Nelle pagine di Basket Magazine 66 in questi giorni in edicola, Eugenio Petrillo, ha tracciato un confronto tra Matteo Fantinelli e Alessandro Pajola. I due playmaker sono protagonisti in cabina di regia sulle due sponde di Basket City, Fortitudo e Virtus Bologna. I due si danno appuntamento sia nel derby a fine mese che in Nazionale. Ricoprono un ruolo rimasto scoperto dai forfait di Daniel Hackett e Luca Vitali. Su Basket Magazine quindi potete trovare una bella e simpatica intervista doppia.
Fantinelli e Pajola sono protagonisti anche della copertina speciale in Emilia-Romagna. In attesa che corriate in edicola ad acquistare Basket Magazine 66, vi proponiamo un focus sui due giocatori con le parole di Gianluca Basile (bandiera della Fortitudo Bologna) e Alessandro Ramagli (coach che lanciò Pajola in A2).

 

di Eugenio Petrillo 

BOLOGNA – Matteo Fantinelli e Alessandro Pajola, i due protagonisti del nostro servizio sulla rivista – Basket Magazine 66 – in edicola. Saranno attori principali anche in chiave derby a Bologna, in quanto playmaker di Fortitudo e Virtus, e per il futuro della Nazionale.
Per presentarli dal punto di vista tecnico abbiamo interpellato due figure importanti per la storia dei due club felsinei: Gianluca Basile e Alessandro Ramagli. Il primo è stato protagonista degli anni d’oro della Fortitudo, unico ad aver vinto due sconfitte con i biancoblu durante la sua partenza (2000-2005), il secondo ha allenato per due stagioni la Virtus ed è stato il coach della rinascita delle V Nere conquistando la promozione dalla Serie A2 alla Serie A e un buon piazzamento alla sua prima annata in massima categoria sulla panchina bianconera.
Ramagli li descrive così: “Hanno caratteristiche simili con grande struttura fisica per il ruolo che ricoprono. Sono alti e grossi e si prestano anche difensivamente per scelte tattiche estreme con il cambio difensivo perché entrambi hanno grande consistenza e grande taglia per difendere su attaccanti più grossi. Sono giocatori di squadre che difinirei “passing first”, ossia prima viene il passaggio e poi la scelta individuale. Hanno un vissuto e una lunghezza di carriera perché ci sono sei anni di differenza tra l’uno e l’altro. Nella concezione di playmaker moderno, con caratteristiche fisiche di un certo livello e con attitudini difensive, direi che sono tra i giocatori italiani sono due di quelli sotto l’occhio di osservazione dello staff della Nazionale, come è giusto che sia.”
Gli fa eco Basile: “Sono playmaker atipici per l’altezza che hanno, come quelli che amava Boscia Tanjevic. Ricordo che lui faceva giocare in quel ruolo Andrea Meneghin o Dejan Bodiroga. Con un fisico e una tecnica del genere, hanno tutte le carte in regola per emergere e fare molto bene. Mi piace molto per il carattere che hanno. In campo mettono entrambi tutto loro stessi e questo lo si vede con la difesa, le palle recuperate e l’agonismo. Si vede proprio il sangue negli occhi di questi due ragazzi, quindi hanno ottime prospettive.”
Ramagli in A2 lanciò per la prima volta Pajola tra i grandi: “Ale si è lanciato da solo, non l’ho lanciato io. Ho intravisto quello che poi ha dimostrato di essere ora dopo qualche anno. È un giocatore di alto livello o per lo meno è sulla strada giusta per diventarlo. Non sono sorpreso che sia rimasto alla Virtus e non si sia presa la decisione di mandarlo a maturare in prestito da qualche parte. La verità è che lui è già pronto per giocare in un top club come la Virtus e non è un caso che un allenatore importante e con un vissuto internazionale come Sasha Djordjevic abbia deciso di tenerlo in squadra e farlo giocare con tanta continuità.”
Sia Fantinelli che Pajola non sono tiratori turi, ma – sopratutto il primo – sta migliorando tanto in questo fondamentale. A tal proposito Basile racconta un suo aneddoto dei tempi della Fortitudo. “Appena arrivato a Bologna mi sono trovato a giocare con Carlton Myers, Gregor Fucka, Karnisovas ecc… È molto meglio avere compagni pericolosi al proprio fianco perché sai che verranno raddoppiati e tu ti troverai libero per un tiro comodo. Io per esempio lavorai tantissimo sui tiri aperti. Non ero un tiratore, e forse non lo sono mai stato. Però mi allenavo tanto sui tiri piazzati perché dovevo essere pronto sugli scarichi. Questo devono fare anche Fantinelli e Pajola: lavorare sul tiro aperto. Alla Virtus raddoppieranno Teodosic e Markovic, alla Fortitudo Aradori e Banks.” 

I VOTI DI GIANLUCA BASILE: 

FANTINELLI  PAJOLA 
TIRO  6 6
PASSAGGIO  7 7
DIFESA  7 8
PERSONALITÀ 10 10
PALLEGGIO  7 7
VISIONE DI GIOCO  8 7
UNO-CONTRO-UNO 8 7

I VOTI DI ALESSANDRO RAMAGLI: 

FANTINELLI  PAJOLA 
TIRO  6 6
PASSAGGIO  8 9
DIFESA  9 9
PERSONALITÀ 9 9
PALLEGGIO  7,5 7,5
VISIONE DI GIOCO  10 10
UNO-CONTRO-UNO 8 7