La Serie A2 è ricominciata, una prima giornata che ha già regalato tante sorprese, i primi “upset” come si dice in inglese, con la neopromossa Roseto che batte la Fortitudo Bologna e Forlì che cade a Cremona. In occasione di questa seconda giornata di A2, abbiamo intervistato Alessandro De Pol, ex giocatore e ora commentatore per RaiSport proprio dell’A2.

Sandro De Pol ha giocato in tanti club italiani, Trieste, Milano, Varese, Roma, Bologna e Rimini, senza dimenticarci dell’esperienza al Gran Canaria. Insomma, ha vissuto il basket in cinque delle piazze storiche e più importanti di tutta la pallacanestro italiana conquistando due scudetti, uno con Milano e l’altro con Varese, e una Coppa Italia sempre con l’Olimpia Milano. A livello Nazionale ha conquistato l’oro agli Europei di Francia del ’99 e il bronzo del 2003.
Da un po’ di anni a questa parte commenta le partite di basket con RaiSport, affiancato dal giornalista Maurizio Fanelli, insieme hanno seguito la Nazionale femminile e maschile agli Eurobasket di questa estate, e talvolta da Edi Dembiski.

Abbiamo discusso di A2, tra pronostici, problemi con i giovani italiani, RaiSport e diritti tv. Con uno sguardo alla partita che si giocherà venerdì sera in diretta su RaiSport tra Cividale e Verona, dalle ore 20.45, per una sfida tra due delle favorite alla promozione finale.

Questo campionato è forse anche più competitivo dello scorso anno, si aspetta un livello più alto?
“Ci sono delle squadre che si sono attrezzate molto bene, per cui immagino almeno 8/10 formazioni che veleggino nelle parti alti della classifica, con una qualità ancora maggiore.”

Probabilmente anche il budget dell’A2 si sta avvicinando a quello dell’A1, chi sale è già pronto e fa bene, vedasi Pistoia, Trieste e Trapani, lo scorso anno.
“Prima di dire questo, aspetterei un attimo perchè non mi sembra così dato che anche in Serie A ci sono delle differenze, basti pensare a Milano e Bologna che, a livello di budget, hanno altre potenzialità rispetto alle altre realtà. Le squadre che sono salite in A1 dall’A2 negli ultimi anni hanno fatto bene perchè hanno avuto un nucleo di giocatori che già si conoscevano, per affrontare una nuova stagione, ma soprattutto un sistema di lavoro che permette ai nuovi arrivati di calarsi più velocemente. Non direi ancora che i budget delle due categorie si stiano avvicinando.”

Molti giocatori dell’Italbasket U20 che hanno vinto l’oro, giocano in A2, pensa che il campionato continui a svolgere un ruolo importante a livello di italiani?
“Non penso sia così, solo due ragazzi che hanno vinto l’oro nell’under 20 hanno giocato minuti veri in A2, e questa è stata la grande pecca del campionato dell’anno scorso, ovvero che possiamo contare ragazzi sui 20 anni sulle dita di una mano. Mi auguro che il bronzo dell’under 18 e l’oro dell’under 20 permetta alle società e agli allenatori di avere maggiore fiducia in questi ragazzi e fargli trovare più minuti e spazio. Poi è chiaro che devono essere bravi loro a migliorare e a lavorare, però va data una possibilità, non regalata ma offerta, guadagnandosi i minuti. Gli unici due ragazzi dell’under 20, Marangon e Ferrari a Cividale, hanno avuto minuti importanti in A2.”

E’ stata una prima giornata piena di sorprese: Roseto ha battuto la Fortitudo Bologna e anche Cremona ha vinto contro Forlì, è un pò l’anteprima di ciò che vedremo durante la stagione?
“L’equilibrio in questo campionato sarà molto alto, potrebbero esserci spesso sorprese. Se lo scorso campionato è stato difficile, quest’anno è ancora più tosta.”

Verona sembra la favorita alla promozione dopo un mercato da regina ed un coach come Cavina esperto di promozioni, tutto ciò potrebbe aumentare la pressione sulla squadra?
“Credo che la pressione duri il tempo giusto, non penso possa durare per 9 mesi. E’ solo una questione di prendere confidenze con questa nuova realtà che è data da molti come una delle favorite. Non penso che possa giocare qualche scherzo, anche perchè al suo interno Verona, in una squadra completamente rivoluzionata, ha giocatori esperti che già hanno raggiunto la promozione in Serie A. Non credo che la pressione possa incidere in maniera particolare.”

La Fortitudo Bologna ha rivoluzionato il roster, è l’anno buono per tornare in Serie A?
“E’ una di quelle squadre che alla fine ritroveremo, perchè è ben allenata, Caja conosce l’ambiente ed è da anni a Bologna, quindi sarà una di quelle formazioni che occupano le zone alte della classifica. Senza dimenticare che quando la Fortitudo gioca in casa, è come se giocasse in 6 perennemente in campo grazie al suo pubblico, quindi non sarà facile per nessuno andare a vincere al PalaDozza.”

La retrocessa Scafati ha formato un roster molto interessante, può ambire a tornare in A1?
“Scafati potrebbe tornare subito in Serie A. Ha preso giocatori che conoscono questa categoria, una squadra esperta e con stranieri validi. Adesso è tutto molto incerto ed è quasi impossibile dire che una squadra possa salire. Scafati però fa parte di quelle 4/5 squadre che hanno ancora più possibilità rispetto ad altre di salire in A1, pur essendo tutte le formazioni molto vicine tra loro.”

