Ad una tripla dall’overtime, il ferro salva Laso ed i suoi. Barça a valanga su Murcia, Tenerife sbanca Andorra.

La tripla di Costello si ferma sul ferro, Albicy va a rimbalzo e segna, Gran Canaria non riesce a fermare di nuovo il cronometro che segna 3”, finisce 81-80 per il Real Madrid. Gli ultimi istanti di Real Madrid – Herbalife Gran Canaria terrebbero in silenzio un palazzetto pieno, ma il covid-19 continua a tenere lontano il pubblico dagli spalti, nonostante l’ACB abbia già proposto delle modalità per accogliere in sicurezza anche un numero basso di spettatori.

La serata del WiZink Centre, che ospiterà la Copa del Rey, vede i padroni di casa rischiare la debácle dopo essere stati comodamente in vantaggio fino a meta del quarto periodo. Il parziale di 11-3, con Burjanadze principale protagonista, riporta Gran Canaria a contatto in un istante, ma non basta agli ospiti per mettere il naso avanti. Il Real deve contenere l’ondata gialla e lo fa principalmente dalla lunetta, mentre Kilpatrick regala l’ultima speranza ai suoi con la tripla del -1 a 9” dal termine. La freddezza di Deck e del ritrovato Causeur (15), permettono di riportare i merengues ad un possesso pieno di vantaggio. Poi il finale che regala l’ennesimo successo ad un Real che ha peccato di eccesso di sicurezza.

Alle spalle della capolista continua la marcia del Barcellona che si sbarazza (92-63) senza troppi complimenti di una pur combattiva Murcia, brava a tenere il campo nel primo tempo, inerme nella ripresa quando i blaugrana ingranano le marce alte nel motore.

Prestazione corale degli uomini di Saras Jasikevicius, con punti equamente distribuiti tra tutti i giocatori a referto. Le rotazioni blaugrana portano a Kuric (15), il titolo di top scorer dei padroni di casa; a Murcia non può bastare la prestazione appena sufficiente di DJ Strawberry (12), quando le energie profuse finiscono, viene fuori la maggior qualità del roster di casa.

Successo sofferto, ma importante, anche per l’Iberostar Tenerife che espugna (83-89) Andorra contro un Morabanc che resta aggrappato alla partita ma deve arrendersi al solito Shermadini (19+7r) ed a Fran Guerra, capace di fatturare 14 punti, 5 rimbalzi ed un 18 di valutazione in appena 15’ sul parquet. C’è spazio per le polemiche: con la partita in bilico la terna arbitrale assume un inaspettato protagonismo con due falli tecnici fischiati al coach di casa Ibon Navarro che lascia il campo visibilmente contrariato per alcune chiamate che non ha condiviso.

Eppure i pirenaici sembravano essere più che in partita, grazie ad una folle intensità difensiva che rendeva molto difficili le cose agli uomini di Txus Vidorreta: Marcelinho (13) veniva limitato, ma gli aurinegros hanno più frecce al proprio arco; così Fitipaldo (10) e Guerra guidano la second unit degli ospiti quando i titolari faticano.

Vittoria e rotazioni, il finesettimana perfetto per il Baskonia di Dusko Ivanovic che s’impone al Casademont Zaragoza per 89-61 in un match senza storia. Polonara (6) riposa più del solito, così la leadership passa in mano a Zoran Dragic (17) e, più in generale, alla panchina. Coach “Oveja” Hernández, invece, trova poche risorse dai suoi, con il solo Harris (18+8r) a provare a contrastare lo strapotere dei padroni di casa.

Bastano i primi 10’ al Baskonia per indirizzare la gara, poi i baschi giocano al gatto col topo nei due quarti centrali. Nella quarta frazione lo strappo che spegne qualsiasi speranza per Zaragoza.

Le stelle e le stalle sullo stesso parquet, succede al Martín Carpena di Málaga dove Valencia supera di misura, 85-89, l’Unicaja condannandola alla nona sconfitta consecutiva allo stesso tempo che registra il dodicesimo successo di fila. Sono Klemen Prepelic (25) e Mike Tobey (23 e 34 di valutazione) gli alfieri del magic moment taronja, vere spine nel fianco di una volenterosa difesa degli uomini di coach Katsikaris che non può che limitarsi a registrare qualche progresso che non basta ad invertire una rotta che solo il fieno messo in cascina da novembre a diciembre permette di tenere lontani gli andalusi dalle zone calde della classifica. Jaime Fernández (19) è il migliore tra i padroni di casa ma non riesce ad incidere nel finale di un match combattuto in cui ha fatto la differenza la psicologia di due squadre con il morale agli antipodi.

