Messa alle spalle una delle stagioni più entusiasmanti degli ultimi anni, la Fortitudo si prepara a ripartire per il 2024/2025. Se circa un anno fa di questi periodi si navigava a vista e non si sapeva minimamente cosa sarebbe successo in futuro; i dubbi di allora riguardavano addirittura l’iscrizione al campionato e la sopravvivenza della Effe, vista la mala gestione e i problemi economici; oggi invece il club felsineo è una realtà solida che è tornata a splendere a livello societario e sportivo. Certo, l’amaro in bocca per la finale persa con Trapani rimane, ma allo stesso tempo essere arrivati fino in fondo non può che rappresentare un vanto viste le premesse.
Una stagione, quella della Flats Service, che è stata senza dubbio al di sopra di ogni aspettativa perchè, se a fine Agosto ci si era dati come obiettivo i playoff, avendo costruito la squadra in ritardo rispetto agli altri club e non avendo subito l’aspirazione di puntare al massimo campionato, essere andati a un passo dalla promozione è stato un grande traguardo.
I biancoblù hanno disputato fin da subito ogni partita con il giusto spirito, guadagnandosi il primo posto nella fase iniziale del campionato, mantenuto fino all’ultima giornata, in cui a Forlì è riuscita nel sorpasso. Da quel momento la compagine felsinea ha vissuto un periodo di flessione, fisiologico con il senno di poi, ma che sembrava catastrofico in quel momento. La squadra troppo corta, il quintetto spremuto troppo, la panchina poco propositiva, insomma un vero e proprio dramma. Così non è stato però, la Flats Service è tornata infatti poi sui suoi standard, sfiorando anche un altra gioia a stagione in corso con la finale di Coppa Italia. Finale persa con Forlì in una gara combattuta fino all’ultimo e in cui l’Aquila ha dovuto fare a meno di Aradori, dalla palla a due, e per diversi minuti anche di Freeman, per un colpo ricevuto sulla palpebra da Cinciarini. Una due giorni, quella romana, che è riuscita ad animare il popolo biancoblù, soprattutto grazie a una semifinale travolgente contro Trapani, costata poi la panchina a Daniele Parente.
Arrivati ai playoff tutto è cambiato, la Effe ha ritrovato quell’energia e fotta che l’aveva caratterizzata a inizio anno, con una difesa arcigna e un attacco veloce e brillante. Capitan Fantinelli e compagni sono partiti con un netto 3 a 0 con Treviglio, in una serie mai neanche per un minuto in discussione, si sono ripetuti con Rieti e sono arrivati in finale con un percorso netto senza neanche una sconfitta. L’epilogo poi è stata una storia a parte, Trapani si è dimostrata una squadra più forte, costruita per vincere e con dei rinforzi in corsa fuori categoria, come Amar Alibegovic e Stefano Gentile. La serie è stata indirizzata subito, seppur con delle gare combattute, dai siciliani che in casa hanno siglato il 2 a 0. Al Paladozza la musica è cambiata, la Flats Service ha strappato gara 3, ma nell’ultima a Bologna gli Shark hanno avuto la meglio, centrando la promozione.
IL FUTURO È ORA
Ora è arrivato il momento di guardare avanti, al futuro della squadra e del club. Il primo nodo da sciogliere è quello dell’allenatore perchè coach Attilio Caja non guiderà più i biancoblù. Le intenzioni del tecnico pavese di non rimanere sotto le due torri iniziavano a essere nell’aria già da qualche tempo e con i ringraziamenti nei confronti di giocatori, tifosi e società le indiscrezioni sono diventate realtà. Qualche frizione interna era nota da tempo, ma se dal fronte societario, in particolare di Alibegovic, si è provato sempre a mediare e cercare un punto d’incontro, dall’altra parte questo è sempre mancato. Il mercato è sempre stato un punto chiave dei problemi, ma tutto sembrava rientrato con l’arrivo di Giuri, giocatore scelto proprio dall’allenatore che però non ha mai dato i suoi frutti. Già a stagione in corso le richieste per avere un regista di riserva erano state avallate, raggiungendo un accordo con Gianluca Della Rosa, poi saltato per una decisione presa all’ultimo da parte di Pistoia che, dopo l’infortunio di Varnado arrivato a metà stagione, ha ridato minuti al suo capitano che ha risposto presente. Così come erano state avallate le richieste per un lungo di maggior esperienza, l’ex Giovanni Pini. Il giocatore era stato infatti a un passo dal lasciare Scafati per fare ritorno a Bologna, poi anche in questo caso una decisone all’ultimo della società campana aveva cambiato le carte in tavola. Si è trattato di una questione burocratica perchè la Givova cedendo Pini non avrebbe avuto il numero minimo di italiani per giocare con il 6+6, annullando di fatto l’operazione.
