Che Julyan Stone fosse uno dei tanti leader emotivi e non solo della Reyer Venezia era risaputo da tutti, che avesse zero paura e zero peli sulla lingua era ugualmente risaputo; ma ciò che il giocatore nativo di Alexandria ha pubblicato nelle stories del suo profilo instagram è definibile senza dubbi come uno sfogo verso i propri tifosi e l’atmosfera che caratterizza il Taliercio. Un attacco frontale e senza mezzi termini quello del numero 5 lagunare, che trova anche il tempo per difendere compagni, staff tecnico e società. Ecco le parole di uno dei giocatori simbolo dei successi oro-granata di questi anni.

LO SFOGO:

“Ognuno ha un’opinione, questa è la mia. Sono stanco dei nostri tifosi sempre insoddisfatti, vi aspettate che giochiamo sempre al massimo ma l’atmosfera al Taliercio è la peggiore di tutto il campionato. Le partite fuori casa sono migliori e più confortevoli, dove siete voi? Non c’è assolutamente nessuna energia nella nostra arena e nessun supporto, applausi per gli avversari e nessuno per noi, il problema è che vi abbiamo abituati troppo bene, quello che abbiamo realizzato non è normale ed abbiamo lasciato in voi un’irrealistica attesa e da allora non c’è stato nessun apprezzamento. Questo dimostra che che anche dopo le vittorie avete qualcosa di negativo da dire sul nostro gruppo. Chi negli ultimi 5 anni ha vinto tanti trofei come noi? NESSUNO!! I giocatori e lo staff tecnico danno il massimo dell’impegno ogni giorno per ottenere qualcosa di grande. Passiamo settimane e mesi lontano dalle nostre famiglie per la Reyer, per costruire qualcosa di grande, spesso questo ci porta a difficoltà psicologiche perché è vero che il basket è un gioco, ma i nostri affetti sono lontani, abbiamo pochissimi giorni liberi per recuperare le energie, perché quando dobbiamo giocare bisogna performare. Voi ci vedete solo come giocatori di basket quando realmente siamo persone proprio come voi. Personalmente non mi interessa riparare una relazione perché so cosa avete detto su di me quando ho scelto di stare accanto a mio padre molto malato mettendo da parte il basket, credetemi ho pagato il mio dannato contratto NBA alla Reyer pur di stare accanto a mio padre. Continuerò a parlarne e difendere i miei compagni, non mi interessa delle ripercussioni. Che ne dite di iniziare a portare energia e sostegno per una volta, smettendola di criticare i vostri giocatori e lo staff? Nonostante gli alti e bassi di questa stagione siamo pur sempre in un’ottima posizione, voi siete all’ultimo posto nella classifica dei tifosi. Ora avete maggiori motivazioni per farmi andar via, ma quel che resterà per sempre sono i banners ed i successi saranno scritti nei libri di storia. Bella vittoria ieri sera!!”

IL COMUNICATO DEI PANTHERS

Nel pomeriggio i Panthers, gruppo organizzato del tifo oro-granata hanno alzato la voce in merito alla loro assenza dal Taliercio. Ecco il comunicato di sfogo del cuore pulsante del tifo lagunare.

“Sono solo un gruppo di prepotenti che hanno abbandonato la squadra e preferiscono star fuori a bere birre anzichè tifare.  A loro le sorti della Reyer non interessano. Ci dispiace contraddire chi la pensa così… la verità è che I Panthers si sono rotti le palle ed adesso per la prima volta vogliono dire la loro. Noi siamo fuori perchè dentro con la mascherina non riusciamo ad essere quello che siamo sempre stati: ULTRAS!! Cantare, tifare, per 40 minuti  con una museruola è impossibile. E le altre tifoserie che sono rientrate come fanno?  Semplice… agli altri è concesso di infrangere le regole. Le stesse regole che a noi viene imposto di seguire alla lettera. Da Trieste a Brindisi, in teoria, siamo un unico paese con regole uguali per tutti. Ma ormai è evidente che non è così!!! Abbiamo assistito alle Final Eight dove ognuno è stato libero di fare ciò che voleva in diretta televisiva. Vediamo settimanalmente tifoserie venire a casa nostra e fare ciò che vogliono. Abbiamo visto altri palazzetti dove le regole non sono state rispettate neanche nel momento di punta della epidemia. A noi invece viene e veniva ricordato l’obbligo della mascherina ancor prima di entrare al palazzetto. E a rientrare ci abbiamo provato con rischi e sacrifici. Ci spiace ma siamo ultras. Non siamo agnelli sacrificali pronti ad essere pesantemente sanzionati per poter tifare. Alla squadra, alla maglia, alla nostra amata Reyer noi ci teniamo e prova ne fa, che anche se fuori, noi ci siamo. Ci venga concesso di tornare ad essere quello che siamo sempre stati e torneremo ad essere il sesto uomo in campo!!!”

Fino ad allora ci troverete fuori a cantare per i nostri colori… e a bere qualche birra.

PANTHERS 1976 REYER VENEZIA

 

Difficilmente il duro sfogo di Julyan Stone è in riferimento all’assenza prolungata dei Panthers dal palasport Taliercio, quanto più credibilmente va contro gli altri tifosi, rei di non supportare al massimo i propri beniamini nelle sfide casalinghe. Una pesantissima presa di posizione quella del numero 5 degli oro-granata, destinata a far parlare nei prossimi giorni. La situazione di classifica della squadra lagunare si è sistemata di molto nelle ultime settimane ed ora il quarto posto dista solo 2 punti, ma non è abbastanza per il leader dello spogliatoio, che vuole maggior sostegno dal proprio pubblico nella sfide casalinghe, magari non applaudendo le giocate degli avversari. E se il messaggio di Stone non è certamente delicato e leggero, si può immaginare come il suo obiettivo sia quello di risvegliare un pubblico che – senza tifo organizzato – pare essersi imborghesito e cullato sugli allori dei tanti successi del team allenato da De Raffaele. Nella serata di Eurocup contro la Virtus Bologna ha fatto scalpore il clima presente al Taliercio, con un palasport poco “carico” in quella che doveva essere sfida chiave per il terzo posto nel raggruppamento: negli ultimi cinque minuti di partita un gruppettino certamente non nutrito di tifosi bianco-neri ha silenziato il palazzetto veneziano con cori di giubilo e sostegno ai propri ragazzi, cosa che – evidentemente – non è piaciuta all’esterno numero 5 veneto. La situazione è emblematica ed è abbastanza spettrale il clima che si respira al Taliercio nei match casalinghi giocati dalla Reyer: riusciranno le parole di Stone a riaccendere il catino veneziano?

 

Foto Ciamillo-Castoria

Daniele Morbio