É incredibile che due “Hall of famer” come Karl Malone e John Stockton non abbiano vinto un anello. Senza nulla togliere a tanti campioni NBA che ne hanno un paio, “Mail Man” e il suo fidato compagno di squadra avrebbe dovuto diventare campioni del mondo almeno una volta.

Il postino più amato dello Utah aveva tutto: tecnica, atletismo, carisma. Non gli mancava nulla ed in coppia con John Stockton, la visione al servizio della squadra, l’uomo dall’attimo colto prima che diventasse fuggente, hanno fatto tremare i pilastri del cielo in più di un’occasione. La loro sfortuna è stata quella di essere Dei al tempo dei Titani.

Battere Michael Jordan e le sue guardie del corpo Scottie Pippen e Dennis Rodman era praticamente impossibile. Soprattutto con Phil Jackson, “Mr Eleven rings” alla regia. Ci hanno provato, ci sono andati vicini in almeno un paio di occasioni, nel 1996 e nel 1997, ma nulla.

Le bollicine evaporarono prima del brindisi e addio sogni di gloria. Nonostante avessero battuto i Lakers che da anatroccoli sarebbero poi diventati maestosi cigni. Che sarebbero passati da Van Exel a Fisher, che avrebbero abbracciato Glen Rice sempre con la benedizione di Shaq e Kobe.

E di Phil Jackson. Che pure volle Malone ai Lakers per vincere l’ennesimo anello nel 2003/04. Malone si fuse in quel Dream Team senza la sua costola Stockton ma con lo spirito e l’abnegazione di sempre. Anche in quella circostanza trovò di fronte a sé degli avversari insormontabili. Dove un tempo c’erano stati i Bulls, Malone vide risorgere i Pistons dei Wallace, di Billups, di Hamilton, di Prince e, soprattutto,del saggio Larry Brown.

Un anello al dito vale la gloria? Yes. Ma nessuno dimenticherà mai Malone & Stockton, partiti dallo Utah per far breccia nel cuore di ogni appassionato. E pazienza se non hanno l’anello al dito. Vanno benissimo così.

 

 

IN FOTO – TRATTA DA FACEBOOK – STOCKTON E MALONE