwe ha la classe d’una giocatrice che, selezionata dalle Connecticut Sun al primo giro nel draft WNBA del 2019, ha già fatto vedere un notevole potenziale nel campionato professionistico statunitense. Avendo indossato le maglie di Connecticut, Dallas Wings, Los Angeles Sparks, Phoenix Mercury e ultimamente Chicago Sky. In Europa ha fatto parte del roster d’una squadra importante come il Cukuroiva Mersin. Ed è stata anche avversaria della Virtus Segafredo nella stagione scorsa, facendo parte del roster di Ragusa. E sono stati “numeri” straordinari, quelli realizzati da Christina Anigwe nei suoi mesi italiani: 453 punti, 291 rimbalzi, 596 di Valutazione.

Era ancora incompleto, una settimana fa, l’Uni Gyor che ha perso di 1 punto in Francia. Ora non più. Roster al completo. Nei giorni scorsi ha raggiunto il Club ungherese un’altra stella della WNBA. Che pertanto debutterà in maglia-Gyor contro la Virtus. Si tratta di Diamond Miller. Una giovane cestista selezionata dalle Minnesota Lynx al primo giro del draft WNBA 2023 (seconda scelta assoluta).

E’ chiaro che sarà una partita presumibilmente dalla complessa interpretazione. La sfida motiverà ulteriormente una V nera che si sta comportando in quest’avvio di stagione con un apprezzabilissimo atteggiamento mentale. Iliana Rupert, Lauren Cox, Olbis Andrè e Haley Peters sono pronte alla battaglia con Christina Anigwe e le altre “lunghe” del Serco Uni Gyor. Cecilia Zandalasini e Ivana Dojkic sono le esterne che con le loro accelerazioni, i loro tiri, la loro personalità possono fare la differenza. Francesca Pasa e Chiara Consolini (ma anche Beatrice Barberis, Beatrice Del Pero, Alessandra Orsili) saranno preziose per gli equilibri e la difesa.

Gyor, 130 mila abitanti, città gradevole e prosperosa, gode di una importante posizione. E’ infatti situata in un punto d’incontro di importanti autostrade, ferrovie e tre fiumi (Danubio, Ràba e Duna). Per secoli Gyor è stato un punto strategico tra Oriente e Occidente per i viaggiatori nell’Europa Centrale.

La città possiede un centro barocco che viene considerato un gioiello culturale. A livello industriale Gyor è la sede dell’Audi Hungaria Motor Company. Lo stabilimento Audi di Gyor è ritenuto il più grande impianto automobilistico del mondo.

Un notevole motivo d’orgoglio di questa bella città ungherese, che si trova a metà strada tra le capitali dell’Ungheria (Budapest), dell’Austria (Vienna) e della Slovacchia (Bratislava), è la sua Università. L’Università “Széchenyi Istvàn”. In continua espansione e internalizzazione. E in grado di offrire programmi a tutti i livelli accademici.