L’NBA è giunta a una decisione: la free agency NBA inizierà il 20 novembre alle 18.00 ET e le iscrizioni il 22 novembre. Questo vuol dire che le 30 squadre avranno poco più di un mese per completare i propri roster prima del 22 dicembre, ovvero dell’inizio della nuova stagione.

NBA e NBPA, inoltre, hanno anche concordato le riduzioni di stipendio della prossima stagione e potenzialmente dei due anni successivi, per risanare gli 1,5 miliardi di dollari che la lega ha perso nel 2020 a causa della pandemia di coronavirus. Ma non solo.

La riduzione delle entrate di 1,5 miliardi di dollari, infatti, è derivata anche da altri motivi. Dalle mancate affluenze negli stadi (800 milioni di dollari), dalle minori sponsorizzazioni (400 milioni di dollari) e dalle ricadute con la Cina derivanti dalle dichiarazioni dell’ex direttore generale degli Houston Rockets, Daryl Morey, in preseason (200 milioni di dollari).

Per tali motivi, l’NBA ha fissato il tetto salariale, il salary cap, della stagione 2020-21 a 109,140 milioni di dollari e la soglia delle tasse di lusso a 132,627 milioni di dollari.

Ci saranno però due importanti novità. Il salary cap e il livello delle tasse aumenteranno nelle stagioni successive di almeno il 3% e al massimo del 10% rispetto alle stagioni precedenti. I pagamenti delle tasse delle squadre, inoltre, saranno ridotti in proporzione a qualsiasi diminuzione del reddito legato al basket (BRI).