Se c’è un campionato in cui la bagarre salvezza è simile alla prima curva del GP del Mugello, con tutte le moto ruota a ruota, è quella della Liga Endesa.
Con il Leyma Coruña, sconfitto in casa da Gran Canaria, che comincia a staccarsi, sono in 4 a cercare di evitare il secondo slot che varrebbe la discesa in Primera FEB, tutte a 6 vittorie, ma con Breogán e Bilbao – ferme a 7 – che devono guardarsi le spalle.
Altro Derby, altra delusione per il Barça, Manresa banchetta al Palau superando quota 100 e scatena la contestazione dei tifosi blaugrana che sventolano i fazzoletti bianchi nella più classica delle pañoladas a cui le tifoserie spagnole ci hanno abituato.
In vetta Málaga riprende la marcia triturando il Baskonia, il Real regola nel finale Badalona; chi inciampa è Valencia, sconfitta da Andorra che trova il primo successo con Joan Plaza sulla propria panchina.
CHI SALE
JOAN PLAZA, IL PRIMO GRAFFIO DELLA MISSIONE ANDORRA
5.4 secondi, tanto segna il cronometro quando la tripla di Jerrick Harding (21) scuote la retina. Andorra ritrova il successo, il primo sotto la guida di Joan Plaza, ed è una vittoria di assoluto prestigio (86-84) al cospetto di una Valencia fino a ieri capolista.
Una Valencia che arriva ad inseguire addirittura di 27 punti (41-14) contro un Morabanc totalmente trasformato dalla cura del neo tecnico ma che rimonta sfruttando il talento a disposizione, in particolare López Aróstegui e l’ex di turno Jean Montero, entrambi autori di 16 punti.
Andorra è ancora un malato convalescente, l’entità del vantaggio dilapidato lo dimostra, tuttavia ritrova il talento di vari dei suoi elementi, da Kuric (12) all’ex Scafati Okoye (12), passando per un Evans (14) più connesso al gioco ma, forse, limitato dalla leadership di Harding.
Ancora tanto il lavoro da fare ma la cosa più difficile è sempre fare il primo passo.
MÁLAGA, PRONTO RISCATTO E BANCHETTO SUL BASKONIA
Un passo falso, un incidente di percorso. Questo resta della sconfitta della scorsa settimana in quel di Fontajau.
La riscossa arriva a stretto giro ed in maniera quasi brutale, 56 i punti segnati nei quarti centrali, appena 36 quelli concessi ad un Baskonia che dura soltanto 10’ e perde Howard (18) per raggiunto limite di falli.
A poco serve consolarsi con l’assenza di Samanic, basta guardare l’espressione di Pablo Laso in panchina durante il quarto periodo, a tratti incapace di guardare verso il campo.
Ibón Navarro, invece, continua a godersi una squadra dove segnano praticamente tutti, 5 gli uomini in doppia cifra, tre dei quali in uscita dalla panchina, e stradominante a rimbalzo (44-30, 10 per Tyson Pérez).
STABILI
REAL MADRID, CANTANO SEMPRE GLI STESSI
Serve un quarto periodo di grande Real Madrid per aver ragione di una Joventut a lungo attaccata ai garretti degli uomini di Chus Mateo.
Il tecnico merengue, però, continua a dibattersi alla ricerca di chi possa affiancare il solito duo Musa (21) – Hezonja (14); delude Dennis Smith Jr all’esordio, solo 3 punti per l’ex Dallas Mavericks ed il non invidiabile +/- di -8 confezionato in neanche 10’ di campo.
Anche Bruno Fernando (8) fa una gran fatica nella propria metà campo (-14 di plus/minus) e il peso del pitturato ricade sul solito Tavares, complice anche il quasi nullo impiego di Ibaka.
Certo, non è il Real in crisi di qualche settimana fa, ma l’impressione è che la squadra stia ancora provando a digerire due nuovi compagni dal peso specifico atteso così importante.
TENERIFE E ‘GRANCA’, ALLENAMENTO PER LA COPPA
Pochi problemi per Tenerife e Gran Canaria.
Gli aurinegros stoppano la corsa di Breogán e agganciano Valencia in classifica con una notevole prestazione (47%) dal perimetro. La spallata arriva nei quarti centrali, saldati con un incontestabile 58-39.
