Christian Pavani e Adrian Banks: foto Ciamillo-Castoria
Basket City è al centro delle discussioni cestistiche del momento. Si parla sempre di più di Virtus e Fortitudo. Quest’ultima, nello specifico, dopo l’esonero di Meo Sacchetti e la firma di Luca Dalmonte dovrà fronteggiare delle problematiche extra campo non semplici.
Se ne parla anche nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, in un articolo a firma Andrea Tosi.
Il problema principale è quello che riguarda gli abbonamenti (è noto che la fonte di introito principale della Fortitudo con cui alimentare il budget è coperta dal polmone finanziare che garantiscono tutti gli anni i tifosi al botteghino) che la società fortitudina ha venduto in estate ai propri tifosi. Quando i primi di luglio è partita la campagna, il Covid sembrava oramai sconfitto e un graduale ritorno al palasport sembrava poterci essere già con l’inizio del campionato: sulla base di questo assioma si è deciso l’azzardo di una campagna di mercato ambiziosa e costosa (rivelatasi infelice sia sul piano dei risultati sportivi fino ad ora e soprattutto sul piano economico) anche per far digerire l’addio a Martino e il trasferimento dal PalaDozza alla UnipolArena per motivi di capienze ridotte in Piazza Azzarita causa limitazione posti.
Gli abbonamenti in vendita prevedevano il prezzo dimezzato, solamente per le partite del girone d’andata e poi versare la seconda metà per le gare di ritorno. I tifosi biancoblu si sono presentati come al solito al botteghino e gli abbonati alla fine sono stati 4400.
In realtà poi – argomento molto discusso e che ha provocato un diffuso malcontento tra molti tifosi – ad inizio stagione, quando la deroga concessa dal governatore Bonaccini consentiva l’ingresso ridotto al 25% della capienza, la società ha però chiesto agli abbonati di pagare comunque il biglietto della singola partita: fatto che, insieme ad un eventuale rimborso di quanto già versato dai tifosi, farebbe saltare tutto il piano dei conti di un club, che non può fare affidamento su una proprietà economicamente di grande livello (come hanno invece i cugini della V nera) e rischiando di complicare pesantemente l’assetto economico anche per il futuro della società biancoblù.
Con la situazione del Covid degenerata in Italia, i palazzetti sono stati di nuovo definitivamente chiusi e ai tifosi non è stato possibile assistere alle partite.
Quindi ora si teme lo spettro della restituzione della somma ai tifosi. Secondo La Gazzetta dello Sport la cifra potrebbe attestarsi attorno ai 500mila euro.
Un secondo problema, come riporta sempre il quotidiano sportivo milanese, potrebbe essere il biennale da 200mila euro firmato da Meo Sacchetti. Il presidente Pavani ora dovrà provare a transire il contratto.
Infine con l’insediamento del nuovo allenatore, Luca Dalmonte, potrebbero esserci degli innesti nel roster, per risollevare la squadra da questa difficile situazione di classifica.
All’inizio il tecnico imolese “studierà” gli effettivi a disposizione, poi eventualmente verranno prese delle decisioni.