Cosa si aspetta da Pistoia, dopo l’ultima stagione difficile?
“Mi aspetto un ambiente sempre caldo, che quest’anno possa togliersi qualche soddisfazione dopo l’annata difficile vissuta lo scorso anno culminata poi con la retrocessione. Mi aspetto una Pistoia che possa comunque far parte di quel gruppo di testa e stare a ridosso delle prime, ha già fatto bene a Verona, con una squadra che, credo, sarà molto combattiva e aggressiva nel modo di stare in campo.”

Tra le tre neopromosse, Roseto, Ruvo di Puglia e Mestre, quale pensa possa fare meglio?
“Una domanda difficile, bisognerà vedere come si adattano a questa nuova realtà. Sicuramente una squadra come Roseto, con un pubblico così caldo, parte con qualcosina in più. Lo dico perchè ho giocato qualche anno lì e so quanta passione ci sia, così come a Mestre e a Ruvo di Puglia. Hanno aggiunto un giocatore come Daniele Cinciarini, che ha 40 anni ma può essere decisivo come domenica contro la Fortitudo. In una realtà del genere può esaltarsi. Questo campionato è una maratona, ci saranno momenti in cui alcune squadre avranno momenti alti in cui vinceranno spesso e altri momenti negativi. L’importante sarà trovare l’equilibrio tra questi momenti di difficoltà e positivi.”

Continua l’avventura con RaiSport, arrivati alla terza stagione, cosa le ha dato quest’esperienza e cosa può darle ancora di più?
“Ho grande entusiasmo in quello che faccio, mi piace molto andare in giro per i palazzetti, stare a contatto con il campo, perchè è come un pò se giocassi ancora anch’io, vivendo quelle emozioni, sensazioni, l’adrenalina che ti dà il momento prima di una gara. E’ chiaro che non è equiparabile a quando giocavo, però è qualcosa che appartiene a quel mondo, e questo mi dà tanto entusiasmo.
Quello che posso dare io invece, spero, è un contributo a questo sport meraviglioso e alla Rai che in chiaro ti permette di vedere partite come nessun altro fa in Italia, dove poi va a prendere il basket nelle piccole province, da Nord a Sud, cosa rarissima ed unica. Sono contento di poter partecipare e dare il mio contributo a questo contenitore meraviglioso che ama e vive di pallacanestro.”

Se l’A2 ha trovato un’ottima sistemazione tra LNP Pass e Rai, l’A1 vive ancora di cambiamenti e quest’anno è nata la LBA TV, pensa possa essere la soluzione?
“Credo che possa essere un passo importante, perchè permette a chiunque di vedere la propria squadra pagando un abbonamento. La pallacanestro è uno sport che la gente ama vedere se lo trova in televisione, la RAI è unica nel fare questo, soprattutto nella cadenza nel farlo. La pallacanestro è uno sport a cui va data diffusione, lo zoccolo duro ci sarà sempre ma c’è bisogno di tirare fuori il nuovo, e lo fai se la gente vede il basket ma non tramite abbonamento. Anche se capisco che quella sia stata la strada da perseguire.
Infatti con la Nazionale abbiamo fatto un milione e rotti con la partita contro la Spagna, cifre importanti. E’ stato molto bello poter trasmettere le gare della Nazionale quest’anno, addirittura su Rai2.
Molte persone hanno potuto godersi ed entusiasmarsi anche con la medaglia di bronzo delle nostre ragazze all’Europeo, grazie alla RAI.”

Venerdì ci sarà l’esordio di RaiSport nella sfida tra Verona e Cividale, che match si aspetta?
“Mi aspetto un ambiente appassionato come sempre, un tifo molto bello, che si sente, ma anche corretto, loro sono sempre così, vicini alla squadra ma nella maniera giusta. Mi aspetto una partita entusiasmante, purtroppo per Cividale non so se sarà possibile vedere Freeman, saranno valutazioni da fare fino all’ultimo, quindi forse è un pò penalizzata. Sono due delle squadre che possono dire una parola importante in campionato, Verona lo abbiamo già detto, mentre Cividale continua il suo percorso di crescita, 6 giocatori confermati e la stessa guida tecnica, oltre la continua maturazione dei due giocatori più interessanti del panorama italiano, una squadra che va tenuta d’occhio.”
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Pensa che questo possa essere l’anno del definitivo salto di qualità per Francesco Ferrari?
“Assolutamente sì. Ha rifiutato offerte importanti di alcuni college, per continuare nella sua crescita a Cividale. Ho visto la partita giocata a Torino e, essendo responsabilizzato sempre di più, dopo aver giocato un campionato di ulteriore crescita, sono sicuro che gli spalancherà un futuro brillante. E’ un ragazzo che ha margini veramente enormi, ma l’importante è che attualmente cresca e trovi i minuti e continuità nel suo campionato.”

Cosa ne pensa di questo “espatrio” dei giovani italiani, e non solo, nei college statunitensi?
“Mi interesserebbe vederli protagonisti nel campionato italiano, detto questo, in Italia chi è che fa giocare i giovani? In Serie A e A2 non ce ne sono tantissimi, quindi i giovani ragazzi hanno la possibilità di andare in America, strapagati, prendendo soldi che qui non prenderebbero, oltre a studiare, quindi un’esperienza di vita e di sport. Inoltre con strutture, tecnici e realtà che non potrebbero trovare da nessun’altra parte. Purtroppo è brutto da dire ma fanno bene ad andare, lo farei anche io se fossi nelle stesse condizioni, perchè qui pochi allenatori e poche società credono veramente in questi ragazzi.”

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Foto di Ciamillo Castoria, Sandro De Pol scherza con l’ex ct della Nazionale, Pozzecco