In vista di gara-2 delle finali, tabellone oro, di Serie A2 tra Cantù e Forlì abbiamo intervistato Carlo Recalcati per chiedergli cosa ne pensa di questa serie, così come avevamo già fatto nell’altra finale tra Trapani e Fortitudo, e se è stato sorpreso dalla vittoria di Trieste in gara-1 che ha ribaltato il fattore campo, oltre a un commento anche sulle prime due gare dell’altra finale già iniziata sabato.
–Valutazione stagione di Cantù e Trieste?
“Sono due squadre che si ritrovano a giocare per gli obiettivi che avevano ad inizio anno, quindi sono perfettamente in linea con quelle che erano le aspettative dei loro progetti. Hanno avuto percorsi non lineari perchè Trieste ha faticato molto anche perchè non è facile per un allenatore nuovo inserirsi subito e per la squadra capire una metodologia nuova, hanno poi avuto l’infortunio di Reyes anche se sono stati bravissimi ad aspettarlo, è un giocatore che era doveroso aspettare, e questo ha fatto sì che avessero una stagione regolare sottotono però alla fine hanno trovato il passo giusto e stanno dimostrando quello che valgono. Cantù è partita con gli stessi obiettivi, ha avuto una stagione più lineare anche se in alcuni momenti vedendoli giocare poteva venire qualche dubbio, hanno trovato però il passo giusto con il passare del tempo e ora sono lì per giocarsi le proprie chance di promozione.
–E’ stata una sorpresa la vittoria di Trieste in gara-1?
“Non è stata una sorpresa Trieste che mi aspettavo giocaste così sfruttando al meglio le proprie caratteristiche, è stata una sorpresa in negativo invece la prestazione di Cantù che ha concesso troppo e dato tanta libertà, nel primo tempo hanno sofferto troppo, non mi aspettavo una Cantù così passiva all’inizio della partita considerando l’importanza che ha gara-1 e il fattore campo, però dopo hanno dimostrato di poter recuperare, chiaramente ha fatto tanti errori perchè nel momento in cui Cantù è andata avanti di 3 punti Trieste è riuscita a giocare come aveva fatto prima. Si è visto anche qualcosa di tattico, Trieste per esempio ha giocato con un solo lungo e quattro piccoli, Cantù invece ha esagerato troppo nel tiro da tre (40 tentati a fine partita, ndr) e ha creato pochi problemi a Trieste vicino al canestro però queste sono cose che nell’arco di una serie ci possono stare però ora Cantù si è messa veramente nella condizione di non poter più sbagliare e quindi la pressione cresce; insomma le qualità per poter recuperare ce le ha e se commette meno errori di quanto fatto in gara-1 Cantù è ancora in corsa per raggiungere quell’obiettivo così come Trieste che vincendo gara-1 ha uno slancio importante però la serie non è finita ma appena iniziata.
–Aspettative su gara-2?
“Mi aspetto di vedere una Cantù diversa perchè Trieste vorrà essere sè stessa e Cantù dovrà cambiare l’approccio dato a gara-1, sia dal punto di vista difensivo che offensivo, migliorando le percentuali e la scelta del tiro, in difesa invece portando accorgimenti dopo l’esperienza in gara-1 su aspetti che ha sofferto. Mi aspetto anche un cambiamento tattico all’interno del proprio bagaglio tecnico.
–Cantù ha i mezzi per andare a vincere a Trieste?
“Sì perchè le due squadre partono con caratteristiche diverse ma dal punto di vista del potenziale si equivalgono però non dobbiamo dimenticare che Cantù è stata l’unica squadra che ha vinto a Trapani, oltre a Udine e Cividale, quindi è una squadra che ha il potenziale di vincere anche in trasferta, d’altra parte questa è storia, chi vuole vincere una serie playoff non può contare solamente sul fattore campo perchè può capitare un inciampo e per superarlo devi essere capace di vincere in trasferta, vale anche per chi ha il fattore campo per ovviare eventuali passi falsi, Cantù ha le qualità per farlo.
–Deludenti le prestazioni di Moraschini e Baldi Rossi, i loro punti sono mancati tanto a Cantù?
“Sono due giocatori che abitualmente in attacco producono di più ed è chiaro che la serie passa anche da loro due, però una squadra deve essere capace di vincere anche con protagonisti diversi ma è evidente che il loro rendimento offensivo sulla squadra rende molto. A Udine ad esempio Baldi Rossi ha giocato una partita tirando malissimo però poi dopo è stato capace nel finale di mettere i due canestri decisivi e queste sono le cose di cui Cantù ha bisogno.
–Trieste forse nel complesso è quasi allo stesso livello di Trapani?
