Con un occhio in casa propria ed un altro in Europa, la Liga ACB si è affacciata al mercato puntando ancora più in alto.
IL CLÁSICO
Ancora una volta le due polisportive si sono sfidate colpo su colpo, andando a prendersi un giocatore ciascuna dall’NBA. Per il Barça, con un quadriennale, c’è il ritorno di Satoransky a prendere il posto di Calathes, il Real replica aggiungendo un altro francese alla già nutrita colonia transalpina del roster affidato, dopo l’affaire Laso, a Chus Mateo.
A contorno, i campioni in carica hanno fatto un mezzo sgarbo agli eterni rivali con la firma di Mario Hezonja ed hanno riportato in Eurolega Dzanan Musa, reduce da una stagione da MVP a Breogán. Ciliegina sulla torta è stato il ritorno del Chacho.
La replica blaugrana, nonostante le difficoltà economiche, ha confermato la tendenza del vento dell’Est con le firme di Vesely e Kalinic (dopo aver lautamente compensato Valencia) a cui si aggiunge Tobey, naturalizzato sloveno, dopo l’infortunio di Mirotic.
Nel frattempo continuano a susseguirsi le voci su un altro ritorno illustre in casa Real, quel Facundo Campazzo che sarebbe ciliegina sulla torta per un roster di assoluto livello, anche se resta qualche dubbio sulla pericolosità degli esterni sul perimetro; Llull e Rudy hanno un anno in più e non basterà il solo Chacho a metterci una pezza definitiva.
LE OUTSIDER
Il colpo ad effetto lo fa Badalona che firma Kyle Guy dai Miami Heat; persi Willis (a Venezia), Brodziansky (Bahçesehir) e Bassas (G. Canaria), i neroverdi hanno puntato su profili di alto livello, come anche William Howard, lo scorso anno all’Asvel di Tony Parker.
Aria di mezza rifondazione in casa Valencia: recuperata l’Eurolega, i taronja hanno dovuto registrare l’addio di Joan Peñarroya dopo un solo anno dall’inizio del ciclo post Ponsarnau. Importante anche la partenza di Dimitrijevic (Unics Kazan), una beffa quella di Tobey, poi finito al Barcellona. La telenovela del mercato estivo è stata quella relativa al diritto di pareggiare l’offerta per Kalinic, risoltasi con un indennizzo versato dal Barça per ovviarvi. Tra gli arrivi si segnala Chris Jones, accompagnato da due scommesse per il livello Eurolega come James Webb III e Kyle Alexander. È una scommessa anche il nuovo allenatore; Alex Mumbrú ha conoscenze di Eurolega da giocatore, ma sarà un esordiente in panchina, il fatto che la squadra abbia mantenuto il proprio zoccolo duro potrà aiutarlo soprattutto nei primi mesi.
La rivoluzione è stata più profonda per il Baskonia: dallo sponsor (Cazoo sostituisce Bitci) alla panchina (Peñarroya succede a Spahija), passando per la partenza di Fontecchio in direzione Utah Jazz, addio che non era preventivato, ma che il club non ha potuto fare a meno di accettare nonostante le partenze già avvenute di Baldwin e di senatori come Alec Peters e Jayson Granger (quest’ultimo finito a Venezia).
Peñarroya è chiamato a ricostruire, partendo dall’anima baltica (Giedraitis, Sedekerskis, Kurucs) ed inserendo nomi di peso come Markus Howard e Daulton Hommes nel meccanismo. Non sarà facile senza gli elementi più carismatici degli ultimi anni.
IL DERBY DELLE ISOLE
Tra Lenovo Tenerife e Gran Canaria è un campionato nel campionato. La supremazia nelle Isole Fortunate è una posta in gioco che, per certi versi, è d’importanza inferiore soltanto alla vittoria del titolo.
Confermato Vidorreta, gli aurinegros hanno mantenuto l’ossatura della squadra, rinnovando ulteriormente anche il contratto di Marcelinho Huertas. All’addio di Sulejmanovic è corrisposto l’arrivo di Elgin Cook, ala con un discreto bagaglio di esperienza nei campionati e nelle coppe europee.
