Un titolo che ha fatto la storia al termine di una stagione dominata, anche a dispetto delle apparenze, è ciò che sintetizza la vittoria del titolo di Lega ABA da parte del Partizan, che si è laureato campione del torneo che raccoglie il meglio della pallacanestro della ex Jugoslavia dopo avere superato la Budućnost per 1-3 nella serie di finale.
Chiusa la stagione regolare al primo posto con un bilancio trentaquattro vittorie e tre sconfitte, ex aequo proprio con la Budućnost, con tuttavia il doppio scontro diretto a sfavore, e dunque una classifica terminata al secondo posto, i bianconeri di Belgrado hanno superato per 2-1 il Dubai in semifinale, dopo avere eliminato la sorpresa Spartak 2-0 ai quarti.
Migliore difesa e migliore attacco
A testimonianza di quanto il Partizan abbia meritato il titolo sono in primis le statistiche, che hanno premiato la compagine allenata da Željko Obradović sia come la migliore difesa, che come il miglior attacco della stagione regolare grazie a medie di 74,9 punti subiti, 14,4 palle perse provocate, e 90,6 punti segnati a partita.
Cruciale, per il successo dei bianconeri, è stato anche un roster tanto completo da permettere a coach Obradović di contare su diversi leader in diverse partite: Carlik Jones, Sterling Brown, Iffe Lundberg, Duane Washington e Vanja Marinković tra le guardie, Isaac Bonga ed Isiaha Mike nel reparto ali, e Tyrique Jones con Balša Koprivica nel pitturato.
Carattere determinante
Terzo elemento che ha consentito al Partizan di prevalere è il carattere. Sconfitta per due volte dalla Budućnost in stagione regolare, la compagine di Belgrado ha evitato un terzo passo falso consecutivo recuperando otto punti negli ultimi trenta secondi di gara 1 di finale.
Al supplementare, il Partizan ha poi messo in mostra un basket al limite della perfezione, che ha permesso ai bianconeri di prendersi il fattore campo e, di conseguenza, anche l’inerzia della serie.
I meriti della Budućnost
L’ottavo titolo di Lega ABA permette dunque al Partizan di tornare ad essere la squadra maggiormente titolata nel torneo ex jugoslavo, staccando di uno ‘scudetto’ i rivali cittadini della Crvena Zvezda, fermi a sette successi. Coach Obradović, da parte sua, ha conseguito il quarantatreesimo titolo della sua carriera da allenatore.
Merito, tanto, va dato anche alla Budućnost, che grazie al gioco veloce e difensivo impostato da coach Andrej Žakelj, attuato sul campo tra gli altri da McKinley Wright e Kenan Kamenjaš, ha fatto meglio di squadre dal budget superiore, come Crvena Zvezda, eliminata 2-1 in semifinale, e Dubai.
Matteo Cazzulani
Nella foto: i giocatori del Partizan in festa. Credits: ABA League / Dragana Stjepanović