Jon Axel Gudmundsson, intervistato da Elisabetta Ferri su “Il Resto del Carlino – Pesaro” e Mirko Facenda sul “Corriere Adriatico Pesaro”, si è presentato parlando della scelta del numero di maglia che indosserà: “Il 30 è il numero di Steph Curry che ho conosciuto e che considero uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi. È la prima volta che la indosso, spero che sia d’ispirazione per me: al college di Davidson, lo stesso che ha frequentato Curry, avevo il n.3 mentre in Nazionale vesto la n.6”.
Dopo l’esperienza in Germania Crailsheim, per Gudmundsson si torna in Italia: “Repesa è stato un fattore importante per la mia venuta a Pesaro: con lui l’anno scorso alla Fortitudo ho avuto un bellissimo rapporto durante la preseason, mi ha insegnato tanto e lo ritengo uno dei migliori coach in Europa. Poi mi è piaciuto il modo in cui la Vuelle ha concluso la stagione l’anno scorso ed ho cominciato a seguirla, anche a causa della mia esperienza italiana: conosco Tyrique Jones e mi ha parlato benissimo sia dell’organizzazione del club che del calore dei fans. Mettendo insieme tutte queste informazioni con la presenza di Jasmin sulla panchina, è stato facile decidere di raggiungerlo qua”.
Infine, Gudmundsson ha sottolineato il suo ruolo sul parquet: “Mi ritengo un giocatore che può fare più cose sul campo, ma la caratteristica di cui vado più fiero è la mia mentalità da combattente, considero ogni possesso cruciale per aiutare la squadra a raggiungere la vittoria e so che anche Repesa la pensa così, per questo la chimica fra noi è scattata subito”.
Fonte: legabasket.it