FOTO: Carlos Delfino (Ciamillo-Castoria)

di Maurizio Crapanzano

PESARO – La VL vince la sua terza partita consecutiva in uno dei confronti piu storici della pallacanestro italiana contro Varese. Il minuto 40 premia i ragazzi di Jasmin Repesa  con il tabellone fissato sul punteggio di 85-78. La chiave dell’incontro è la grande voglia di vincere di Pesaro monca del suo giocatore più  importante. Il mistero delle ultime 24 ore è il nome del giocatore pesarese risultato positivo al tampone effettuato sabato perché fino all’ultimo la società biancorossa di casa non ne ha ufficializzato l’appartenenza. Nella città marchigiana il nome circolato nei corridoi virtuali dei social era quello di Tyler Cain, atleta che ricopre il ruolo meno numeroso della sua compagine e alla fine risulta proprio lui lo sfortunato assente. Varese deve fare a meno degli infortunati Ferrero e De Vico. Come detto, ennesima gara tra le due formazioni, la nr.136 con Varese in vantaggio negli scontri diretti 81-54 ma con predominio pesarese sul proprio campo, 42-25. Una delle bellissime curiosità della sfida è l’affascinante confronto tra due protagonisti della generacion dorada argentina campione olimpica ad Atene 2004, Carlos Delfino e Luis Scola. Pesaro corre, Varese pressa a tutto campo e parte col piglio giusto con Scola (22+6) subito sugli scudi a prendere 9 punti di vantaggio (4-13). I padroni di casa  entrano con un’attitudine giusta, lottano, si aggrappano con gli artigli agli avversari più grossi ma sembrano dei guerrieri senza un braccio. Il solo Robinson (22+6) trova continuità in attacco con 8 punti nel quarto contro i 6 di Scola raddoppiato costantemente a fondo campo tutto sommato con discreti risultati. L’agonismo pesarese produce un recupero che si ferma al -5 (16-21) del primo parziale. I biancorossi di casa soffrono i miss match naturali che propone il roster delle due squadre con Varese che sbaglia quasi mai da 2 (6/8) e per ciò che si vede in campo lo svantaggio accumulato appare un affare per Pesaro. I rimbalzi offensivi di Varese fanno però la differenza e quando Pesaro propone uno dei suoi difetti maggiori, la concessione dei tiri aperti dalla lunga distanza degli avversari Varese prende il largo (22-35). Poi però decide di fare della determinazione il motivo principale della sua serata e nella difficoltà reagisce piazzando un parziale di 8-0. Strautins (12+11) segna, Filipovity (9+17) tira giù rimbalzi e il punteggio si riavvicina fino alla conferma del vantaggio ospite (34-39). L’atteggiamento delle due squadre comincia a cambiare nel terzo quarto. Pesaro sa di dover colmare la lacuna dell’assenza del suo unico centro, Varese va in ansia vedendo gli spettri delle quattro sconfitte consecutive sul groppone e il primo vantaggio dei padroni di casa arriva al 25′ (47-45). Ammirare Delfino(18) e Scola scambiarsi colpo su colpo è un piacere per gli occhi ma chi ne trae maggiore giovamento è la VL che costruisce un mini vantaggio ma da questo momento la partita cambia definitivamente padrone perché i ragazzi di Bulleri fanno una fatica immane a trovare il canestro sbagliando diversi tiri agevoli in transizione.  Si sporcano le percentuali, la lotta si fa dura e il parziale di Pesaro prende consistenza arrivando prima a toccare i 7 punti di vantaggio (64-57) e poi addirittura la doppia cifra (70-59) prima dell’ultimo ruggito del leone argentino di Varese che riavvicina i suoi a -4 (75-71). Lo strappo decisivo è firmato dalla rabbia dell’ex al secolo Matteo Tambone (13) fino al risultato finale 85-78. 

QUI le statistiche della partita