Insomma Attilio Caja andrebbe valutato su due piani diversi, quello tecnico, dove nessuno può mettere in discussione la straordinaria stagione disputata, in cui ha fatto giocare alcuni membri della squadra al di sopra delle loro possibilità, o per lo meno di quelle che ci si aspettava, e ha fatto tornare a brillare le colonne portanti del club, che da un po’ di stagioni ormai non riuscivano più a esprimersi a pieno. L’altro piano è quello dei rapporti interni, nel quale il coach non ha mai brillato nella sua carriera, la punta dell’iceberg in biancoblù sono state le dichiarazione al termine di gara 3, quando in conferenza stampa ha ringraziato unicamente la famiglia Gentilini, certo, poi ha provato a correggere il tiro in quella successiva, ma ormai il danno era fatto. I precedenti poi erano noti, perchè ciò che era successo a Varese è stato simile per certi versi. Toto Bulgheroni commentò così l’esonero di Caja a stagione in corso: “È una decisione non legata in alcun modo ai risultati o a un aspetto tecnico, ma ai comportamenti di Attilio e all’atmosfera che si è creata in questo momento, viste le situazioni legate alla gestione di giocatori come Scola e Douglas”.
Le non dimissioni di Caja dopo i saluti fanno storcere un po’ il naso, soprattutto dopo che sembrava che stesse per abbracciare il progetto di Cantù, opzione che però non ha mai veramente dato l’impressione di potersi concretizzare. La Fortitudo ha così annunciato nella conferenza stampa di fine stagione, presieduta dal Presidente Stefano Tedeschi, di aver conferito a un esperto di diritto sportivo il mandato per agire per una contestazione di licenziamento per giusta causa a seguito di esternazioni estremamente gravi verso la società, anche davanti ad alcuni tesserati, scelta che non interferirà con la ricerca di un nuovo allenatore.
Proprio sulla panchina in pole c’è Marco Ramondino, reduce dall’esonero a stagione in corso con Tortona e con cui ha ancora contratto per la prossima stagione. La Effe sarebbe pronta a offrirgli un contratto pluriennale per costruire un progetto a lungo termine. In alternativa si starebbe valutando una pista straniera.
Dopo che verrà scelta la guida tecnica della squadra toccherà ai componenti del roster che verranno scelti dal nuovo allenatore insieme al GM Nicolò Basciano e Teo Alibegovic, così come sarebbe stato fatto se fosse rimasto coach Caja. Al momento i giocatori sotto contratto sono pochi, ma sottotraccia si sta già lavorando per trattenere i più importanti. I capisaldi sono Pietro Aradori e Nicola Giordano, che rientrerà dal prestito con la Gruppo Mascio Treviglio, mentre Marco Giuri e Riccardo Bolpin hanno opzione di rinnovo, ma se sul primo i dubbi sono molteplici, il secondo non trattenerlo, sarebbe alquanto curioso, vista la stagione disputata. Proprio per questo motivo le squadre pronte a firmare il 9 biancoblù sono molteplici, ma la Effe avrà comunque l’ultima parola. Capitan Matteo Fantinelli è una delle colonne portanti in scadenza e anche per lui le offerte non mancano, la più onerosa è stata quella di Udine, che offrirebbe al playmaker faentino 120 mila euro a stagione, ma anche in questo caso la permanenza del capitano, secondo quanto appreso da BM, è ormai quasi certa. La società felsinea ha spinto per trattenerlo, trovando una controparte più che disposta a rimanere sotto il Nettuno, aumentando anche l’ingaggio per i prossimi due anni. Alessandro Morgillo invece ha salutato ufficialmente il popolo biancoblù e si è accasato alla Juvi Cremona che gli ha proposto un ruolo più importante all’interno della squadra, mentre Celis Taflas è stato annunciato da Vigevano. I due americani invece potrebbero avere percorsi diversi, Deshawn Freeman ha ricevuto una proposta da Rieti, che sta costruendo un roster molto ambizioso, ma rimanere a Bologna non è un idea così remota, mentre Mark Ogden potrebbe tentare il salto e scegliere la Reggiana che pare essere interessata al giocatore, stando a quanto riportato dal Resto del Carlino, secondo quanto appreso da BM il giocatore avrebbe ricevuto anche dall’estero. Rimangono in sospeso le situazioni di Alessandro Panni, Alberto Conti e Luigi Sergio che non hanno contratto per la prossima stagione.
Alessandro di Bari
foto Ciamillo Castoria