JaCorey Williams inchioda al ferro – Foto Ciamillo-Castoria
di Yuri Pietro Tacconi
MILANO – È stata una partita combattuta fino all’ultimo quarto, dove Milano l’ha spuntata per 82-75. Ottimo lavoro della Dolomiti che sulla fine ha però esaurito le energie.
Molto bene Rodriguez e Browne in cabina di regia. Per Trento assolutamente cruciale JaCorey Williams, forza trainante e unico giocatore a uscire senza pecche dalla serata per gli ospiti. Da dimenticare Gigi Datome: dopo il premio di Best Ita della quinta giornata, contro l’Aquila Basket è scollegato, stanco e impreciso. Luke Maye deve impegnarsi di più se Trento vuole avere una chance di raggiungere i playoff.
Mvp della gara Shields: quando è in partita è poetico, e Milano con lui.
MILANO
Coach Ettore Messina: 6. Nervoso, fin troppo vocale, arrabbiato. Tecnico giustissimo da parte degli arbitri. Coach Messina litiga tutto il tempo con la terna e, nonostante critichi continuamente Datome, gli dà minuti. Positivo soltanto nel finale: carica la squadra e si assicura la vittoria. Dubbiosa la mancanza di Moraschini: avrebbe fatto solo bene avere un uomo di più in regia.
Zach LeDay: 7. Segna 10 punti dignitosissimi, ma soprattutto difende e porta l’energia. In difesa sbaglia davvero poco e ha grandi giocate: 1 stoppata e 3 palloni recuperati. Uno di questi, simbolico, letteralmente in tuffo. Si procura 7 falli e sbaglia solo due tiri: ottima prova, ed ennesima dimostrazione di quanto serva a Milano.
Davide Moretti: 5,5. Gioca talmente poco che non dovrebbe neanche avere un voto, ma quando gioca tira male (sbaglia due triple) e commette pure un fallo. Messina non dovrebbe metterlo in situazioni complicate, ma lui deve trovare il modo di restare in campo.
Michael Roll: 7,5. Il vero leader di giornata. Quando è in partita, Milano vola; quando manca, crolla. A parte le ottime percentuali al tiro, è fondamentale il suo impegno per gestire Browne nella seconda metà di gara.
Sergio Rodriguez: 6/7. Bipolare. Non si trova bene a partire in quintetto e fatica molto in inizio di gara, sbagliando canestri facili. Nella seconda metà qualche palla gli entra e soprattutto vede il campo. Prende 3 rimbalzi importantissimi e smazza 12 (sì, 12) assist, in parte sfruttando una difesa stanca, in parte creando grandi opportunità. Nota bene: 7 di questi sono nell’ultimo quarto.
Kaleb Tarczewski: 6. Se si riesce a essere sufficienti senza prendere un tiro, non ci si può lamentare. Lotta bene e ottiene dei gran falli, oltre a prendere dei rimbalzi offensivi cruciali. Crea problemi con la sua presenza, ma non può accontentarsi: deve metterci più grinta.
Paul Biligha: s.v.. Gioca poco e soprattutto a fine partita, quando ormai non c’è niente da fare. Viene da chiedersi che ne vuole fare coach Messina.
Andrea Cinciarini: 6,5. Anche qui, come Tarcweski: non tira, eppure. Un rimbalzo contestatissimo e 3 recuperi. Non gli si può chiedere di più.
Shavon Shields: 8. Il migliore. Senza Shields Milano non funziona. Non serve che le metta tutte con la squadra al completo, ma è fondamentale per fare girare la palla e creare bella pallacanestro. Con 4 giocatori fondamentali fuori, diventa il fulcro. Martin lo difende bene, ma quando si accende fa spettacolo. Attivo nei tagli, sbaglia poco e si fa sempre perdonare. Scrivete il suo nome sulla linea del fondocampo: quando tira da lì è automatico.
Jeff Brooks: 5,5. La mancanza di tiro da 3 di Brooks era già una preoccupazione. Ora che la difesa sta peggiorando lo è ancora di più. Per ora copre con i pochi tentativi, ma sul resto c’è poco da nascondere: gioca 11 minuti e ha una valutazione di 1. Angosciante.
