CARPEGNA PROSCIUTTO PESARO, VOTO 6,5

Se esistesse il pareggio, sarebbe senz’altro il risultato più giusto. La Vuelle conduce per larghi tratti della gara, anche se non riesce mai a scrollarsi di dosso gli avversari, nemmeno quando tocca il +10. Il difetto è quello di non dare la zampata che chiuderebbe i giochi, ridando vita ad una Napoli indomita.

PUGNO DI MOSCHE

 

KRAVIC 7,5: quando è in campo domina le alture, fatica decisamente in difesa, ma se così non fosse, non sarebbe da queste parti, ma in Eurolega.

TOTEM

ABDUR RAKHMAN 7: è l’ultimo ad alzare bandiera bianca, ci prova fino alla fine, riuscendo a segnare in tutti i modi presenti nel campionario del suo talento. E sfiora l’impresa.

TENACE

VISCONTI 5,5: ok, plus/minus di 8, ma in gara nessuno si è accorto della sua presenza, se non per l’annuncio dello speaker “è stato smarrito un bambino…”

PERSO

MORETTI 7,5: vederlo giocare è un piacere, attacca, entra nei momenti più importanti per la squadra ed è un rebus per chiunque si trovi a marcarlo. Dalla lunga, come dalla media, come in avvicinamento a canestro.

FOLLETTO

TAMBONE 6: il tiro pesante decisamente non gli sorride, stavolta. In compenso mette in ritmo i compagni con 7 assist a referto.

FACILITATORE

STAZZONELLI NE

MAZZOLA 6: tira e segna lo stretto indispensabile, si batte in difesa ed è tra i più reattivi quando la palla staziona nella sua metà campo.

GREGARIO

CHARALAMPOPOULOS 5: comincia anche bene ma presto i problemi di falli lo limitano e lui sparisce dalla partita.

SFUMATO

TOTÈ 5: un solo lampo contro la sua ex squadra con due canestri, schiaccione incluso, di seguito. Poi ci tiene a non farsi vedere da nessuno.

LATITANTE

CHEATHAM 6,5: la partita va spesso da lui, lui meno spesso si fa trovare pronto (4/13 da 2). Alterna grandi cose ad errori da matita rossa.

BIPOLARE

 

ALL. JASMIN REPESA, 6,5: gli si può dire poco. La sua Pesaro si dimostra una squadra su cui c’è ancora da lavorare, ma guai a buttare via quanto fatto finora solo per il risultato avverso. Nel post partita usa il bastone anche con Moretti.

FERREO

 

GEVI NAPOLI, VOTO 7: la squadra resta in partita anche quando Pesaro tenta la fuga, poi dimostra di voler vincere più degli avversari. Nell’overtime è la più forte mentalmente e si porta a casa il successo.

CINICA

 

ZERINI 6,5: anche stavolta deve dedicarsi quasi esclusivamente alla propria metà campo e lui lo fa senza colpo ferire. Dalle sue parti si fa sempre fatica a trovare la via del canestro.

E non c’è Virgilio che lo commuova.

MINOSSE

HOWARD, 8: 23 punti a referto, ma soprattutto l’apparizione quando la squadra aveva bisogno di un leader tecnico ed emotivo. I suoi 7 punti di seguito che valgono l’85 pari danno alla squadra la consapevolezza di poter vincere.

LEADER

JOHNSON, 4,5: deambula per il campo come il famoso meme di John Travolta, in cerca di una partita che da lui non va mai.

DISORIENTATO

MICHINEAU, 7: ancora una volta entra nel finale di gara incidendo per lucidità e freddezza, la fortuna lo premia su Abdur Rakhman. Zitto zitto segna e smazza assist.

SILENT HERO

DELLOSTO sv: pochi secondi per fare un po’ d’intensità difensiva.

UGLIETTI 6,5: ringhia su tutto ciò che possa passare per dove si trovi, segna una tripla importantissima per riattivare l’attacco. Il plus/minus dirà anche -6, ma la partita racconta di un impatto anche emotivo importante.

“INTANGIBLE”

WILLIAMS, 7: rischia seriamente di mandare tutto all’aria quando si fa innervosire dal pubblico di casa, Buscaglia lo richiama in panchina per fargli schiarire le idee e lui rientra mettendoci l’energia decisiva per portare a casa il risultato, chiude con 17 punti e 9 rimbalzi.

RINSAVITO

STEWART, 6,5: poco a poco pare perdere la timidezza delle prime uscite, facendo rivedere qualche buon attacco al ferro. Glaciale ai liberi nel momento decisivo.

PROGREDITO

ZANOTTI 5,5: sarà l’emozionante cerimonia di premiazione da parte della Vuelle, saranno i suoi leciti sentimenti, non se la sente di affondare il colpo contro i suoi ex tifosi.

NOSTALGICO

AGRAVANIS, 8: gara dominante dell’ellenico che si prende la scena in varie occasioni e sbroglia una serie di matasse anche intricate dal punto di vista offensivo.

COLOSSO DI RODI

ALL. BUSCAGLIA, 7: alla fine è lui il più lucido tra i due tecnici. In una partita veloce, riesce ad adattarsi anche se la squadra si lascia trascinare su di un terreno a lei meno congeniale. Vince la partita a scacchi con Repesa nel finale.

 

Nell’immagine Jordan Howard, foto Ciamillo-Castoria

Elio De Falco