Giornata di gioventù oggi alla Porelli, è il turno dei due ragazzi che faranno parte del roster 2022/23 e che dovranno dare una mano ai veterani, soprattutto in campionato, dove la Segafredo cercherà di veleggiare senza sprecare troppe energie, visto che la priorità stagionale sarà dell’Eurolega, obiettivo playoff.
Come accaduto per Mickey e Ojeleye, la conoscenza avviene in piedi davanti alle telecamere ed ai taccuini dei cronisti, che hanno posto le classiche domande di rito.
Inizia Leo Menalo, classe 2002 (6 gennaio) croato di Spalato di 206cm, ma di formazione italiana e quindi schierabile in LBA come italiano. Le sue sono parole sussurrate, probabilmente figlie dell’emozione per essere alla sua prima esperienza importante, comprensibile per uno che sino alla stagione corsa giocava in A2 e di colpo si è visto mettere sotto il naso, un contratto di quattro anni con una società che giocherà la massima competizione europea. Energia, questo il leit motiv delle sue risposte, dovrà mettere in campo la sua gioventù, la sua voglia di emergere e quindi dare tanta intensità, soprattutto in difesa. In A2 ha giocato scampoli di partita, ma già agli europei di categoria, ha lasciato intravvedere un tiro da fuori piuttosto efficace con buone percentuali. L’investimento della Segafredo su questo ragazzo è sin troppo evidente, in società ritengono possa diventare un giocatore molto interessante per il futuro, bisognerà quindi avere anche la pazienza di aspettare un ventenne alla sua prima vera esperienza nel basket che conta.
A seguire è il turno di Gora Camara, classe 2001 (12 aprile) senegalese di Dakar di 214cm, ma come il compagno, schierabile da italiano per formazione. Il suo è un ritorno a casa, dopo le esperienze a Casale (2019/21) in A2 e Pesaro la scorsa stagione nella massima categoria. Gora si è detto molto contento di essere tornato dove tutto è iniziato e soddisfatto per la chiamata, adesso tocca a lui dimostrare che la Virtus ha avuto buon occhio a richiederne il ritorno alla base, in una annata dove ci sarà davvero bisogno di muscoli e centimetri sotto canestro, soprattutto per far tirare il fiato ai lunghi che saranno impegnati in Eurolega. Anche per lui, la parola energia riveste un significato molto importante, fornire quella necessaria per aiutare i compagni e rendersi così utile ad un gruppo che avrà davvero bisogno di tutti in quest’annata che si preannuncia molto faticosa.
I due giovani, dovranno crescere in fretta, dalle loro risposte si percepisce la voglia di affrontare questa nuova sfida con entusiasmo e voglia di fare bene, se riusciranno a farlo, sarà soddisfazione per tutti, dalla società che vedrà realizzarsi un investimento che potrebbe essere importante per il futuro, per i compagni di squadra che potranno così rifiatare e mantenere importanti energie per quando la stagione entrerà nel vivo, ma soprattutto per loro stessi, perché questa annata potrebbe rappresentare il trampolino di lancio delle loro carriere di giocatori professionisti.
Queste le parole di Gora Camara:
“Per me la Virtus significa molto perchè è il punto dove tutto è iniziato, sono tornato a casa. Sono contento di far parte di questa squadra e avere l’opportunità di giocare con dei campioni. Spero di crescere molto da tutti i punti di vista. Il ricordo della mia prima con la Virtus? Mi ricordo, era una partita a Lubiana e per me è stato esaltante entrare in campo così giovane, con la maglia di una società vincente. Un ricordo che terrò sempre con me. Questi primi giorni sono stati fantastici in allenamento: ci stiamo preparando bene. Ci sono dei giocatori che sanno già cosa succede in campo e quindi ti aiutano tanto sotto tanti punti di vista. Per me questa è una cosa positiva, quando hai dei compagni di squadra a cui basta un gesto.”
Queste le parole di Leo Menalo:
“I primi giorni sono andati molto bene, in una bella atmosfera. I compagni mi stanno aiutando e questo mi piace. La Virtus per me significa molto, perché dietro a questa società c’è una storia, qui ci sono stati giocatori forti. Cerco di prendere qualcosa da tutti i miei compagni di squadra, anche perchè quando li vedi in televisione non ti rendi conto di quanto siano forti poi dal vivo. Il mio obiettivo? Migliorare, diventare più forte ma soprattutto aiutare la squadra. Ho parlato con Teodosic, abbiamo parlato di vita ma anche in campo mi ha già dato indicazioni su come muovermi e cosa fare. Ma in generale tutti mi stanno dando una mano e lo apprezzo molto.”
Alessandro Stagni