“No, Trapani ha una possibilità di rotazioni migliore di quella di Trieste, non dico che sono 10 giocatori che si equivalgono però la panchina molte volte è decisiva, Trieste invece ha giocatori dalla panchina che incidono meno anche se comunque, a parte Filloy che potrebbe giocare titolare, sono bravissimi a mantenere alto il rendimento della squadra ma Trapani con la panchina ha la possibilità di elevare il livello della squadra che c’è in campo ed è l’unica squadra che può fare questa cosa. Teoricamente potrebbe fare queste rotazioni importanti anche Cantù con Moraschini e Burns ma comunque complessivamente Trapani è superiore anche se preferisco come gioca Trieste.
–Reyes è un giocatore da Serie A?
“Assolutamente si, è un giocatore che da la possibilità alla propria squadra di variare i quintetti durante la partita a seconda della posizione in cui si trova, a Varese giocava stabilmente ala forte, a Trieste sta giocando prevalentemente da ala piccola però se serve cambiare la partita lui gioca da 4 dove sposta veramente gli equilibri, tutto questo può farlo ovviamente anche in Serie A. Le remore su Reyes sono di carattere fisico perchè purtroppo è un giocatore soggetto ad infortuni e il suo rendimento durante l’arco della stagione, per come l’ho seguito io, dipende dagli infortuni, negli anni in cui ha giocato in Italia le sue problematiche sono sempre state costellate da questo, in gara-3 contro Forlì in semifinale per esempio non ha giocato.
–Cosa è scattato a Trieste dall’inizio di questi playoff, prima giocavano più con i tiri da tre ora anche di squadra e i risultati non si stanno facendo attendere.
“Hanno trovato il giusto equilibrio, ci è voluto del tempo per trovarlo, hanno sofferto poi gli infortuni e di un allenatore che si doveva rendere conto della realtà in cui allena e contro chi, quindi è abbastanza normale che in una situazione del genere una squadra ci metta più tempo per trovare il proprio modo di giocare, però alla fine ci sono arrivati. Inoltre è cresciuto tantissimo il rendimento di Ruzzier.
-Cosa significa per queste due piazze andare in Serie A in caso di sconfitta che contraccolpo darebbe a tutto l’ambiente di Cantù?
“La delusione se la portano dietro da qualche anno quindi è un problema già vissuto, è normale che ci sarebbe grande delusione soprattutto per le aspettative che ci sono, insieme all’attesa del nuovo palazzetto dello sport e per gli obiettivi prefissati ad inizio anno, in caso di mancata promozione la delusione sarebbe tanta. Un discorso che vale per Cantù, Trieste e tutte le altre squadre come la Fortitudo in caso non dovesse salire è che l’anno prossimo sarà un campionato difficilissimo e salire sarà ancora più complicato per le squadre che non saliranno quest’anno perchè Brindisi e Pesaro sono delle società attrezzate per risalire subito, hanno organizzazione, abitudini e quindi costruiranno delle squadre per risalire, poi ci saranno le deluse di quest’anno come Forlì che è uscita per un infortunio, oppure Verona e la Fortitudo, in caso di sconfitta in Finale, che sarà ancora più attrezzata l’anno prossimo, quindi Cantù e Trieste non salendo si ritroverebbero in una realtà paradossalmente più difficile di quella attuale quindi è un’opportunità da cogliere adesso.
–L’altra Finale si trova sul 2-0 per Trapani, la Fortitudo può ribaltare tutto con l’aiuto del tifo e del calore del PalaDozza?
“Le qualità morali e tecniche la Fortitudo ce le ha però senza Aradori, un giocatore fondamentale per la serie, non credo sarà sufficiente il trasporto e la passione che può dare il PalaDozza perchè tra le due squadre ci sarebbe uno squilibrio in caso di gara-4 perchè bisognerebbe fare i conti anche con il dispendio delle energie e lì tutto va a favore di Trapani.
-La Fortitudo ha comunque dimostrato di riuscire a segnare tanto anche senza Aradori infatti in gara 2 ha segnato 28 punti nel primo quarto e finito con 70 mentre nelle altre partite hanno chiuso a 60 punti circa.
“Sono quelle reazioni che le squadre hanno nel momento in cui viene a mancare un giocatore importante, bisogna vedere poi nel lungo periodo se questa reazione sia efficace e duri, perchè nell’immediato chiaramente ci sono dei giocatori che sfruttano l’occasione di giocare di più e avere più tiri a disposizione, ora bisogna vedere se questa cosa venga mantenuta nel lungo periodo.
-Qual’è il clima in vista di gara-3?
“Sono sempre convinto che poi dopo quando vai in campo aldilà delle polemiche e delle dispute il campo è quello che poi dice la verità.
-Si aspettava che fossero così queste due finali?
“Sì, Cantù e Trieste sono entrambe arrivate nel momento più importante della stagione nella migliore condizione, e anche Trapani, che aveva fatto gli acquisti per essere in questa posizione, e la Fortitudo, che in questi playoff ha acquisito un passo in più, ci si aspettava giocassero a questo livello.
Foto di Ciamillo Castoria