Le parole dei due coach, quello della Dinamo Sassari Piero Bucchi e quello della Reyer Venezia Neven Spahija, dopo il loro scontro nel turno di LBA:

 

PIERO BUCCHI:

“Siamo una squadra che nelle ultime partite aveva tirato benissimo da tre punti e loro hanno fatto una scelta molto chiara, di toglierci parecchi tiri da tre punti, abbiamo fatto comunque 90 punti, è questa la chiave. Abbiamo trovato il canestro con continuità, la squadra è stata comunque molto brava, perchè loro sono partiti forte e concentrati, siamo anche andati sotto quasi in doppia cifra, abbiamo fatto un parziale di 18-2. La squadra è stata brava nel saper soffrire, rientrare, mettere a posto le cose, a non innervosirci con gli arbitri. Abbiamo fatto un’ottima gara, perchè la lucidità è tornata a metà del terzo quarto e siamo pian piano riusciti a recuperare. Una vittoria di squadra davanti ad un pubblico molto numeroso ed appassionato, quindi una bella serata di pallacanestro. Regalare una vittoria ai tifosi è sempre molto bello. Una delle vittorie più importanti”.

 

NEVEN SPAHIJA:

“Congratulazioni al coach e alla squadra della Dinamo Sassari per il grande lavoro che hanno fatto e per la vittoria.
Non voglio trovare scuse, è sempre responsabilità mia quando la squadra perde. Ho iniziato da poco un lavoro con questo team e sto provando a capire come mai la squadra, prima di me e con me, abbia tanti alti e bassi all’interno della stessa partita. Oggi da meno 10, a più 10 e poi ancora meno 11: è davvero difficile capire il perché.
Questa squadra lavora duro, credo in loro, mi piacciono i nostri giocatori e il mio giudizio non cambia dopo le vittorie o le sconfitte, ma dobbiamo restare uniti e lavorare insieme nella giusta direzione.
Quando abbiamo fatto il parziale che ci ha portato avanti di 9 punti abbiamo sbagliato tutti i tiri aperti e, nonostante Sassari fosse in bonus, non siamo riusciti a trovare il modo per cambiare il ritmo della gara e giocare in modo furbo, per trovare altri tiri liberi e non permettere loro di rientrare in partita. In questo modo, invece di andare sul +12 o +15 sbagliando tiri aperti, abbiamo continuato a tirare senza criterio e senza cambiare il ritmo della gara, non giocando più in post-basso ad esempio, nonostante loro fossero in bonus. Dovevamo essere più furbi”.