Ben diverso è il quadro di chi, dopo anni di sconfitte, vuole riprendersi la leadership: in panchina è stato salutato Porfirio Fisac dopo anni in cui ha alternato periodi esaltanti ad altri fitti di polemiche. Al suo posto è arrivato Jaka Lakovic, reduce dall’ottimo lavoro svolto ad Ulm.
Il colpo dei canarini è Vitor Benite, due volte campione di Basketball Champions League e travolto dalla stagione disastrosa di Burgos, da dove gli isolani vorrebbero prelevare anche Marc García, buona anche l’aggiunta di Bassas (Joventut).
Sfida lanciata, al parquet la sentenza.
ANDALUCÍA: IN TRE SI È IN COMPAGNIA
Ebbene si, sono tre le squadre andaluse nella nuova ACB, rappresentanti di tre città capoluogo.
La grande cavalcata in LEB Oro ha portato Granada nella categoria regina dopo 11 anni ed una rinascita dalle ceneri. Per il momento il club ha messo a roster il solo Luke Maye, proveniente da Manresa, oltre alle conferme di quasi tutti i protagonisti della promozione, Pere Tomás compreso.
Più avanti il Betis. Non pare andato a buon fine il tentativo di rinnovare il contratto di Shannon Evans; per precauzione, Luis Casimiro si è assicurato Jeremiah Hill, l’ultima stagione tra Parma Perm e Gravelines. Importante la conferma di BJ Johnson, elemento fondamentale nella salvezza che ha avuto quasi del miracoloso.
Infine Málaga, intenta nell’ennesima rivoluzione dopo un altro anno deludente. Chiamato in soccorso della nave che stava per affondare, Ibon Navarro ha potuto finalmente disegnare un roster che gli somigliasse di più, puntando a profili di alto livello: dall’Eurolega, infatti, sono arrivati ben 4 elementi quali Tyson Carter (Zenit), Nihad Djedovic (Bayern), Will Thomas (Monaco) e Daniel Osetkovsky (Asvel), accompagnati da altri come Ejim (Olimpia Lubiana) o Kendrick Perry (Buducnost).
LE SORPRESE
Neanche il tempo di godersi l’eccellente stagione fatta che tutti hanno fatto razzìa in casa Breogán. Non è bastata la partenza di Musa, in direzione Real Madrid, squadre con blasone in Spagna ed in Europa hanno fatto man bassa del meglio fatto vedere dai ragazzi di Mrsic. È il caso di Kalinosky, finito a Málaga, o Bell-Haynes, firmato dal Buducnost. In cambio, il coach balcanico potrà parlare anche d’Italia con due vecchie conoscenze del nostro campionato come Scott Bamforth ed Ethan Happ.
Tocca ricostruire anche a Pedro Martínez e la sua Manresa. I vicecampioni di BCL sono stati oggetto di un vero e proprio saccheggio; non solo Moneke, volato in NBA a Sacramento, ma anche Bako (Virtus) e Joe Thomasson (Zenit) hanno salutato il Nou Congost. Per completare lo smantellamento del reparto lunghi, anche Yankuba Sima ha cambiato aria, accettando il contratto offertogli dalla Reyer Venezia.
L’eredità dei quattro grandi addii è stata affidata a Jerrick Hardling, playmaker reduce da due campionati cechi vinti a Nymburk, “Tunde” Olomuyiwa, in cerca di riscatto dopo la retrocessione con Andorra, Marcus Lee, soffiato a Trieste, ed al nostro Giordano Bortolani, a cui spetterà il compito di non far rimpiangere Thomasson. Compito arduo per i nuovi, vista la straordinaria stagione appena conclusasi, nonostante un finale in calo.
Aumenta le proprie aspirazioni l’UCAM Murcia di Sito Alonso. Solo un finale di stagione difficile ha impedito agli universitari di eguagliare il raggiungimento dei playoff dei tempi di Facundo Campazzo.
