Appuntamento #4 della nostra NBA Summer, oggi parleremo di due ali simili nello stile di gioco ma decisamente differenti negli ingaggi. Continua a tenere in scacco la lega Kevin Durant, ma ci sono dei risvolti interessanti: dopo l’episodio di settimana scorsa, dedicato a Mitchell e Ayton, vediamo insieme cosa è successo negli ultimi giorni.
DREW LEAGUE KING
Un avvenimento ha sconvolto l’intero panorama NBA negli scorsi giorni. No, non si è trattato di uno scambio, né di uno dei pochi rimanenti free agent ha scelto la sua destinazione. Semplicemente, il Re, LeBron James, è tornato a giocare alla Drew League. Questa è una delle molteplici leghe Pro-Am (riservate cioè sia a professionisti che a giocatori amatoriali) che animano l’estate statunitense. In particolare, la Drew League, fondata nel 1973, è una delle più popolari, in parte anche per la sua location (Los Angeles, California).
James ha fatto la sua comparsa sul parquet della Drew League 11 anni dopo la sua ultima esperienza, avvenuta nel lockout che ha preceduto l’inizio della stagione NBA 2011-12. Insieme a lui, il nativo di Compton DeMar DeRozan. James ha dato spettacolo, finendo la partita con 42 punti, 16 rimbalzi e 4 palle rubate e contribuendo con diverse giocate spettacolari. Anche DeRozan ha fatto il suo, segnando 30 punti. La loro squadra ha vinto di soli 2 punti, segno che entrambi non stavano di certo rischiando di infortunarsi per il troppo impegno.
Ha fatto discutere, ancora una volta, Kyrie Irving: la guardia avrebbe dovuto prendere parte alla partita precedente quella di LeBron, ma non si è presentato, a quanto pare perché impegnato a partecipare al campus estivo di Phil Handy, assistant coach leggendario dei Lakers.
LeBron’s full highlights from his Drew League MASTERCLASS ? @DrewLeague pic.twitter.com/97GUdjCpXP
— Overtime (@overtime) July 17, 2022
MAMMA HO PRESO L’AEREO
Dopo l’ultimo Draft, che ha portato ben 3 italiani (Banchero, Procida, Spagnolo) ad essere scelti da squadre NBA, un altro membro degli azzurri ha preso il volo, direzione Salt Lake City. Dopo le diverse voci che lo volevano vicino ai Lakers, Eurodevotion ha riportato che Simone Fontecchio era vicinissimo a chiudere un accordo con gli Utah Jazz. Detto, fatto: 4 ore dopo Adrian Wojnarowski ha confermato tutto, rivelando anche il contratto. Per Fontecchio, in uscita dal Baskonia, un biennale da 6.25 milioni di dollari.
Un passo avanti importante per l’ala, che nel 2020 se ne andava dall’Italia scontento e convinto di poter fare di più. Da lì l’esplosione all’Alba Berlino, poi il passaggio al Baskonia, con in mezzo un Preolimpico e una Olimpiade da protagonista assoluto. Gli scout internazionali considerano Fontecchio il miglior prospetto in assoluto nel ruolo di 3: amano il suo tiro e le sue capacità incredibili lontano dalla palla. Il nostro augurio è che Fontecchio possa esplodere in una franchigia, come Utah, che sembra pronta a ricominciare da capo. Forza Simone!
DI QUA, DI LÀ, DURANT
Ancora nulla da fare: il rebus è lontano dall’essere risolto. I Brooklyn Nets hanno di recente lasciato trapelare che rifiuteranno qualsiasi ipotesi di scambio con Toronto, a meno che non sia incluso il fresco vincitore del premio di Rookie of the Year, Scottie Barnes. I Raptors sembrano restii a cederlo, allontanandosi così dalla possibilità di ottenere KD. Intanto, sembrano comparire nuovi interessati: dagli ultimi report sembrano essersi fatti avanti anche i Washington Wizards. Assurdo? Non così tanto, se pensiamo che Durant è nato proprio a Washington, D.C.
Certo, dipende se KD vorrà effettivamente essere scambiato. Secondo quanto dichiarato da Dave McMenamin al Lowe Post, il podcast di Zach Lowe, importante reporter NBA, non è più una cosa così sicura. C’è una scuola di pensiero secondo il quale la richiesta di scambio di Durant non era da intendersi come volontà di andarsene…quanto più di spedire altrove Kyrie Irving. I Nets vogliono però prima risolvere la situazione di Durant e solo in seguito valutare lo scambio di Irving, magari direzione Lakers.
Intanto, il #7 e l’#11 si preparano all’eventualità di continuare la loro carriera a Brooklyn, e i botteghini prendono nota. Le quotazioni per la vittoria del campionato NBA da parte dei Nets sono decisamente meno folli di un paio di settimane fa. Che Vegas sappia qualcosa? Noi restiamo allerta.
FOTO: Simone Fontecchio (Euroleague)
Yuri Pietro Tacconi