In un approfondimento realizzato da Marco Iaria nella sezione “Sport&Business” de “La Gazzetta dello Sport”, l’Amministratore Delegato della Generazione Vincente Napoli Basket Alessandro Dalla Salda ha parlato di come ha trovato la società al suo arrivo in estate, considerando che la proprietà del club è suddivisa in tre soci, che hanno ognuno il 33.33% delle quote (Generazione Vincente della famiglia Amoroso, Temi della famiglia Tavassi e Graded Holding della famiglia Grassi): “Ho trovato una società che aveva gettato le basi nei suoi primi cinque anni di attività mettendoci tanta passione e scalando i gradini, dalla B alla A2 alla A, con una struttura societaria a carattere familiare, nel senso positivo del termine. I tre soci volevano fare un cambio di passo affidando a un manager esterno la cabina di regia di un progetto di sviluppo a 360 gradi. Ho cercato di asciugare la struttura e di esaltare le professionalità, dividendo il club in quattro aree: affari generali, commerciale/marketing di cui ho assunto la delega, comunicazione e sport. In quest’ultima area siamo partiti da zero. Ho chiamato come responsabile un mio ex giocatore, Pedro Llompart. Assieme abbiamo scelto l’allenatore, Igor Milicic. E poi il roster, rinnovato completamente a parte due ragazzi delle giovanili. Quest’anno l’obiettivo era ristrutturare il club e salvarci. Il prossimo anno avremmo dovuto fare un salto di qualità sul piano sia sportivo sia economico, per poi puntare nel 2025-26 a un piazzamento tra le prime 8 e a una qualificazione alle coppe europee. Il trionfo in Coppa Italia ha bruciato le tappe? C’è stata un’accelerazione, certo, ma ora dobbiamo essere bravi a gestire il post. Quando una società piccola vince una competizione del genere, il rischio è quello di un rimbalzo, di un appagamento. Questo invece deve essere il nostro punto di partenza. È una questione di mentalità”.

Dalla Salda ne ha poi approfittato per rilanciare l’importanza di avere un nuovo e più ampio Palazzetto: “Napoli non può non avere un impianto indoor di altissimo livello, come ha appena dimostrato Torino. Speriamo che il Comune dia seguito ai propositi annunciati dal sindaco. Il palazzetto diventa un interesse pubblico. Possiamo lavorare su un bacino allargato di 4,4 milioni di abitanti. La città, poi, sta vivendo uno sviluppo turistico notevole e oggi molte multinazionali stanno puntando su Napoli. Dovremo essere bravi a interloquire con loro”.

Fonte: legabasket.it