Kyle Hines: 6,5. Totalmente fuori controllo nella prima metà di gara, perde la testa dopo due falli rapidi, calcia una sedia e viene giustamente ripreso da Messina. La ramanzina funziona: forte della sua esperienza immobilizza Williams nella ripresa e infila quei tre tiri che servivano a Milano. 1 stoppata nel momento più importante, 3 rimbalzi offensivi, 1 recupero: sporca tutte le colonne del tabellino. Senza parlare dei momenti da playmaker che fanno girare la testa. Necessario.
Luigi Datome: 4. Abominevole. Messina non lo regge, lo insulta, lo sgrida, ma nulla sembra funzionare. Segna 1 solo tiro su 7 e 3 tiri liberi, ma prende un solo rimbalzo nell’intera partita. Perde anche un pallone. Le cose più gravi non si leggono a fine partita: ha certe dimenticanze difensive da strapparsi i capelli. Dalle stelle alle stalle.
TRENTO
Coach Nicola Brienza: 6,5. Vocale e sveglio. Fa un buon lavoro tattico e gestisce benissimo i pericoli più in vista (LeDay e Datome). Nella seconda metà manca di inventiva, ma si vede che i ragazzi lo seguono. Nel secondo quarto, quando tutto sarebbe potuto andare a rotoli, mantiene la calma e spaventa Milano.
Kelvin Martin: 6. Difende da vero campione nella prima metà, ma si distrae un po’ troppo verso la fine. Suoi alcuni dei canestri più pesanti per tenere lontana Milano. Da imparare: tenere le mani a posto. I suoi 5 falli troppo veloci uccidono Trento, ma prende 2 rimbalzi offensivi mica male.
Luca Conti: 5. In 11 minuti sul parquet realizza una prestazione da nulla cosmico. “Clean sheet” per lui: niente di niente. Curiosamente, anche il +/- è esattamente 0.
Gary Browne: 6,5. Tira tanto sul finale e non trova il bersaglio, il che rovina un’ottima serata per lui. Gestisce bene il gioco e trova 8 begli assist, ma la difesa milanese gli rende il compito difficile: 5 palle perse. Anche per lui 4 rimbalzi, di cui 2 offensivi.
Andres Toto Forray: 6. Gestisce alla perfezione la fase più delicata, quella del sorpasso Dolomiti Energia. Attitudine ed energia da capitano, in una serata poco precisa. Prende 4 falli tra cui quello sulla tripla che fa disperare l’Olimpia. Peccato per le palle perse: 3, con soli 2 assist.
Victor Sanders: 4. Partita da dimenticare: testa alla prossima. In neanche cinque minuti in campo prende un tecnico e un antisportivo, facendosi espellere. Decisamente non bene. Perde anche una palla, giusto per non farsi mancare niente.
Jeremy Morgan: 5,5. 6 punti nel secondo quarto con due triple da paura che tengono lontana Milano. Si, e poi? Segna un solo altro canestro, in garbage time, e due tiri liberi nel terzo quarto. Commette anche 4 falli. Peccato perché il potenziale c’è.
JaCorey Williams: 7. Se solo non si fosse trovato davanti Hines. Segna solo 2 punti nella ripresa, ma continua a tirar giù rimbalzi come se niente fosse: a fine partita sono 15, di cui 3 offensivi. Tenta una tripla esagerata, ma nel pitturato è dominante. Peccato per i liberi: solo 1/3. In difesa registra una stoppata e 3 palle recuperate, che ripagano del tutto le 4 palle perse. In questo momento, è lui la costante di Trento.
Maximilian Ladurner: 5. Gioca 8 minuti, sbaglia un tiro e non fa nient’altro. La Dolomiti Energia ha bisogno di lavoro duro da parte di tutti in questo momento in campionato. Peccato.
Luca Lechthaler non gioca
Luke Maye: 6. 6 punti necessari nel terzo quarto che tengono in piedi la squadra. Nel quarto quarto è l’unico che riesce a fare qualcosa, ma non è abbastanza: chiude la serata con un atroce 5/13 dal campo. Insieme a Williams è il ladro di rimbalzi: 10 (anche se 2 arrivano in garbage time) per la doppia doppia punti-rimbalzi. 4 sono quelli offensivi, che arrivano a partita aperta: ottimo impegno.