I granata hanno accettato di buon grado la partenza di Webb e Lima ed hanno operato con criterio sul mercato, in primis rimediando alla non conferma di Isaiah Taylor con l’arrivo di Travis Trice, appena laureatosi campione di Polonia da MVP con lo Slask Wroclaw. Sotto canestro ecco i centimetri di Artem Pustovyi ed Ilimane Diop. Il colpo ad effetto, però, è James Anderson, pronto ad una nuova avventura dopo un quadriennio all’Anadolu Efes, con due Euroleghe in bacheca ad impreziosirne la carriera. Interesse anche per Urban Klavzar, alla prima esperienza lontano dalla Casa Blanca dov’è cresciuto.
LE ALTRE
Salvatasi per il rotto della cuffia, Fuenlabrada è ancora in costruzione. Addio a Meindl (Cluj) ed Alexander (Valencia), dentro Clevin Hannah, stakanovista dell’ACB, accompagnato da un altro ex Andorra, Jeremy Senglin, quest’anno a Nanterre. Sul mercato l’obiettivo sembra essere Dejan Todorovic (Lenovo Tenerife).
Un colpo ad effetto per un passo in avanti: l’Obradoiro ha puntato sull’esperienza in Eurolega di Leo Westermann per dare una leadership alla squadra, un timoniere capace di mettere ordine in campo, ma anche di parlare nei momenti di difficoltà. Con lui, un altro innesto con un trascorso nella massima competizione europea (Zalgiris) come Marek Blazevic, chiamato a raccogliere l’eredità di Birutis ed a comporre l’asse play-pivot con il francese. Servirà a curare la discontinuità ormai atavica dei galiziani? Moncho Fernández ci spera.
Anche Bilbao punta a fare un salto in avanti. La stagione appena conclusa ha già rappresentato un grande miglioramento rispetto a quella precedente, quando i “men in black” del basket iberico avevano trovato una salvezza miracolosa ai danni dell’Estudiantes. Chiuso il 2021/22 ai margini della zona playoff, i baschi hanno dovuto registrare l’addio di coach Mumbrù, andato a Valencia, ed hanno dovuto ricostruire con Jaume Ponsarnau. Il punto fermo è stato il rinnovo di Goudelock, affiancato da Radicevic (visto di sfuggita a Trento) e da una batteria di tiratori formata da Rabaseda, Sulejmanovic e Francis Alonso. Partito Delgado, destinazione Turchia, ecco un colpo di spessore come Michale Kyser, da poco laureatosi campione d’Israele con l’Hapoel Holon.
Intrecci con il nostro paese in casa Zaragoza. Panchina affidata a Schiller, ex Zalgiris Kaunas, e conferma per l’ex Treviso e Sassari Mekowulu. Nei radar italiani (Napoli) c’era anche Justinian Jessup; la guardia, che ha disputato nella stagione appena conclusa il campionato australiano con gli Illawarra Hawks, ha scelto l’offerta aragonese. Occhio anche alle potenziali nuove entrate; i biancorossi, infatti, sarebbero sulle tracce di Rasheed Sulaimon.
I GRANDI RITORNI
Già raccontare la storia di come Marc Gasol abbia portato Girona in paradiso da presidente-giocatore sarebbe interessante, ma la notizia è che la data del ritiro è nuovamente posticipata, giocherà la stagione di ACB con i biancorossi che lui stesso ha fatto risorgere dalle ceneri. Altro grande ritorno è quello di Aíto García Reneses, accompagnato da un altro figliuol prodigo come Quino Colom.
Curiosità, infine, per il croato Roko Prkacin.
Ancora incompleto, però, il roster: per il pitturato è spuntato fuori il nome di Pierre Oriola, chiuso al Barcellona.
Se già di base l’ACB è il campionato più competitivo d’Europa, la stagione che comincerà dopo l’Eurobasket si preannuncia ancor più ricca di storie ed incroci tutti da vivere.
Elio De Falco