Breogán è condannata dalle tante palle perse, 15, e da percentuali appena inferiori sia da dentro che da fuori area.
A brillare su tutti è David Kramer, 16 punti per lui e anche un canestro segnato scavalcando…una panchina che attraversava il campo con il gioco in movimento, uno dei momenti, fortunatamente, rimasti comici di questa stagione, tuttavia potenzialmente pericolosi.
Basta un terzo quarto da 34 punti a referto al Granca per metabolizzare la delusione del derby. 25 punti di Caleb Homesley e 20 di Nico Brussino valgono la spinta necessaria a sbancare il parquet del fanalino di coda Coruña (Barrueta 17).
Ai galiziani non basta nemmeno l’ottima prova in cabina di regia di Thomas Heurtel, per lui 12 punti ed 8 assist a referto.
CHI SCENDE
BARÇA, DERBY MALEDETTI E PAÑOLADA
Niente da fare, i derby sono decisamente indigesti al Barcellona. Contro Manresa, al Palau, arriva la quarta sconfitta (92-103) su 5 sfide regionali, la seconda al cospetto dei biancorossi di coach Diego Ocampo.
Gli ospiti, spinti da un sensazionale Derrick Alston Jr. (29), scappano nel terzo quarto quando bucano ripetutamente le maglie blaugrana e s’innalzano fino al +17 (61-78). Il lungo prodotto di Boise State è assoluto protagonista del primo strappo in cui segna 6 punti e del 3+1 con cui piazza il 59-75.
Non arriva nemmeno il sussulto nell’ultima frazione di gioco, Metu (21) e Parker (20) predicano nel deserto, poi subentra la frustrazione con il fallo antisportivo su Dani Pérez che fa scorrere i titoli di coda.
Sottolineati dalla contestazione aspra e scenificata dagli ormai classici fazzoletti bianchi che fanno capolino tra gli spalti.
Passi del gambero per Peñarroya.
BASKONIA, IL RESTYLING BUSSA ALLA PORTA
Non è tanto la sconfitta, quanto l’immagine d’impotenza trasmessa.
In estate il Baskonia aveva dato inizio ad un cambio di look del proprio roster, accettando anche partenze eccellenti come quella di Giedraitis.
Forse per eccesso di prudenza, forse per scelta dello stesso allenatore, anche con la gestione Pablo Laso sono rimasti alcuni giocatori come Markus Howard che, tuttavia, non si stanno ripetendo sui livelli altissimi visti nella stagione scorsa.
Il Baskonia di oggi appare come un ibrido tra il passato ed il futuro e la cacofonia appare evidente nelle prestazioni.
Contro Málaga i baschi semplicemente non scendono in campo. Non danno mai l’impressione di trovare le contromisure alla verve offensiva della capolista, mai appaiono capaci di impensierirla nella propria metà campo.
I 18 punti di Howard sono un esercizio di stile di un talento offensivo superiore alla media, ma nulla più.
Accettare che un ciclo sia finito per alcuni uomini chiave, prima di triturare l’ennesimo allenatore, è doveroso a partitre dal presidente Joseba Querejeta.
Anche perchè Dusko Ivanovic è sulla panchina della Virtus, non c’è più la copertina di Linus a cui afferrarsi.
MVP: DERRICK ALSTON JR. (BAXI MANRESA)
Devastante. In contropiede, sugli scarichi, uomo ovunque. 29 punti, 13/17 dal campo, 9 falli subiti, compreso quello di Joel Parra che vale il 3+1 del +16. Al Palau arriva un altro indizio su quello che può fare il 27enne ex Rostock, 2,06m di filiforme agilità ed esplosivo atletismo.
IL QUINTETTO DI BM
PM: JERRICK HARDING (MORABANC ANDORRA), 21 pt, 4pr e canestro della vittoria vs Valencia Basket
G: CALEB HOMESLEY (DREAMLAND GRAN CANARIA), 25pt, 5/8 T3, 3ast @Leyma Coruña
AP: NICO BRUSSINO (GRAN CANARIA), 20pt, 4/7 T3 @Leyma Coruña
AG: DERRICK ALSTON JR. (BAXI MANRESA), 29pt, 13/17TC, 9fs @Barça
C: MARVIN JONES (SURNE BILBAO), 22pt, 5rb vs Hiopos Lleida
QUI i risultati e la classifica
Elio De Falco