Al terzo sprint del Real, il Barça si arrende.

I blancos conquistano il 36º titolo nazionale della propria storia spinti da un Tavares che pare già in lizza come nuovo Colosso di Rodi.

Il pivot capoverdiano giganteggia con 25 punti e 13 rimbalzi, 7 dei quali offensivi; nel momento decisivo emerge la grinta di Causeur che, strano ma vero, imita nelle caratteristiche di clutch player il più blasonato Cory Higgins.

Festa anche per Pablo Laso, anche se le sue condizioni di salute potrebbero aver sancito la fine della storia d’amore con il Real durata oltre un decennio.

Le prime battute dell’incontro sono di chiare tinte merengue: in 2 minuti e mezzo è già 7-0 di parziale, concluso dal canestro pesante di Causeur.

I blaugrana faticano ad entrare nel pitturato, cosìcchè devono trovare soluzioni dal perimetro con Sanli e Jokubaitis per riagganciarsi alla gara (11-8).

In un primo quarto dove segnare sembra difficile come espletare pratiche burocratiche, al 10’ le due squadre vanno alla prima pausa sul 13-10.

Sono i grandi vecchi del Real a dare il là alla prima fuga dei padroni di casa: Rudy e Llull confezionano da soli un parziale di 11-0 che spezza l’equilibrio (24-10), mentre i blaugrana non riescono proprio a pescare dal cilindro la genialità di Laprovittola e sbattono senza soluzione di continuità contro la difesa avversaria.

Serve ancora una volta Mirotic, sommerso da salve di fischi dei suoi ex tifosi, per reagire: l’ispanomontenegrino si carica la squadra sulle spalle e dimezza lo svantaggio (27-20).

Le redini della gara restano comunque saldamente nelle mani del Real che controlla anche l’ulteriore tentativo di riavvicinamento operato da Kuric (29-25), Tavares è debordante e rispedisce al mittente l’assalto con 5 punti consecutivi (34-25).

Anche in questo caso il Barcellona replica: le triple di Calathes ed Exum ed il canestro di Kuric valgono il break di 8-0 con il quale i blaugrana arrivano all’intervallo lungo ben visibili negli specchietti avversari (34-33).

Il Real comincia il secondo tempo dominando a rimbalzo offensivo: Tavares e la penetrazione mancina di Causeur valgono il +5 locale; il Barça replica castigando con l’alto-basso Jokubaitis-Smits il buco difensivo di Tavares, il lettone inchioda la bimane (38-35).

Il Real adotta la zona ed incassa dividendi, potendo allungare nuovamente a 5 lunghezze di vantaggio, con schiacciata ad una mano di Yabusele inclusa.

Non è finita, ancora Tavares arpiona un rimbalzo sulla testa di tutti gli avversari per portarsi, subito dopo, ferro, retina, tabellone e sostegno (44-37).

I blaugrana sono in partita e rientrano fino al -3 con la tripla di Kuric e la vera e propria magia di Mirotic con i 2,36m di apertura alare di Tavares ad oscurargli la vallata. Il capoverdiano si vendica poco dopo: battuto sul primo passo, allunga il braccio destro e stoppa il grande ex della partita.

È un Real che vola, Poirier trasforma il mismatch con Calathes ed il mancato aiuto di Mirotic con la virata e la bimane, Jasikevicius decide per il time-out.

Il divario non cambia, alla tripla di Calathes replica Llull con il gioco da 3 punti, tuttavia il Barça difende con intensità e recupera oltre metà del ritardo, poi ancora Calathes segna il -1 dalla media (55-54), stavolta è Chus Mateo a fermare il cronometro.

Ma non serve, Calathes recupera una palla vagante e vola in contropiede per Higgins che appoggia al tabellone, primo vantaggio Barça (55-56).

Il finale di terzo quarto è caratterizzato da un tocco irregolare di Calathes su Poirier che gli arbitri sanzionano come antisportivo dopo un lungo controllo all’instant replay con 9 decimi da giocare; Poirier fa bottino pieno dalla lunetta, sulla rimessa successiva Yabusele per poco non converte in oro la rimessa di Llull. Al 30’ è 57-56 Real Madrid.

È un Barça molto attivo quello che comincia gli ultimi 10’ di gioco, peccato per Jasikevicius che l’iperattività dei suoi non si concretizzi in canestri, troppi gli errori. Grazie al contraltare difensivo, il primo canestro del periodo è quello di Calathes e vale il nuovo sorpasso ospite.

La replica del Real è un canestro dal Paseo de la Castellana di Hanga (60-58) ed il 2+1 di Tavares dopo un’emerita stupidaggine di Exum che spiazza con la sua deviazione Kuric che era pronto in angolo.

È un momento di fiducia per i blancos, Deck va di potenza nel traffico e segna il +6 (65-59); la presenza di Tavares ha l’effetto di far girare a largo dal pitturato i blaugrana, se poi Causeur inventa una penetrazione che elude anche Davies per il 69-61, Jasikevicius non può che richiamare i suoi in panchina.

Ma Tavares è in modalità dominio e firma il +9 con un gioco da 3 punti in cui c’è tutta la sua fisicità.

Le ultime speranze del Barça sono nelle mani di Exum che pesca il jolly dall’angolo, ma vengono subito colpite dall’and one ancora di uno splendido Causeur che poi chiude i giochi con una tripla dal palleggio festeggiata, però, con il gesto di tagliare la gola che avrebbe potuto risparmiarsi.

Il WiZink Center festeggia , Pablo Laso arriva sugli spalti per gli ultimi secondi e l’inchiodata di Deck è il segnale che tutti aspettavano. Il Real Madrid vince il suo 36º titolo.

 

Elio De Falco