Lutto nel mondo della pallacanestro bolognese. A 73 anni è morto Walter Bussolari, portato via da una malattia che l’ha colpito negli ultimi tre mesi.
Era la voce storica del Torneo Playground dei Giardini Margherita a Bologna, dove è stato protagonista per 36 anni su 38 edizioni. Ai Gardens, Walter dava il suo meglio con il microfono in mano. Speaker preparato, coinvolgente e anche simpatico. Note erano le sue battute durante le partite del Playground, oltre che improbabili indiscrezioni di basket-mercato. 
Tifoso della Virtus Bologna, ma ha legato il suo nome anche alla Fortitudo. È stato infatti il segretario generale dell’Aquila nei primi anni Ottanta oltre ad essere il segretario del Comitato Regionale Emilia-Romagna. Ha svolto il ruolo di direttore sportivo a Castel Maggiore, Medicina e Gira.
Ha lavorato anche con la sua amata Virtus Bologna ad inizio 2000, ma negli ultimi anni era lo speaker delle partite casalinghe della Fortitudo.
Walter Bussolari – che aveva perso qualche anno fa la moglie Anna – lascia la figlia Fabiana.
Il direttore di Basket Magazine, Mario Arceri, il vice direttore Fabrizio Pungetti e tutta la redazione esprimono alla famiglia e agli amici di Walter le più sentite condoglianze. 

 

Di seguito vi proponiamo il ricordo postato dal nostro vice direttore, Fabrizio Pungetti, sul proprio profilo Facebook che con Walter Bussolari ha condiviso vari momenti professionali dagli anni Settanta ad oggi:

 

“Rip, grande Walterone!
Sentite e affettuose condoglianze ai familiari e ai tantissimi che l’hanno conosciuto volendogli bene.
Ero ai miei primi passi, e lui segretario della Fortitudo.
Lui che, con la sua bonomia tutta tipicamente bolognese, cercava di mitigare i miei magoni e le mie delusioni di giovanissimo tifoso (anche troppo) quando le cose non andavano, e succedeva spesso ad un Aquila sempre a dover fare nozze con i fichi secchi.
Poi, io iniziai il mio percorso, prima la radio, lui parallelamente era uno di quei personaggi che hanno fatto Basket City unica e speciale senza richiedere per forza le luci della ribalta per sé: passionaccia pura, nel cuore aveva una Vu nera (non è un segreto) ma chissenefrega!
Ce ne fossero sempre, specie di questi tempi, di persone con la sua anima di uomo buono e generoso che viveva in modo puro e genuino anche il basket, a prescindere dalla fede e senza differenza di entusiasmo e partecipazione sia che fosse quello dei big, la serie A, che quello ancorò più sano dei mitici Playground dei Giardini Margherita. Tanto da diventare anche la voce della Effe a Palazzo negli ultimi anni.
Poi, l’ho ritrovato, tanti anni dopo, nel nuovo millennio insieme a Stefano Michelini nei nostri viaggi per le dirette Rai di Legadue. Con lui alla guida sicuro e noi serenamente certi di essere in buonissime mani anche in piena notte e con qualunque avversità atmosferica, e di poterci permettere anche un sonnellino traditi dalla stanchezza.
Quante chiacchiere, in macchina e immancabilmente attorno a una buona tavola ovunque si fosse.
Purtroppo era un po’, troppo, che non ci si vedeva, che grande rammarico ora, ma a volta la vita avvicina ed allontana senza che tu lo voglia.
La terra ti sia lieve, Walter. E buon basket, lassù, in Cielo, nel Paradiso dei Canestri
PS Ormai quasi sempre, torno su FB – troppo spesso trasformato in modo morboso, fino a diventare asfissiante come il peggiore dei virus (ahinoi di sti tempi ne sappiamo qualcosa) in una versione e funzione completamente diversa di quello che dovrebbe essere e per cui credo sia stato pensato – solo per queste tristi circostanze e per scrivere quello che mai si vorrebbe scrivere. Ma la memoria resta in noi, è un grande salvagente, che, se lo vogliamo, ci accompagnerà sempre, rendendo tutto più umanamente accettabile e affrontabile, anche quello che fa male.
La Memoria va salvaguardata sempre ed deve essere “bussola” anche per il futuro di tutti noi ma anche delle nuove generazioni”