Parlando a Giacomo Garbisa su “Il Gazzettino – Venezia”, Michele Contessa su “La Nuova di Venezia e Mestre” e a Fabrizio Fabbri sul “Corriere dello Sport”, Marco Spissu ha parlato degli obiettivi della Nazionale italiana, appena radunatasi a Folgaria: “Le sensazioni nel ritrovarsi sono state subito ottime, si respira un’aria diversa ed è sempre bello indossare questa maglia, lo faremo con il massimo orgoglio. Abbiamo un mesetto per prepararci al meglio al Mondiale. Il gruppo è compatto, lo definirei storico, ci piace stare assieme e questo spirito lo portiamo anche in campo. Più che parlare di obiettivi, di sicuro vogliamo toglierci delle soddisfazioni. I miei obiettivi individuali vanno di pari passo con quelli della squadra. Quindi fare bene e arrivare più avanti possibile, togliendoci soddisfazioni. Poi è naturale che ognuno di noi abbia dei sogni nel cassetto”.

Ogni volta Spissu vive quest’esperienza azzurra senza darla per scontata: “Ogni volta che arriva la  convocazione è un’emozione nuova, diversa, più grande. La verità è che io non mi abituo mai. Penso a tutto quello che è stato e sono orgoglioso. Ma ora voglio di più. Cosa? In ordine crescente: preolimpico, qualificazione diretta alle Olimpiadi e, perché no, una medaglia”.

Sull’assenza di Mannion: “Ad apprendere la notizia sono rimasto a bocca aperta e dispiaciuto, perché Nico è un talento e in azzurro ha fatto sempre bene. È stata una decisione condivisa con il coach. Credo che, seppur giovane, Mannion abbia bisogno di raccogliere le energie. Ricordiamoci che nel 2021 era stato vittima di un grave problema che lo aveva debilitato. Aumenteranno le responsabilità per Pajola e per il sottoscritto. E poi c’è Spagnolo, che è reduce da una grande stagione. Ci faremo trovare pronti”

C’è stato spazio anche per un pensiero sulla nuova Reyer ormai al completo: “A ogni annuncio mi sono guardato un po’ di video per capire meglio le caratteristiche dei nuovi compagni che poi avrò modo di approfondire quando raggiungerò la squadra. Mi sembra che si sia puntato su un gruppo giovane e atletico, formato da ragazzi che vogliono tutti emergere. Poi starà a noi, che scendiamo in campo, fare bene e creare subito il gruppo. La coesione sarà fondamentale nei momenti di difficoltà ma le sensazioni sono positive, il resto lo faranno il conoscersi e il trascorrere assieme del tempo”.

Fonte: legabasket.it