Guai a credere che la partita sia stata in bilico: l’Hereda San Pablo Burgos fa suo il match del Nou Congost spezzando l’equilibrio nei quarti centrali e fissando il punteggio finale sull’87-101 ai danni di un Baxi Manresa che ha potuto solo rendere meno pesante il passivo quando gli avversari hanno deciso di dare spazio ai meno utilizzati del roster.

L’esperienza di Omar Cook (10+6r+7ass), la precisione di Benite (20) e McFadden (22), l’energia sotto canestro di Jasiel Rivero (15+6r), ecco gli ingredienti del blitz burgalese; Manresa si aggrappa ad un sontuoso Sajus (24), ma paga la poca precisione al tiro pesante che, invece, arride agli ospiti.

Torna al successo anche la Joventut Badalona. La Penya soffre ma prevale per 80-75 su un Urbas Fuenlabrada che ha il merito di crederci fino alla fine, anche se invano. Servono il miglior Aróstegui (18+7r) ed un ritrovato Ante Tomic (16+7r) ai neroverdi per aver ragione degli ospiti che sono sempre stati a contatto.

E dire che i padroni di casa ci hanno provato più d’una volta a scappare nel punteggio, rintuzzati sistematicamente dagli avversari che hanno trovato in Novak (17) e Alexander (16) i punti che sono mancati a Trimble ed Eyenga. L’ala pivot canadese fa il bello ed il cattivo tempo sotto il canestro catalano (7 rimbalzi offensivi) con il suo atletismo, il play serbo è protagonista dell’ultima rimonta che porta il match in equilibrio a pochi istanti dalla fine. Decide, però, l’incontro la premiata ditta Aróstegui-Tomic con difesa e freddezza dalla linea della carità.

Bentornato Obradoiro! I galiziani ritrovano il parquet dopo lo stop per covid-19 e superano un derelitto RetaBet Bilbao per 80-72. È passato oltre un mese dall’ultima uscita, eppure Daum (17) e compagni ci mettono poco ad assorbire l’impatto con una partita vera. Bilbao prova a far fruttare la maggiore tenuta atletica nelle prime battute di gara ma l’entrata di Daum propizia il parziale di 11-0 che spiana la strada ai padroni di casa. Al rientro dall’intervallo lungo l’Obradoiro profonde il massimo sforzo difensivo fiaccando l’attacco ospite e spingendosi fino al +17 (58-41 al 27’), prima che un controparziale di 8-2 degli uomini di Alex Mumbrú riducesse ad 11 le distanze sulla penultima sirena. Ma non basta: la precisione al tiro (62% da 2) dei galiziani rende vana la prestazione di Brown (18) e lascia i baschi in coda alla classifica.

MVP: Monbus Obradoiro.

Stavolta scegliamo una squadra intera, e non perchè ci piaccia essere “speciali”. Un mese di assenza dai campi, il ritmo partita lontano ricordo, 35 giorni in cui si contavano le percentuali di tamponi negativi piuttosto che quelle al tiro. Non è facile rientrare da un focolaio covid, con tutte le problematiche annesse. Ne hanno fatto le spese varie squadre nel campionato italiano, ne fanno le spese anche nella miglior lega europea. Tornare, e vincere senza particolari patemi, è un buon viatico per riprendere una stagione che rischiava di torcersi definitivamente. In attesa di ulteriori riscontri, ben tornato Obradoiro!

Risultati: Joventut Badalona-Fuenlabrada 80-75, Obradoiro-Bilbao Basket 80-72, Morabanc Andorra-Tenerife 83-89, Barcellona-Murcia 92-63,  Manresa-San Pablo Burgos 87-101, Baskonia-Zaragoza 89-61, Unicaja Malaga-Valencia Basket 85-89, Real Madrid-Gran Canaria 81-80.

Classifica: Real Madrid (18-1), Barcellona (17-3), Tenerife (17-4), Baskonia (16-5), San Pablo Burgos (15-6), Valencia (15-6), Joventut Badalona (11-9), Manresa (10-11), Unicaja Malaga (9-12), Morabanc Andorra (8-11), Murcia (8-11), Obradoiro (7-10), Zaragoza (7-13), Gran Canaria (7-14), Fuenlabrada (6-14), Estudiantes (5-11), Real Betis (5-15), Acunsa Gipuzkoa (4-16), Bilbao Basket (4-17)

di Elio De Falco