L’anno dopo la mancata qualificazione alla Final Four di Eurolega piuttosto controversa, il Partizan Belgrado si presenta con una squadra ampiamente rinnovata. Tante sono state le partenze pesanti nella calda estate serba, ma altrettante sono state le firme importanti sulla sponda bianconera della capitale. Molti dei protagonisti delle ultime annate hanno preferito proseguire il loro cammino altrove, Dante Exum è tornato in NBA, firmando ai Dallas Mavericks, Mathias Lessort e Ioannis Papapetrou hanno abbracciato il faraonico progetto del Panathinaikos,mentre Yan Madar si è accasato in Turchia al Fenerbahce.

IL COACH 

Sulla panchina del Partizan siederà anche quest’anno coach Željko Obradović, uno degli allenatori più importanti e vincenti della storia della pallacanestro europea. Avere una guida di quel calibro assicura sia risultati di eccellente livello, con una squadra che esprime sempre un buon basket, sia la capacità di attirare verso il progetto giocatori notevoli.

I NUOVI 

Per rimpiazzare le partenze il Partizan non ha badato a spese, pescando anche dal bacino NBA. A Belgrado sono arrivati infatti PJ Dozier, guardia statunitense che dal 2017 ha collezionato diverse presenze tra NBA e G League, e Frank Kaminsky, 9a scelta del Draft del 2015 che ha vestito le maglie degli Charlotte Hornets, degli Atlanta Hawks, degli Houston Rockets e dei Phoenix Suns. Il classe ‘93 è un’ala grande di origini serbe capace di attaccare nel pitturato, ma anche dal palleggio nonostante i 213 cm di altezza. Quest’estate è tornato a Belgrado uno dei prodotti delle giovanili del Partizan, Ognjen Jaramaz. Il serbo torna a vestire i colori bianconeri dopo la parentesi di due anni al Bayern Monaco. A chiudere il discorso innesti è Mateusz Ponitka, playmaker polacco di 196 cm che la passata stagione, dopo aver firmato in estate con la Pallacanestro Reggiana si è unito al Panathinaikos senza aver mai giocato una partita con il club emiliano. 

I CONFERMATI

Le numerose conferme sono state importanti per far sì che la squadra potesse avere un gruppo solido e già formato sul quale fare riferimento. È rimasta per il terzo anno consecutivo la coppia Kevin Punter, Zach LeDay, già insieme nella stagione 2020/2021 all’Olimpia Milano, Aleksa Avramovic, che arriva da un ottimo Mondiale, in cui si è guadagnato un inaspettato argento con la sua Serbia. Tra le conferme figurano anche Alen Smailagic, ala grande classe 2000 anche lui facente parte del ciclo iniziato con l’arrivo di coach Obradovic, così come James Nunnally, mentre l’ex Virtus Bologna Danilo Andjusic è alla sua seconda stagione al Partizan, escluse le altre parentesi, nel 2011/2012 e nel 2015/2016.

IL PUNTO DI FORZA 

Questo Partizan potrebbe essere addirittura più forte di quello dello scorso anno, molto passa dalla potenziale crescita di alcuni giocatori, Smailagic su tutti, ma soprattutto dell’impatto dei due NBA con il gioco europeo. Sulla carta entrambi sono predisposti, però solo il campo potrà sentenziare. 

IL PUNTO DEBOLE 

La squadra pecca un po’ in atletismo, se l’anno scorso nel reparto lunghi era presente Lessort, quest’anno, per il momento rimane scoperto lo spot. Inoltre l’incognita dell’approccio degli NBA con l’Europa rimane un interrogativo e, anche se dovesse svilupparsi positivamente, con molta probabilità ci vorrà del tempo perché Kaminsky e Dozier si adattino.

IL CALENDARIO 

Il calendario per il Partizan non è stato molto magnanimo. La stagione europea si apre in Israele, contro il Maccabi, si prosegue con l’Asvel, il Barcellona, l’Olympiakos e la Stella Rossa. 

GLI OBIETTIVI

L’obiettivo è chiaro, bisogna arrivare dove la passata stagione non si è arrivati per un soffio, e anche qualche decisione alquanto discutibile di Eurolega, la Final Four. Il cammino non è mai scontato e già il raggiungimento dei playoff non è mai scontato, ma gli investimenti fatti giustificano obiettivi di un certo calibro. 

IL GIUDIZIO DI BM 7,5

Il Partizan ha svolto un buon lavoro questa estate, riuscendo a trattenere una fetta importante dei giocatori che la passata stagione hanno sfiorato le Final Four, poi non essere riusciti a piazzare il grande colpo Nikola Mirotic ha rallentato un po’ il mercato, ma comunque si è arrivati a firmare giocatori di assoluto livello. 

 

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In foto Kaminsky (Facebook)

Alessandro di Bari